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Comment on OXSANA,TATI E CRISTINA a SEBORGA. Balerine moldave,a festa di SEBORGA. E non solo,abbiammo pure cucinato … by: Bianchieri


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Inviato 09 December 2009 - 18:11:22


SE NE PRETEND RIEN, JE SUIS!
SAIR la Principessa Yasmin chiede la restituzione delle Isole Lèrins, pertinenza di bene monastico dinastico impresrittibile. Sant’Honorè Founder del Monastero era antenato di Re Desiderio.

HIRH PRINCESS YASMIN LEGITTIMA SOVRANA DEL SACRO REGNO DI SEBORGA Ratifica reintegro proprietà Seborga ed Isole Lèrins beni dinastici monastici .

Lo IUS Istantaneo , per Forza Maggiore, è la trasmissione del trono , al ramo cadetto, quando accidentalmente manca la forza,ma non vi è stata mai rinuncia al Regno, nè alle prerogative ,da parte del ramo di Primogenitura,di Re Adelchi.
I Figli di Adelchi erano 1)il Primogenito Re Poto, capostipite dei Poto di Castrum Poti o Komne , capostipite a Costantinopoli degli Imperatori Comneno Paleologo o Jerontes o Poto Seniore da cui Puoti-

Ultimi discendenti in linea di Primogenitura i Principi Puoti Comneno Paleologo Ventimiglia Lascaris Aprile von Hohenstaufen Macedonio Veruli Saxe Coburgo Gotha
2)Ageltrude -Imperatrice e Regina d’Italia.
3)Principe Answaldo Arcivescovo di Brescia.

Fonti:Tre Pergamene Bizantine Archivio di Stato Napoli.
I Des-Pota o Puoti.
Vescovi alifani dal XVII al XX secolo CARLO PUOTI. – Nella nobile famiglia dei Poto (italianizzata in Puoti), signori di Castelpoto, nacque in Napoli il 12 Giugno 1763 dal marchese Gian Maria, …
asmvpiedimonte.altervista.org/Vescovi%20alifani%20-%20dal%20XVII%20al%20XX%20secolo.html - Simili
Attualità genealogica - Bonne
Puoti Gran Balì Ordine di Malta.

Lettieri i Puoti ovvero Poto di Castelpoto, o Castello Puoti
Premesse all’Adelchi di Manzoni:Poto, duca di Brescia, figlio di Adelchi,detto anche Baudo , nipote di Re Desiderio
Ageltrude:Ageltrude Enc. Treccani
Ageltrude. - Imperatrice (m. dopo il 923); figlia del principe Adelchi di Benevento, e moglie, nell’875 circa, di Guido di Spoleto, con lui fu incoronata imperatrice d’Italia (891). Esercitò grande influenza sul marito e, dopo la sua morte (894), sul figlio Lamberto pure imperatore. Dopo l’898, morto Lamberto, si diede alla vita religiosa.

—————————————————————-
Premessa:Dei Regni d’Italia sotto i Barberi Epitome di Tesauro .pag182,183, 184,311, 161, 162, 163.Dai Capitoli suindicati , visibili in fondo alla pagina, si evince che Re Adelchi, costretto alla fuga a Costantinopoli, con il figlio Delfino Re Poto , non rinuncio’ mai ai diritti della successione, sebbene a Costantinopoli, fosse accolto dall’imperatrice Irene, quale pretendente al Trono,e Re d’Italia e dei Romani , quale legittimo discendente di Costantino il Grande , e riconosciuto con il rango di Patrizio, come spiegava Costantino il Grande , rango che significa Somma dignita’ , come spiega costantino il grande, superiore al re ed equivalente a quella di Imperatore e Padre dell’Impero.Adelchi, il cui vero nome è Flavio Teodoro Patrizio Pothos Valens era detto Adelchi , che significa Sublime Potenza , da cui Puoti ,Forte (Strenuus da cui Fortis o Poto , da cui Puoti), fatto salvo dil diritto di successione per il figlio,(Poto di castrum Poti o Komne, fu capostipite degli imperatori Comneno Paleologo .Il nipote di primogenitura di Tommaso Paleologo Basilio Giovanni Poto Paleologo o Jeronte o Seniore (detti poi Puoti)che traduce Jeronte o Paleologo, fu ambasciatore a Venezia , mentre il cugino, Alfonso Poto Seniore fu ambasciatore a ad Amalfi, , i discendenti detti Poto o Puoti).Re Adelchi stabilì per il fratello minore Bernardo, capostipite di Arduino d’Ivrea,da cui i Conti di Ventimiglia, per forza maggiore e per rimuovere ogni contesa con Carlo Magno, lo Ius Istantaneo , previsto in caso di Forza Maggiore .Le Alpi marittime , pertanto inclusa Ventimiglia e Seborga , Isole Lerins fino a Bordighera , Sanremo, Regno di Re Adelchi, passarono in Concessione alla dinastia di Bernardo , capostipite del Marchese d’Italia, futuro Re Imperatore d’Italia, e antenato dei Conti di Ventimiglia che in realtà si chiamavano Poto o Strennus, Fortis o Parvus Fortis o Arduino, piccolo potente,ramo cadetto di Pothos, ovvero Desiderio in Greco. Re Poto , Delfino e primogenito di re adelchi,muta nome a Costantinopoli in Teodoro Flavio di Castrum Poti o Komne, da cui i Comneno Paleologo .La sorella di Poto, Imperatrice e regina d’Italia Ageltrude ,Sposa Guido duca di Spoleto, suo cugino, il fretello minore di Poto, Principe Answaldo, Vescovo a Brescia.

I funzionari della Corte Europea hanno replicato alla richiesta di informazioni degli Uffici legali della Principessa Yasmin che “sono inammissibili tutti i ricorsi che contestano la legittima proprieta’ di Seborga e di Lerins della Principessa Yasmin. Infatti la Principessa comunico’ ufficialmente a Giorgio Carbone e al Sindaco di Seborga la ricognizione e rivendicazione della proprietà, ma gli stessi non impunarono la ricognizione e rivendicazione di seborga, nemmeno nel 2006 , quando la Principessa Yasmin,notifico’ la donazione in fidecommisso allo Stato Italiano.Fidecommisso cessata , dopo la morte di Giorgio Carbone, con il reintegro della proprietà. Sono quindi inammissibili tutti i ricorsi dei Seborghini.
Monastero dei Monaci di Lerino, Isole Lerins Immagine inviata atrimonio della Legittima discendente di Re Desiderio, e Guido Ventimiglia ,SAIR Principessa Yasmin

NOTIFICA REINTEGRO PROPRIETA’ di SEBORGA BENE MONASTCO IMPRESCRITTIBILE,IRRINUNCIABILE ;ALLA CORTE COSTITUZIONALE; ALLA CORTE EUROPEA STRASBURGO; ALLA CORTE GIUSTIZIA LUSSEMBURGO ;AL TRIBUNALE DIRITTI UMANI STRASBURGO:

