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Posta certificata per i clienti extracomunitari: nasce in Lombardia la linea diretta notai-questura


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Inviato 16 July 2011 - 18:43:56


Posta certificata per i clienti extracomunitari: nasce in Lombardia la linea diretta notai-questura





Fino a ieri, un notaio che aveva come cliente un cittadino extracomunitario telefonava in questura a titolo personale per avere informazioni e capire perché quel permesso o quel rinnovo tardasse tanto ad arrivare. Da oggi, in Lombardia, basterà un messaggio di posta certificata, e il notaio potrà attingere informazioni chiare sullo status dello straniero. È questo uno dei contenuti dell'accordo firmato oggi da Nicoletta Ferrario, presidente dell'Associazione sindacale dei notai della Lombardia, dal questore Alessandro Marangoni e dal presidente del Consiglio notarile di Milano Domenico De Stefano.

Più veloci compravendite e nuove imprese
«Il notaio è il garante dei traffici giuridici, e deve poter offrire i suoi servizi con efficienza e celerità anche alla popolazione straniera presente in Italia» dice Ferrario. Il protocollo d'intesa per la semplificazione della comunicazione tra questura e notai serve ad aiutare gli stranieri nell'esercizio dei loro diritti civili e nel rapporto con la Pubblica amministrazione: affinché possano concludere rapidamente atti e negozi giuridici, come l'acquisto di una casa o la creazione di un'impresa, anche quando i permessi di soggiorno e i rinnovi non siano ancora stati rilasciati.
In questi ultimi casi, la mancata presentazione dei documenti al notaio è spesso causa di un rallentamento della stessa attività notarile. Dal diritto di famiglia (pensiamo ai matrimoni misti, in crescita) all'avvio di un'attività imprenditoriale (nel 2010 gli imprenditori stranieri in Italia sono circa 630mila, pari al 6,5% del totale, con la sola provincia di Milano a contarne quasi 66mila), le lungaggini sono oggi evitabili: grazie all'attivazione di un canale informativo basato sul sistema di posta certificata, i notai lombardi potranno acquisire informazioni in modo più rapido dall'Ufficio immigrazione della questura di Milano, garantire il perfezionamento e la regolarità degli atti giuridici, e aiutare lo straniero a godere a pieno dei propri diritti civili.

«Ci troviamo di fronte a quelle che definiamo "buone prassi"», commenta il questore di Milano Marangoni. «I notai hanno bisogno di un continuo confronto per poter validare certi atti, e non dimentichiamo che la popolazione straniera residente a Milano e provincia è di 370mila persone». Il protocollo è un passo avanti in un percorso intrapreso da tempo. «Un punto di arrivo, e di partenza – spiega De Stefano – perché ci aspettiamo ora che questa proficua collaborazione si estenda anche alle altre regioni. Quando parliamo di stranieri (extracomunitari) facciamo riferimento sia a chi proviene dalla Svizzera, a pochi chilometri, sia a chi proviene dall'Africa o dall'Asia. Per tutti loro, i notai, che sono pubblici ufficiali, devono verificare il rispetto delle regole, ma hanno bisogno della questura per l'accesso ai dati».


Come si accorciano i tempi
Da oggi insomma basterà una mail per capire in che situazioni si trova lo straniero. «Dalla fine dell'iter burocratico di verifica dei requisiti alla produzione materiale del permesso di soggiorno – afferma Giuseppe De Angelis, dirigente dell'Ufficio immigrazione di Milano - passano anche 15-20 giorni, per questioni logistiche: il documento viene prodotto nella Zecca di Stato. Ma a volte questo tempo è troppo lungo per chi ha necessità di avviare un'impresa. Con questo nuovo collegamento diretto possiamo ad esempio attestare che il documento è già definito, ma in fase di produzione: la risposta inviata via Pec ne attesta la validità». Con gran vantaggio dei notai che possono così assistere lo straniero da subito, senza dover rimandare ad altra data, in attesa di visionare i documenti.
Il protocollo firmato prevede, oltre alla promozione di incontri pubblici di approfondimento e reciproco aggiornamento in materia di immigrazione, anche l'avvio di un programma di raccordo tra questura e notariato che renderà consultabile in futuro, da parte dei notai, la banca dati dei permessi di soggiorno, nel rispetto di privacy e sicurezza delle informazioni acquisibili. Così come avviene già in altri settori nei rapporti tra Pubblica amministrazione. «Aprire un settore specifico della nostra banca dati a questa consultazione è auspicabile» spiega Marangoni, «anche se per poterlo fare ci vorrebbe una riforma legislativa». Che sicuramente aiuterebbe nel contrasto alla criminalità, che ruba identità o ne costruisce di fittizie.


Si aspettano altri passi in avanti, dunque. Ma già l'accordo siglato oggi si è formato sulla scia di un'intensa attività dell'Associazione sindacale dei notai della Lombardia per migliorare sicurezza e trasparenza nell'interpretazione della normativa italiana in materia di immigrazione. E che ha prodotto da ultimo anche la pubblicazione di un vademecum ("Stranieri, regolarità del soggiorno e attività notarile") per l'orientamento e la corretta valutazione dei casi più controversi. Siamo arrivati relativamente tardi nel riconoscimento dei diritti dello straniero, con la legge Turco Napolitano del 1998. Non perdiamo altro tempo, è il messaggio.

http://www.ilsole24o...l?uuid=AaQUJVlD



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