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Il prezioso voto di Dorin


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Questa discussione ha avuto 2 risposte

#1 smerdiakof

smerdiakof

    MI

  • Ambasadiani MI1-e
  • StellaStella
  • Messaggi: 219

Inviato 16 May 2010 - 04:35:31


C’è una strana diceria in Moldova: si racconta che alle elezioni politiche che si celebrano ogni quattro anni, votano anche i morti. Forse questa leggenda surreale prende lo spunto da ciò che sembra sia accaduto in un piccolo sperduto villaggio, una storiella che ancora raccontano i vecchi soprattutto dopo aver bevuto qualche bicchierino in più di samagonca.
Dorin Papuc era morto da ormai tre anni, lo seppellirono nel piccolo cimitero del suo piccolo villaggio. Ricorda molto bene quel giorno Dorin: il pianto dei parenti, il profumo delle colive, la tipica agitazione in casa di chi si accinge a seppellire un morto.
Dorin morì un giorno di primavera dopo una lunga malattia, in fondo, a pensarci bene, fu quasi contento di morire, aveva sofferto troppo per la sua incurabile malattia e per anni sapeva di vivere con un piede nella tomba, ed ora, finalmente, ce li metteva tutti e due.
Dorin quindi riposava tranquillo in quella bara da tre anni ormai ed aveva acquisito quella che si chiama la pace eterna: non aveva nulla di che lamentarsi, ogni anno sua moglie, ancora in vita, non mancava di andarlo ad onorare nei giorno dei morti portandogli un bel piatto di sarmale che era il suo piatto preferito, e lui si godeva contento la festicciola che si svolgeva sopra le sue spoglie. Dorin era davvero appagato: da morto aveva tutto quello che gli serviva.
Finchè, un bel giorno, sentì uno strano ed inusuale tramestio sopra di sè, degli insoliti rumori, ebbe l'impressione che qualcuno rimuovesse la terra sopra la sua bara.
Qualcuno stava scavando!
“Accidenti! Cosa succede!” pensò allarmato ma anche incuriosito.
Poco dopo sentì uno strano scricchiolio, dei colpi attutiti, stavano per aprire la sua bara.
Un fascio di luce accecante colpì in pieno viso il povero Dorin:
<< Che diavolo state facendo! >> esclamò Dorin visibilmente infastidito. Vide delle facce che si sporgevano verso di lui, qualcuno lo afferrò per una manica e lo tirò fuori.
Dorin si stropicciò gli occhi non abituati alla luce del sole, si diede una spazzolata ai suoi vestiti da morto, stentava a reggersi in piedi sulle gambe anchilosate.
Lo sconosciuto che lo aveva tirato fuori gli disse ridacchiando:
<< Dorin Papuc, ci siamo ricordati di te, il Partito ha bisogno di te! >>
Dorin era a dir poco stralunato e sconvolto, si guardò intorno e vide diverse persone che scavavano e tiravano fuori dalle bare altri morti, una scena incredibile!
Lo sconosciuto proseguì:
<< Dorin, oggi in tutto il paese ci sono le votazioni, si vota per rinnovare il Parlamento ed il partito ha bisogno di te, del tuo aiuto, abbiamo controllato le liste degli iscritti ed è saltato fuori il tuo nome, oggi devi andare a votare caro mio >>.
<< Ma come diavolo posso andare a votare se sono morto! >> disse sconcertato il povero Dorin.
Lo sconosciuto rispose ridacchiando:
<< Certo che sei morto, ma non per il Partito, oggi abbiamo bisogno anche di voi morti, tu non vorrai mica rifiutare un piccolo aiuto al Partito che ti ha sempre sostenuto ed aiutato da vivo spero >>
Mentre discutevano lo sconosciuto lo afferrò per un braccio e lo accompagnò verso l’uscita del cimitero. Si formò così una lunga fila di “elettori” davvero bizzarra: smagriti, con l’incarnato pallido e smunto, agghindati con dei vestiti troppo larghi, con le scarpe stranamente lucide.
Una lunga fila di zombi elettori!
<< Ma se mi vede qualcuno? >> chiese Dorin piagnucolando.
<< Nessuno può vederti, sei morto, solo noi del Partito possiamo vederti >> rispose lo sconosciuto con il piglio sicuro di chi la sa lunga.
Così la macabra carovana attraversò tutto il paese, i vecchi compaesani, tutti impegnati nelle loro attività, sembravano non notare quella triste brigata, Dorin uscì dalla fila e si azzardò a chiamare anche qualche suo vecchio amico:
<< Hei! Vasile!! Ionel!!>> nessuno rispose, nessuno poteva vederlo.
Era inesorabilmente morto, anche se, per un momento, aveva sperato in una…breve resurrezione.
Quella strana comitiva giunse davanti al seggio elettorale, c’era già una lunga fila di gente in attesa di votare, Dorin e gli altri si misero correttamente in fila.
<<Che diavolo fate? Vi mettete in fila? Siete morti accidenti! Lo volete capire!>> li apostrofò inviperito uno dei becchini che li aveva tirati fuori dai loculi qualche minuto prima.
<<Potete passare d’avanti a tutti, è un privilegio di voi morti>> proseguì ridacchiando il becchino.
Dorin, pur con qualche imbarazzo, risalì la fila e giunse sulla porta del seggio, come per incanto nella sua mano apparve il suo passaporto da vivo con tanto di fotografia.
Quando arrivò il suo turno per votare, lo sconosciuto gli fece l’occhiolino, ammiccò verso la cabina elettorale, un cenno eloquente come per dire: “Sai cosa fare”.
Dorin entrò in cabina e mise il suo bel timbro sul simbolo del Partito. Tutti i morti, ovviamente, votarono allo stesso modo.
All’uscita del seggio si riformò la strana carovana e si riavviarono così verso il cimitero.
Giunto davanti alla sua buca scavata di fresco, Dorin disse piagnucolando:
<< Non vorrete certo che io ritorni nel mondo dei morti dopo quello che ho fatto per il Partito? Non merito una ricompensa? >>
<<Ha…ha…ha>> rise divertito il becchino<<sei morto, non servi più a nessuno, se non ci fosse il partito chi mai si ricorderebbe di te!?>>
<<Forse hai ragione>>rispose sconsolato Dorin<<se non altro noi morti serviremo a qualcosa o a qualcuno, fra quattro anni vi ricorderete di noi e verrete di nuovo a tirarci fuori>>.


#2 XCXC

XCXC

    TpX2MI

  • Ambasadiani MIra
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  • Messaggi: 17,634

    Medaglie








Inviato 17 May 2010 - 11:58:07


...ma nn potevi metterci un finale piu' hollywoodiano? :)



.


#3 lora

lora

    Nb

  • Ambasadiani MI1-e
  • Stella
  • Messaggi: 76

Inviato 18 May 2010 - 08:25:10


E attuale il raconto, anche per Italia, altrimenti Berlusconi non sarree piu qua.... :24:





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