Il Corpus Saecularium Principum ha ratificato alla corte di Lussemburgo, al Tribunale di Strasburgo, al Presidente della Repubblica Italiana, l’elenco dei legittimi successori ed eredi del titolo di Sovrano di Seborga, notificando reintegro proprietà di Seborga bene monastico dinastico familiare , imprescrittibile , imperativo, su cui non vige uso capione, della Dinastia Imperiale Aprile von Hohenstaufen Puoti Ventimiglia Lascaris Veruli Saxe Coburgo Gotha Macedonio.Seborga è già extraterritoriale:appartiene in perpetuttum alla Dinastia Aprile von Hohenstaufen Puoti Ventimiglia Lascaris Macedonio Veruli Saxe Coburgo Gotha e l’impugnazione della inammissibilita’ emanata dalla corte costituzionale alla richiesta di Giorgio Carbone presso la Corte Europea di Strasburgo, è inutile, in quanto la corte non puo’ decidere su un Bene dinastico Monastico.Ecco perchè esprimersi in ogni caso e’ inammissibile ed anche se ratificasse l’autonomia , e’ autonoma si, ma non appartiene comunque ai seborghini, ospiti di una proprietà privata non usocapionabile.Diffidato pertanta la Corte Internazionale da prestare credito alla richiesta del Corpo Diplomatico illegittimo di Giorgio Carbone, occupante di un bene che fu revocato dal 1570 ai monaci , per inademzienze.Si ribadisce pertanto che i Legittimi eredi del titolo di Conte di Ventimiglia ratificano la revoca revoca della donazione ai monaci che ne furono beneficiari.
…………………………
Il Corpus Saecularium Principum , per volontà della Legittima Sovrana di
Seborga SAIR Principessa Yasmin, ha eletto il cugino Reggente SAIR Principe Ventimiglia
Lascaris che ha assicurato appoggio incondizionato e fedeltà alla Legittima
Sovrana ,inviando al popolo di Seborga i suoi migliori auspici, in ricordo
della magnificenza Sovrana del comune antenato Conte Guido di Ventimiglia ,
pronipote di re Desiderio.

Principessa Yasmin chiede Seborga a Giorgio Napolitano

La Fondazione Federico Secondo, in un telegramma inviato al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, chiedendo il reintegro del possesso di Seborga. La richiesta arriva, come si evince dal telegramma visibile nelle foto sotto, spedito dal Presidente della Fondazione Guido Ventimiglia e dalla Principessa Yasmin Aprile Von Hohensatufen Pouti Ventimiglia Lascaris, che si considera la legittima sovrana di Seborga.

Nel telegramma il Principato di Seborga viene considerato “bene monastico imprescrittibile e irrinunciabile su cui non vige usucapione, in forza al diritto di sangue e del prio in tempore”. Nella stessa missiva viene evidenziato come la ‘legittima erede’ del Sacro Regno di Seborga, giurando fedeltà e sudditanza all’alto patrocinio della Repubblica Italiana, aveva concesso nel 2006 allo Stato il Principato stesso per preservarla da anarchie e discutibili decisioni e porre fine alle pretese di Giorgio Carbone (il Principe Giorgio 1°).

Carlo Alessi

Venerdì 27 Novembre 2009 ore 13:52

Smentita All’Avv Alberto Romano Priore di Seborga dalla
Fondazione Re Desiderio ,presieduta da SAIR Principessa Yasmin Sovrana,
legittima Sovrana di Seborga, ,ratificando ricognizione proprietà dinastica
monastica Seborga concessa nel 2006 in fidecommisso allo Stato Italiano.

Rettifica all’avv. Alberto Romano Gran Priore di Giorgio Carbone.
In relazione al servizio su Seborga andato in onda su TG ore 20,
intervista
all’avv Alberto Romano,formulasi richiesta rettifica in merito alle
dichiarazioni al redattore che ha presentato il servizio.Erroneamente il
redattore ha concluso che il borgo che non fu trascritto trai ibeni
del
Regno d’Italia, apparterrebbe ai cittadini di Seborga . Giova ricordare
che
trattasi di un bene dinastico monastico imprescrittibile ed inalienabile,
su
cui non vige l’uso capione.Ed in virtù del Prior in Tempore, Potior in
iure
appartiene ai legittimi eredi , come spiega il Volume Dei Regni d’Italia
epitome del 1600 a cura di Emanuele Tesauro, il territorio da Montecarlo a
Bordighera apparteneva a re Desiderio, il cui Delfino era Re Adelchi , il
primogenito , il cui figlio era Re Poto capostipite dei Puoti.Come
affermano
gli storici Re Desiderio discendeva da Costanzo, figlio di Costantino il
Grande
e dagli imperatori Valentiani,ovvero Gallia Placidia.Ramo cadetto di Re
Desiderio era Bernardo da cui ebbero origine i Ventimiglia .Poichè titolare
di
Seborga era il figlio di Re Adelchi , re Poto, figlio di Adelchi e Gisla ,
sorella di Carlo Magno, il territorio di Seborga rimase di proprietà del
Delfino di Re Adelchi , Re Poto, che aveva sposato la cugina , figlia di
Carlo
Magno Gisela Hildegard.Costretto a fuggire a Costantinopoli, l’eredità di
Castrum Monoikos, o Montecarlo, le isole Lerins ,Seborga fino a
Bordighera,
Sanremo, rimasero di pertinenza dei discendenti del ramo anscarico, ossia
i
Ventimiglia pronipoti cadetti di Re Desiderio.Il Conte Guido Ventimiglia
dono’
Seborga e le pertinenze , bene monasteriale ai monaci di Lerins,
subordinato
acondizioni che furono disattese.La donazione fu quindi revocata da
Jolanda
Venimiglia Lascaris Jagelloni, legittima discendente di Guido .Jolanda
sposo’
William discendente di Federico VI, sepolto a Saint Genis , figlio di
Federico
II ed Isabella d’Inghilterra, emigrando in Curlandia nell’Ordine Kradaino
dei
Portaspada Teutone.La fidecommisso ai monaci di Bernardo Chiaravalle
risaliva
da tempi remoti, ma non fu mai proprietà.La condizione che rende erede la
Principessa Yasmin è non solo la legittima discendenza da Guido di
Ventimiglia,
estintasi negli Avril de Stauferis De Saint Genis, Buren Anjou, ossia
Aprile
von Hohenstaufen Anjou Plantagenet Puoti ma dalla circostanza che la vera
proprietà di Seborga era del nipote primogenito di re Desiderio che solo
per
forza maggiore, emigrando a Costantinopoli , passo’ al ramo dei
Ventimiglia.
Inoltre a Capo degli 11 Cavalieri di Seborga era Folco d’Anjou, antenato
di
Isabella d’Anjou Plantagenet, da cui discende la principessa Yasmin.A monte
vi
è non solo l’ascendenza diretta daCostantino, per cui i beni monastici
dinastici sono inalienabili, anche perchè fu dimostrata quale falsa la
donazione, quanto per diretta discendeza da Re Desiderio, , in quanto e’
una
principessa Puoti, in primogenitura, e discendente diretta di Folco d’Anjou,
e
di Guido Ventimiglia.Non fu trascritta all’Italia solo perchè era bene
monastico dinastico privato su cui non sussite uso capione.Quindi alcun
casato
poteva subentrare ai legittimi eredi, nè possono decidere la proprietà 360
residenti del borgo.
In Fede
Prof F.Pignatelli
Fondazione Re Desiderio.

