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Bella, sexy e perfetta casalinga al servizio degli uomini. La pubblicità sessista invade la capitale moldava. Contro due aziende sono già partite delle cause, eppure i sexy-cartelloni sono una caratteristica onnipresente del panorama di Chişinău. Articolo e videoreportage
Secondo un recente studio condotto in Moldavia e dedicato a questioni di genere, la bellezza gioca un ruolo molto importante nel successo per le donne, e il cinquanta per cento di loro non hanno obiettivi più ambiziosi che diventare una casalinga. A rafforzare questi stereotipi contribuisce, ancora oggi, la pubblicità. Secondo gli attivisti per i diritti umani, le aziende moldave discriminano le donne usando pubblicità sessiste per aumentare le vendite.
Molte di queste aziende si servono di belle donne che emanano fascino indossando calze sexy, come fa "Ponti”. L'onnipresenza di donne in lingerie impegnate a lavare piatti o servire birre ha spazientito una serie di organizzazioni per i diritti umani, che hanno fatto causa a due grandi aziende.
È il caso di "Evelin di Costacurta”, che produce mobili, e "Ponti”, specializzata in calze e collant. Per la magistratura sarà una decisione ardua, dato che la legge non stabilisce chiaramente se la pubblicità sessista sia anche una violazione dei diritti delle donne.