SAIR la principessa Yasmin e’ unica legittima
proprietaria di Seborga che è bene monastico dinastico ,su cui non vige
uso
capione , imprescrittibile ed irrinunciabile.
La circostanza che abbia ignorato che esistesse ancora un Principe sia pure
ad honorem, era solo tollerato ,per richiamo turistico.La Principessa Yasmin
aveva restituito Seborga in Fidecommisso allo Stato Italiano, che e’ un istituto
che lo
rende custode del Bene per la dinastia della Principessa. Ora ne ratifica il reintegro possesso.Infatti il
Casato
della principessa , di origine curlandese russo, anglo svevo, e’ stato
erede
del bene che e’ dinastico.

Nel 1079 Enrico IV Imperatore di Franconia lascio’ i poteri imperiali al genero duca di Svevia Federico di Buren ,capostipite degli Hohenstaufen , che aveva sposato la figlia Agnese ,unitamente al potere di elevare Seborga a Rango Imperiale , in misxtio Imperio con il Papa cum Glabii Potestate e Diritto di amministrare la Giustizia. Tale ratifica rimase agli Imperatori Svevi.dDi tale facoltà si avvalse il discendente di Federico II ed Isabella d’Inghilterra ,William , il quale aveva sposato l’ultima discendente in primogenitura di Guido Ventimiglia ,Jolanda Ventimiglia Lascaris, nipote dei re Jagelloni per linea materna, che revoco’ la donazione ai monaci per aver disatteso le condizioni poste da Guido Ventimiglia , revocando anche il rango imperiale di Seborga ,ai monaci di Seborga e Lerins , senza chiedere il parere al soglio papale .William e Jolanda erano ormai di religione ortodossa ed essendo ormai esplicito che la Donazione di Costantino era falsa e che Re Desiderio era legittimo erede dei beni monastici ecclesiali ,revocarono il sigillo papale su Seborga.
Nè i principi monaci, nè il Pontefice hanno mai potuto alienare Seborga .
————————————————————-
Ecco perchè non era trascritto nel Regno
d’Italia.
Come riporta Adnkronos e diversi Media, fu restituito dalla legittima
erede
al Presidente Napolitano, ma la principessa ha facoltà di riprendersela
quando
>crede ed è l’unica che può intimare allo Stato Italiano la restituzione.
Morto
Giorgio Carbone , diffida chiunque da atti arbitrarei.

Ecco infatti l’articolo del 2006

Roma, 10 giu . -2006 (Adnkronos) - ‘’Seborga torni allo Stato Italiano, a
patto che non sia piu’ consentito da parte di usurpatori di manipolare la
Storia del Sacro Sito del Santo Sepolcro'’. E’ quanto si legge in un nota
dell’ufficio legale della Principessa Yasmin von Hohenstaufen, che
restituisce
Seborga al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. La legittima
Sovrana, per porre fine alla dissacrazione del Sacro Regno da parte di
usurpatori, ritiene di regolamentare la restituzione di Seborga allo Stato
Italiano.

SAIR PRINCIPESSA YASMIN ,LEGITTIMA SOVRANA di SEBORGA invia un messaggio di cordoglio al Borgo per Giorgio Carbone, Principe ad honorem..
SAIR La Principessa Yasmin von Hohenstaufen Avril de Burey Anjou Plantagenet Puoti Comneno Lascaris Ventimiglia Paleologo, discendente diretta di Jolanda Ventimiglia Lascaris, erede di Guido di Ventimiglia, titolare del Sacro Regno di Seborga, che ha affidato Seborga,bene monastico dinastico imprescrittibile ed irrinunciabile, su cui non vige uso capione, in fidecommisso allo Stato italiano, ha inviato i sensi di amarezza e vive condoglianze al Sindaco di Seborga e ai cittadini del Principato , per la perdita del Principe Ad Honorem di Seborga Giorgio Carbone.Seborga fu donata ,infatti, dal suo antenato Guido Ventimiglia,ai monaci di Lerins, ma Jolanda , legittima erede di Guido ne revocò il beneficio, per inadempienze.Come emerge dal Volume Dei regni d’Italia Epitome di Tesauro,La Principessa Yasmin discende dalla linea di Primogenitura di Re Desiderio, ossia Re Adelchi,che da Montecarlo, Menton arrivava a Bordighera.Titolare del Regno Longobardo svevo normanno e dei Plantagenets,la linea si rimparento’ con il ramo cadetto di Re Desiderio, da cui discendeva Guido Ventimiglia, dinastia anscarica.

Il messaggio è stato affidato al Cancelliere della Costa Azzurra Il Principe Veruli Saxe Coburgo Gotha che ,certamente, conoscendo la sensibilità e la fermezza del cuore della Principessa Yasmin saprà trasmetterne il cordoglio.”Trasmettiamo , non senza grande commozione,parole di conforto, amarezza e dolore che pervade il cuore di una Sovrana , Ultima Imperatrice, che ricorda l’amarezza di Federico II, per la scomparsa del figlio Enrico il suddito ribelle…Benchè incomprensioni ci divisero, nessuna barriera potrà proibire di vivere l’amarezza della sua scomparsa. Il nostro Spirito e’ archivio vivo nelle pietre sante del Sacro Regno dello Spirito di Seborga, e fa sgorgare acqua fresca da antiche sorgenti dalla fonte merolitingalongobarda-sicena sveva del nostro Regno.Voglia Iddio benedire Il Borgo , porgendo il nostro Epocale Regale Cordoglio e Beneficio, poiche’ e’ stato lo Spirito Paraclito a guidare le Nostre Scelte.”
Emmanuel
Deus meumque Jus
Principe Alaric E. Veruli Saxe Coburgo Gotha
Chancelier
Corpus Saecularium Principum
Rettifica ai sensi leggi stampa dell’a fondazione Abbazia di Chiaravalle.

Ogg: I: Sair la Principessa Yasmin aveva già inviato un messaggio di
cordoglio per la scomparsa di Giorgio I
Gentile Direttore, leggiamo il lamento del cittadino di Seborga che
sinceramente esige una rettifica poichè da esso traspare il legittimo
sospetto di voler strumentalizzare la dipartita di Giorgio I per raccoglierne
cernita e potere, e stravolgere i fatti.SAIR la Principessa Yasmin ha
trasmesso alle agenzie e al Comune il cordoglio al Borgo, condividendone
umanamente il dolore.La sua formazione cristiana la rendono consapevole della
vanità dei regni e dei beni della vita terrena e della futilità delle diatribe
di fronte al mistero della morte, appuntamento ostile, ma inevitabile per tutti.
Era per questo che , da legittima erede di Seborga ,rivendicava solo il
marchio Sacro Regno dello Spirito, Principato ecologico, in un momento in cui
si vociferava che falsi ordini equestri volessero invadere il borgo , con
videogiochi, casinò, ambendo ad un autonomia che poteva significare di
avventurieri spregiudicati , che miravano a ben altro!

Notificare allo stato Italiano il reintegro della legittima proprieta’ di
Seborga era atto dovuto, poichè se tolleranza vi è stata per l’età ed i
sacrifici di Giorgio Carbone, non si può immolare sul suo altare la verità
storica , a favore di una favola. Non si puo’ con i voti di una crocchia,quasi
tutti parenti ed amici, destabilizzare il diritto,imprescrittibil ed
inalienabile, imperativo.sperare di riuscirvi, recitando vittimismo, o
forzature storiche è ridicolo.

“La verità dei fatti e quella storica assurge a diritto soggettivo tutte le
volte in cui la sua deformazione arrechi un danno patrimoniale se è conseguenza
di un illecito civile, o un danno morale se è conseguenza di un illecito penale
“.
Foundation Abbaye de Clearveaux

——————————————-
Rettifica della Fondazione Ventimiglia

Sair la Principessa Yasmin e’ stata tra i primi a inviare le
condoglianze ,per la scomparsa di Giorgio I, trasmettendo un messaggio
di
cordoglio al comune come documentabile.Ma Giorgio I, non era un re, e
l’elezione a principe, di 300 abitanti tutti parenti non lo rende
proprietario. Supponiamo che già qualche pretendente voglia usarlo come ,
agnello sacrificale, per raccoglierne cernita e potere.
Se Giorgio Carbone è stato tollerato, non si illudano gli altri di
poter
gestire, al di fuori della legge, l’eredità che è altrui , ossia dei
legittimi
proprietari, facendo leva su rivendicazioni da necrologio, meramente
virtuali
, giuridicamente e storicamente infondate.L’aver amato Giorgio I, non li
rende eredi di Seborga.Nemmeno Garibaldi si sognò di prendersi l’italia,
dopo
aver combatutto!
————————————–
Rettifica

Fondazione re Desiderio
Gentile Direttore , leggiamo la lettera di un cittadino di Seborga.
Come può verificare dall’allegato email il messaggio era stato inviato
al
sindaco Fogliarini, alle agenzie stampa, persino in fax al Comune di
Seborga.
Il motivo per cui la principessa Yasmin aveva inviato le condoglianze,
era
stato anche la circostanza, come testimoniabile ,da persona degna di
fede,
che.
Giorgio I , avendo esaminato con calma documenti diretti, aveva concluso
che
l’unica a poter rivendicare l’autonomia concretamente di Seborga era la
principessa Yasmin, testualmente con queste parole che possiamo
documentare
:”
“in questa vicenda, ho capito che la Principessa puo’ molto ,e potrebbe
tutto,
ma ormai ha dato Seborga all’Italia, e poi “sono ostacolato dai cavalieri
e
la
mia salute non mi consente di oppormi.”Il tema infatti non e’ la
circostanza
che Seborga non sia stata trascritta nel Regno d’Italia, ma semplicemente
la
documentazione ineccepibile che non fu trascritta perchè bene
monastico
dinastico familiare degli antenati della principessa, cosa che nessuno
capiva
o fingeva di non capire.Ecco perchè nessuna istituzione gli aveva mai
risposto,
in quanto non obbligata a rispondere, perchè la domanda non era stata posta
nei
termini giuridicamente validi e dalla persona giusta!
La persona giusta non ha bisogno del parere delle istituzioni, ma
semplicemente ritiene doveroso e legittimo notificare allo stato Italiano
la
ricognizione di reintegro della legittima proprietà.

Il bene non subisce uso capione. L’esempio piu’
calzante e’ immaginare che una chiesa e le sue pertinenze vengano
occupate
dai vicini. La chiesa se non e’ un bene della curia, ma una cappella
privata,
non e’ alienabile, anche dopo millenni, persino se sconsacrata.La realtà
è
che
anche se in questa cappella si costruisce un mausoleo, è tutto perso,
perchè
la
proprietà è sempre inalienabile.In più vige il principio “Prior in
tempore,
Potior in iure,” Prima nel tempo piu’ forte nel diritto”.Questo è un
principio
irrinunciabile ed imperativo ,davanti alla legge.Chi non lo rispetta è
fuori-
dalla egge.La Principessa, tuttavia, consapevole degli sforzi di Giorgio
Carbone, ritenne sdoganarlo dalle pretese di restituzione dei legittimi
eredi
dei rami cadetti, ed avendo la primogenitura di quadruplico diritto di
sangue,
concordò con Il Sindaco Fogliarini ,che le aveva inviato una lettera,
invitandola a visitare Seborga, che avrebbe volentieri lasciato le cose
come
stavano, sublimando il luogo con il marchio Principato Ecologico Sacro
Regno
dello Spirito(in un mondo che va a rotoli) e sostiuendo il marchio stemma
turistico, con quello dell’avita proprietà, aiutando chi lavorava per
Seborga
a
potenziare la promotion.Chiedeva il varo Sacro Regno di Seborga
restiutendola
alla sua dimensione mistica, per scansarla dal pericolo di invasione di
pseudo
principi ,pataccari,falsi ordini equestri, in odore di videogiorchi
casinò,
malaffare che si vociferava volessero invadere Seborga.C’era chi voleva
vendere
il Principato…
La principessa fu costretta ad inviare il cugino principe Alduino di
Ventimiglia,il falconiere internazionale, a contattare Giorgio
Carbone
, unitamente all’ecoarchitetto Pelliccioni , per un rilancio di Seborga ,
Principato Ecologico.
Seborga sarebbe stata non solo Scrigno delle reliquie, ma Cornucopia
solare di fiori
e frutta simbolo dell’abbandonza e fertilità dello spirito e dell’Etica
del
Business .Hanno invece ,in modo doloso,
scatenato una campagna diffamatoria, negando dolosamente dati storici e
manipolandoli in buona o cattiva fede .I risultati sono fuori dalla
legge!
Il
bene e’ inalienabile, imprescrittbile, irrinunciabile. Intimare o
minacciare la
principessa Yasmin che non le faranno mettere piede a Seborga”, come
hanno
gìa’
fatto ,e’ reato penale gravissimo , ed atteggiamento intollerabile ,
anche
nei
paesi della camorra ed avvalorerebbe una presunta associazione a
delinquere
per il medesimo fine criminoso.Gestire una proprieta’ altrui, attraverso
il
ricorso all’intimidazione ed all’uso della persecuzione calunniosa ,
diffamatoria ,quale arma, è fuorilegge!
.
Ecco perchè la principessa ha onorato la memoria di Giorgio Carbonee la
sua
dipartita. Non avrebbe mai osato inviare condoglianze a Seborga, se non
per lo spirito etereo della sua anima,.
.Il liquido iperazzurro che scorre nelle
>sue
>>arterie l’avrebbe indotta , se non fosse stata pietosa, a seguire
l’ardore degli affetti offesi , con la
veemenza
del Dragone, e non con espressioni di pietas cristiana.Il Sancta
Santororum
della Santa Propago di Costantino, Re Desiderio di Federico II ed
Isabella
d’Inghilterra, dei Ventimiglia Lascaris e degli Anjou Plantagenet avrebbe
reagito tramite Tribunali.

Messaggio originale—-
Da: duchimacedonio@libero.it
Data: 27/11/2009 1.20
A:
Ogg: Sair la Principessa Yasmin invia un messaggio di cordoglio per la
scomparsa di Giorgio I

Al Sindaco di Seborga
Voglia il Sindaco trasmettere al popolo di Seborga il messaggio di
cordoglio
di Sair Principessa Yasmin,per la dolorosa malattia e precoce scomparsa.
Ora che Giorgio I e’ nel Regno dello Spirito , saprà leggere la verità
delle
nostre preghiere e dei nostri sentimenti che trepidavano al pensiero
di
poter ricondurre le reliquie del Golgota nel Sacro Regno dello
Spirito
di
Seborga. Forse non è tutto perso se il Borgo vorrà assisterci a
rifondare
la Gerusalemme Celeste.
Per una memoria del Futuro SAIR principessa Yasmin.
Emmanuel
Deus meumque jus!

giornale di Brescia Immagine inviata resentazione del libro della Principessa Yasmin , discendente diretta, per linea di Primogenitur di Re poto, , figlio di Re Adelchi,e nipote di Re Desiderio.
domenica 23 agosto 2009
LA PRINCIPESSA SNODA I MISTERI DI ERACLES MONOIKOS, IN UN VOLUME PRESENTATO A MONTECARLO :La dinastia di Re Desiderio discendente di Costantino,Principi della Costa Azzurra ed Alpi Marittime.Re Adelchi fugge a Costantinopoli, ove con il figlio Re Poto muta nome, ed accolto come eredi di Costantino, con il rango imperiale di Patricius.(vedi Dei Regni d’Italia sotto i Barbari di Tesauro,1500/1600 vedi in basso copertina e testi)La dinastia Puoti o Poto di Castrum Komne, Comneno Lascaris Paleologo in Costantinopoli ,aveva ricevuto tramite Re Adelchi, il Rango di Patricius, rango imperiale, da non confondersi con quello italiano, riservato ai discendenti di Costantino.Era dunque patrimonio di Poto il presidio Alpi Marittime e Costa Azzurra. Ecco perchè titolari di Ventimiglia , Seborga, Mentone, Monaco erano i conti di Ventimiglia, poiche’ essendo discendenti di Ansprando,capostipite dei Marchesi d’Ivrea, fratello minore di Re Flavius Adalgisus Teodorus o Adelchi (vedi genealogie di Emmanuel Tesauro Dei regni d’Italia sotto i Barbari)subentrarono, nel Regno d’Italia spodestato a Re Poto, da Carlo Magno.La discendenza di Re Poto, figlio di Adelchi era quella di Flavius Isaccus Comneno e quella di Paleologo(vedi Tre Pergamene Bizantine Archivi di Stato Napoli e Cronache Bizantine, Vedi Bisanzio Terza Roma).I Ventimiglia , discendenti di Re Adalberto II, di Ivrea erano dunque pronipoti cadetti di Re Desiderio, in quanto discendenti dei marchesi di Ivrea.(Vedi genealogie di Re Flavius Desiderius Dei Regni d’Italia di Emmanuel Tesauro.Le due famiglia si rimparentarono con il ramo cadetto dei Poto Comneno detti Lascaris.Nel convegno ,alcuni studiosi, hanno percorso itinerari inediti come quelli enunciati da Tesauro,per ipotizzare che l’incendio degli Archivi di Ventimiglia da parte dei Borboni, fosse doloso.L’incendio e’ documentato dallo Storico Girolamo Rossi, ma anche da altre fonti, degne di fede. Il nome avito di Albintemelium divenuta Ventimiglia era San Giorio,ovvero San Giorgio,che appartenenva alla Gens Potitia, ovvero i discendenti di Costantino ,ossia i Comneno Paleologo che erano custodi dei carismi dei reges Potiores, ed erano vivi e vegeti nel ramo di primogenitura dei Puoti di Castrum Komne Despoti di Morea , e nel ramo cadetto dei Ventimiglia Lascaris .Quindi la forzatura dei carismi dei Comneno trasmessi ai Farnesi-d’Este viene a svanire, come neve al sole della verità,alungo nascosta con l’incendio.Distruggendo gli archivi imperiali di Costantinopoli fu possibile dichiarare estinta la Dinastia dei figli di Re Desiderio, vitale oggi nel ramo di primogenitura di Adelchi ,ossia Principi Poto, come sosteneva lo stesso storico lettieri e lo stesso Pirandello.I Principi Puoti, Patrizi ,carica imperiale bizantina, come dice il Tesauro, nei Regni d’Italia, è rango simile a Imperatore. I Flavi Patrizi Principi e despoti, Visir, Khan Puoti von Comneno Paleologo confluirono nel ramo dei Principi Aprile von Hohenstaufen Puoti Allegro de Hochstaden de Hostade e nel Ramo cadetto dei marchesi Puoti di Pozzuoli, Santa Maria , Castelpoto , Arienzo, per intenderci quello del noto purista Principe, ma anche Marchese (in virtu’ del matrimonio con una Palmieri)Basilio Puoti.

La linea cadetta di re Desiderio,vedi genealogia di Emanuel Tesauro 1500/1600 era quella di Guido di Ventimiglia, vitale in Jolanda Ventimiglia Lascaris che sposo’un Avril de Saint Genis Buren Anjou Hohenstaufen, mentre fratelli cadetti e sorelle di Guido ,sopravvissero nelle varie linee dei Principi e Conti Ventimiglia Lascaris , tra Ventimiglia di Liguria e Ventimiglia di Sicilia.Oggi rappresentanti dei Ventimiglia Lascaris , per linea di primogenitura di Re Desiderio e’ SAIR la Principessa Yasmin, mentre per linea Cadetta di re Desiderio e’ SAR Il principe Alduino Ventimiglia , falconiere internazionale.
Da Montecarlo a Sanremo ,sulle orme della Gens Potitia(Costantino,il Grande.)La Dinastia detta anche Putei o Puteolo o Puteolos detti Poto o Puoti, in numerose iscrizioni a fondamento di Abbazie , da Monaco a Sanremo, erette su Templi pagani dedicati a Eracles Monoikos , di cui i Putei erano custodi, sono indicati come Boires ( di Desiderio , dinatia valentiniana) Erano discendenti di Costanzo, Gallia Placidia, Re Desiderio.(Dinastia Puoti di Castrum Poti o Komne , Comneno Paleologo Veruli ).Da Monaco ,Ventimiglia fino alla Tuscia ,erano territori che appartenevano a re Flavio Desiderio ,il cui primogenito era Re Adelchi che fuggi’ a Costantinopoli , assumendo il rango di Patricius ,massima carica da eguagliarsi a quella di Imperatore, quale discendente di Costantino e Gallia Placidia ed Imperatori Valentiniani.(vedi anche Dei Regni d’Italia sotto i Barbari, di Emanuele Tesauro.)Lo storico Gerolamo Rossi rammenta alcuni frammenti di iscrizioni ritrovate negli ipogei dell’Abbazia di Ventimiglia, che riportano la misteriosa indicazione Puteolo o Putelos che e’ custode dei Templi…(Qui curat Puteolos Aedium,ovvero Puteolo che e’ custode dei Templi)

oppure ut eorum aequae Boires Dieu Appellarentur .Si allude alla circostanza che i Putei o Puteoli sono detti Voiri o Boiri, ossia Desideriani o Valens , Valentiniani.La medesima indicazione la ritroviamo sulla Croce di re Desiderio che Riporta Kerami Boirelli, ossia Desiderio o dei valentiniani o comunque della Dinastia dei Puoti,scritta che ritroviamo sul ritratto di Gallia Placidia , ma alcuni studiosi, come riporta l stessa guida alla Mostra il Futuro de Lonbonbardi,a Brescia Santa Giulia, dicono trattarsi,in verita’ della Regina Ansa, moglie di Re Desiderio e della prole .Re Desiderio ha voluto solo rimarcare, nel ritratto e nella scritta a retro del Crocefisso di Santa Giulia, che discendeva da Costanzo e Gallia Placidia .Con la sconfitta di re Desiderio, La dinastia di Re Adelchi,nel primogenito Delfino Re Poto, trasmigrera’ a Costantinopoli, come affermano numerosi testi inediti, ripresi anche da Tesauro,ove dara’ inizio alla Dinastia Flavius Potus Teodorus Castri Komne , detti Comneno,mentre La sorella Ageltrude di Spoleto, moglie di Guido , duca di Spoleto, diventera’Imperatrice d’Italia. Il Fratello di Re Adelchi , Ansprando Bernardo, ripristina il potere longobardo di Re Desiderio, dopo la caduta del regno di Carlo Magno.La Principessa Yasmin svela che la tesi che Carlo Magno volle essere sepolto accanto alla tomba di re Desiderio ad Aquisgrana, come conferma anche lo storico Tesauro nel volume rarissimo Dei Regni d’Italia, sia fondata, benche’non sia nota nella storiografia ufficiale. Infatti Carlo Magno era piu’ volte imparentato con Re Desiderio,non solo per i molteplici matrimoni tra le figlie di re Desiderio e la dinastia Carolingia(Vedi Gerberga sposa di Carlomanno e Ermengarda in realta’ chimavasi Desiderata Berta ), ma anche perche’ la sorella Gisla aveva sposato il rivale cognato Re Adelchi,
ed il figlio di re Adelchi ,Re Poto aveva sposato Gisela Hildegard,una figlia di Carlo Magno).I figli del fratello Carlomanno e Gerberga erano pur sempre suoi nipoti, anche se costretti ora a rintanarsi nei monasteri, ora fuggiaschi,o a vivere in incognito,pur di accontentare il Papa.Lo stesso storico Tesauro, afferma che Carlo Magno, rispetto are Adelci si sentiva un Economo.

I Nipoti cadetti di Re Desiderio, riconquistando i territori da Mentone a Sanremo daranno’ inizio alla dinastia dei Re d’Italia dei Marchesi di Ivrea.Da Adalberto II, avrebbe avuto origine la dinastia di Guido di Ventimiglia ,la cui discendenza si estingue nella linea di primogenitura negli Hohenstaufen Avril di Saint Genis Buren Anjou , piu’ volte connessa con gli Hohenstaufen(Jolanda Ventimiglia Lascaris e con i Puoti,ovvero Elena Comneno Lascaris vedi genealogie in basso) e con i Puoti Comneno Paleologo(Elena Ventimiglia Lascaris).Dunque paradossalmente per i diritti del” Prior in Tempore Potior in Iure” ,Principi e proprietari dei beni monastici dinastici della dinastia di re Desiderio da Grasse ,Menton , Ventimiglia,Seborga , isole Lerins, Sanremo , fino alla Tuscia, e’ la linea di primogenitura dei Principi Puoti von Comneno Lascaris Paleologo Aprile von Hohenstaufen Puoti Veruli Saxe Coburgo Gotha Macedonio Allegro de Hochstaden de Hostade Puoti, veri Re del Presidio Costa Azzurra ed Alpi Marittime.Alla luce di tale ricognizione storica ,se ha fondamento che i Grimaldi discendano da un ramo femminile di una figlia di re Desiderio,l’occupazione del monastero , che sorgeva sul Tempio di Eracles Monoikos,appartenente alla Gens Potitia, ovvero Re Desiderio, da parte di un antenato dei Grimaldi, formalmente esproprio, era in realta’ semplice riappropriarsi di un patrimonio familiare. Ma molti storici sarebbero scettici sulla discendenza dei Grimaldi da re Desiderio ed ipotizzano trattarsi invece di dinastia guelfa aliunda di origine mercantile.Un articolo sul Mattino e Giornale di Brescia riporta tuttavia che la Principessa Yasmin, discendente diretta di Federico II , ma anche di Re Desidero, attraverso nonni paterni e materni, sostenga invece l’anamnesi longobarda dei Principi di Monaco.(Europress,W.J)
Pubblicato da heraldrynet of Almanach Imperial a 13.00
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Rassegna Stampa
quotidiano
Fondazione Lascaris. Agosto 2006

Seborga era pertinenza di un bene monastico dinastico del Conte Guido di Ventimiglia, la cui unica ed ultima erede fu Jolanda di Ventimiglia, da cui discende direttamente la principessa Yasmin.Fu concessa in via subordinata in fidecommisso, qualora il conte fosse tornato vivo dalla crociata, ai monaci benedettini di Lèrins, ed in donazione , qualora in crociata fosse perito, essendo lo stesso ancora giovane e privo di prole.La Donazione era condizionata dal rispetto delle clausole comprese nella stessa Fidecommisso che puntualizzava la cura della sepoltura della dinastia Ventimiglia, preci,opere di bene,messe, onoranze, commemorazioni,oltre alla custodia dei beni monastici quali inalienabili ed imprescrittibili legati alla memoria dei Ventimiglia, in perpetuum . Tali condizioni furono disattese,anzi i monaci non ebbero nemmeno la normale vigilanza del bene, assecondando usurpazioni varie,in cambio di prebende, e ai sensi della donazione e ai sensi della fidecommisso. A tal scopo , venute meno le condizioni ,la donazione fu revocata da Jolanda Ventimiglia, che in realta’ non si curo’ di riappropiarsene materialmete in quanto sposo’ un principe curlandese Anglo svevo russo e lasciata in fidecommisso. E’ per questo motivo che non cambio’ mai proprieta’ e all’Italia non fu possibile la trascrizione,in quanto i beni monastici dinastici,non sono usocapionabili e Seborga con tutte le sue pertinenze restano in perpetuum patrimonio dei discendenti di Guido Ventimiglia, ossia di Jolanda Ventimiglia.Cio’ spiega perche’ persino al Podesta’ e allo stesso Mussolini non fu possibile l’attribuzione all’Italia del bene, poiche’non sono usocapionabili i beni monastici,anche se occupati.Se e’ rimasta , per mero gentleemnet agreement , bene dello stato italiano e’ per gentile concessione dei legittimi discendenti di Jolanda Ventimiglia.Pertanto sono prive di fondamento giuridico successive spiegazioni di ordine esoterico cavalleresco storico, in quanto non cambiano la sostanza del diritto secondo il principio del “Prior in tempore, Potior in iure”, a maggior ragione trattandosi di bene monastico dinastico su cui non vige l’uso capione. Le dichiarazioni e manifestazioni di protervia da parte di una decina di autoproclamatesi reggenti e proprietari di Seborga, sono atto di arbitrio ed appropriazione indebita di proprieta’ privata, che se tollerata,qualora degradi a mero insulto e protervia offensiva e’ perseguibile per legge, quale atto di indimidazione e minaccia , nonchè stalking diffamatorio per abietti motivi, cosa che non esiteremo ad affrontare con drastiche soluzioni.Ad oggi sussiste la proprieta’ privata di Seborga e pertinenze da parte dei legittimi eredi, anche se la Fidecommisso e’ stata ratificata a favore dello Stato Italiano.Cio’ e’ accaduto per l’impossibilita’di un dialogo con gli autoproclamatesi reggenti di Seborga,i quali nonostante tollerati sono ricorsi all’insulto e alla diffamazione.Persone venuti dal nulla , reclamano cio’che appartiene alla legittima proprieta’ che dovrebbe anche subire lezioni dai funghi spuntati in una notte? (Walter Weiss)
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Parla C.von Rock Sanremo News

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Principato di Seborga: approfondita analisi di una lettrice

Cristina von Rock interviene in merito alla querelle scattata dopo poche ore la scomparsa di Giorgio Carbone (Giorgio I) sull’appartenenza del cosidetto Principato di Seborga.

“Sono stata incaricata da un Gruppo tedesco di fare un servizio su Seborga. I dati della vicenda non sono definiti ed il servizio sarà pronto solo a fatti compiuti. Ritengo doveroso, tuttavia, esporre le mie opinioni sul caso, sul suo sito, che è molto seguito per la vicenda di Seborga.

La Fondazione Re Desiderio, che comprende le Fondazioni di tutte le linee di discendenza di Re Desiderio, tra cui quella di Primogenitura dei Principi Puoti, discendenti di Re Poto, figlio di Adelchi, di Bernardo figlio cadetto di Re Desiderio, da cui gli Anscarici e gli Ottoni, Berengario e Re di Baviera e Sassonia, la Fondazione Avril de Burey Anjou de Saint Genis Anjou Plantagenet Hohenstaufen, la Fondazione Guido Ventimiglia, hanno notificato al Consiglio d’Europa, Al Tribunale di Strasburgo e al Tribunale di Lussemburgo, il reintegro possesso di Seborga, bene monastico dinastico reliquiario della legittima proprietaria SAIR Principessa Yasmin, vera Sovrana di Seborga, con diffida ai fasulli Ordini equestri e al Corpo diplomatico locale dall’effettuare qualsiasi iniziativa, che non venga sottoposta al vaglio della legittima Sovrana.

Il Corpus Saecularium Principum ha azzerato tutte le cariche pregresse, la Costituzione di Seborga e le iniziative in deroga alla stessa effettuate da Giorgio I. La nomina al Reggente Avv Alberto Romano, eletto da Giorgio I, in deroga alla Costituzione di Seborga, secondo il corpo diplomativo ed il governo seborghino sarebbe in contrasto con la costituzione di Seborga. Ma sia reggenti provvisori che il Corpo diplomatico sono disconosciuti dalla Legittima proprietaria di Seborga che li invita a un dialogo chiarificatorio, diversamente agirà per vie legali, per inficiare tutte le loro iniziative, con richiesta di risarcimento danni di 10 miliardi di euro.

La Cancelleria della Serenissima Sovrana di Seborga SAIR Principessa Yasmin Aprile von Hohenstaufen Puoti und Veruli Saxe Coburgo Gotha Ventimiglia Lascaris, ha dichiarato che le pretese di elezioni popolari del futuro Principe di Seborga, sono una sua concessione, non un diritto di Seborga. Seborga è proprietà privata e tale sarà per sempre: un Bene Monastico familiare imprescrittibile, imperativo, irrinunciabile, non usocapionabile, ed i Cavalieri Principi erano fidecommissi non proprietari. Nulle le pretese dei Savoia che non riuscirono mai ad acquistare Seborga, nè ad espropriarla. Nullo fu il Patrocinio del Vaticano, invano invocato dai Savoia, per annettere Seborga al Regno. Nemmeno i Papi potevano alienare un bene monastico della legittima discendenza di Re Desiderio, pronipote di Costantino il Grande (come ribadisce il volume Dei regni d’Italia Epitome di Tesauro-1600), di cui era diretto discendente Adelchi, figlio di re Desiderio che a Costantinopoli fu pretendente al trono con il rango di Patrizio, carica equivalente a quella di Imperatore, come spiegano le disposizioni di Costantino. Inoltre il rango di Imperatore del Sublime Seggio e la Clamida, sono stati ereditati dalla principessa Yasmin in via di primogenitura. Nel 1500, la scoperta della falsa Donazione di Costantino, ostacolò l’acquisizione del Borgo da parte della Chiesa.

Seborga e pertinenze furono donate dal conte Guido Ventimiglia ai monaci di Lèrins, A CONDIZIONI CHE FURONO DISATTESE. La revoca ai monaci fu effettuata da Jolanda Ventimiglia Lascaris , DIRETTA EREDE DI GUIDO ,antenata della principessa Yasmin.Infatti il Conte di Ventimiglia, cugino della Principessa ha chiesto alla Principessa Yasmin di ratificare la sua pretesa, in quanto la principessa Yasmin è legittima discendente di Guido Ventimiglia e discendente del ramo di primogenitura di Re Desiderio. Non è un terreno qualsiasi Seborga, ma Scrigno di reliquie e Bene monastico dinastico legato alla mistica della dinastia. Le reliquie sono state ereditate dalla Principessa Yasmin e lei sperava di riportarle al Balneum Regium. Se Seborga non è stata trascritta ed era vacante, non è perchè i Ventimiglia fossero distratti, ma perchè consapevoli che nulla potevano, senza l’avallo di chi aveva diritto di prelazione per la primogenitura, e della discendenza da Guido Ventimiglia da parte del Casato Aprile von Hohenstaufen Puoti, in cui si è estinta la dinastia di Guido.

Ma anche se volessero oggi revocare LA DONAZIONE, LO POSSANO SOLO SE VI RINUNCIA la Dinastia Puoti di primogenitura di Re Adelchi, poichè anche se Jolanda non si fosse estinta nella linea di Federico II ed Isabella d’Inghilterra, secondo la consuetudine araldica, il bene ritornava in caso di estinzione, al ramo principale, ossia i Puoti, non ai rami cadetti dei Ventimiglia. E’ questo il motivo, secondo la Fondazione Re Desiderio, per cui i Ventimiglia nulla possono se non vi rinunciano tutti i pretendenti della linea di maiorascato di re Desiderio. Ma, come afferma il Prof Pignatelli, che è persona di grande prestigio, il problema non sussiste, perchè vi è affetto e stima nei confronti del Conte Principe Alduino di Ventimiglia. LA DISCENDENZA DELLA PRINCIPESSA YASMIN DA ISABELLA D’INGHILTERRA, d’ANJOU PLANTAGENET, TERZA MOGLIE DI FEDERICO II, rompe ogni indugio.

Non crediamo poi che la principessa Yasmin, interferirebbe più di tanto nella gestione del Principato, Ella rivendica solo il Rango di Sovrana del Sacro Regno di Seborga. Certamente sceglierebbe un Ventimiglia per un rango di prestigio, atto moralmente doveroso. La materia è molto complicata. Solo giuristi di alto livello possono imbroccarne la cifra. Magistrati del Consiglio di Stato confermano le tesi della Fondazione Re Desiderio. Se ci si perde nella guerra tra pretendenti, la guerra è persa in partenza. E’ trascorsa una vita e nemmeno Giorgio I, aveva capito perchè nessuno gli rispondeva. Non occorrono sentenze, secondo i legali della Principessa, ma la notifica di reintegro proprietà. Nessuno contesterà più nulla, perchè nessuno può subentrare nel bene monastico dinastico reliquiario familiare extraterritoriale di fatto. Questo lo hanno capito tutti. Solo a Seborga, pochi orfani di Giorgio I, non lo vogliono capire! Perciò il progetto autonomia, che sarebbe vicinissimo, è perduto se non si arriva ad un accordo.

La Dinastia Aprile von Hohenstaufen Puoti Ventimiglia Lascaris non avrebbe interesse a ratificare l’Autonomia se venisse esclusa dalla Verità Storica, per favorire gente che nella nebbia non si rende conto della perla da raccogliere. Il Treno della fortuna passa solo una volta. E credo che ‘Après Giorgio I, tollerato come una farsa che pura ha avuto i suoi meriti indiscutibili… le deluge’….

Qualsiasi Re che comprende l’araldica, non farebbe mai una gaffe, contestando le legittime pretese della Principessa Yasmin. Come stanno le cose, chiunque non abbia le carte in regola, si troverà contestato dalla fondazione Re Desiderio che bloccherà il progetto. Scegliere un falso Re, significa rischiare un ‘principato da operetta’ che non avrebbe credibilità a livello internazionale e fatto perseguibile legalmente. Sarebbe sempre oggetto di risolini e di tolleranza. Nella migliore delle ipotesi, Seborga resterebbe prigioniera dell’Italia e del ‘vorrei, ma non posso’. Mi piacerebbe fare un articolo dove si delineano soluzione mature, non conflitti. Un annuncio strabiliante sarebbe proprio la ratifica dell’autonomia, come sfida della Principessa Yasmin. Nessuno oserebbe contrastare l’autonomia di Seborga, che potrebbe avvenire, hic et nunc, una realtà di fatto. Ho capito da studiosi della fondazione che la Sovrana e principessa lascerebbe autonomo il borgo di scegliere i suoi rappresentanti esecutivi e corpo diplomatico. Meglio di così!

Confesso che ero partita inviperita, contro la Principessa Yasmin che ostacolava i sogni dei seborghini, ma anche i sogni debbono avere crisma di legalità. Conoscendo il mondo della Principessa Yasmin ho scoperto solo stile, fascino, carisma, cultura ad altissimo livello in questa dinastia. Al confronto del Casato della Principessa Yasmin, sbiadiscono tutti i regnanti, per l’impegno culturale e morale! Credo che sia questo il vero carisma che è come l’araba fenice! Se questa donna, che ha quattro lauree e master, un curriculum eccezionale ratificato da 30 giudici in sentenze di Tribunali e Cassazione dove viene definita ‘Capo di stato nelle multinazionali Top nel mondo’ progetta una Follia, ossia Seborga Sacro Regno Autonomo, credo che tutti faranno l’elogio della sua Follia”.

Redazione

Martedì 01 Dicembre 2009 ore 13:18

La Sovrana legittima di Seborga, SAIR Principessa Yasmin, ramo di
primogenitura di re Desiderio, nomina Reggente il cugino conte di Ventimiglia
il Principe Alduino Ventimiglia, discendente di Arduino d’Ivrea, ramo cadetto
di Re Desiderio,in attesa reintegro effettivo proprieta’ di Seborga ,da parte
legittima
erede Sovrana Principessa Yasmin, al Tribunale di Strasburgo , alla Corte di
Lussemburgo e alle Ambasciate d’Europa.
Secondo le norme di successioni araldiche imperiali, riconosciute anche dai
re di Spagna, la linea di successione era sempre per via di maiorascato, quindi
di Re Adelchi, la cui discendenza e’ quella di re Poto il figlio, da cui i
Puoti.in realtà il titolo di Conte di ventimiglia è stato tralasciato ai rami
cadetti , ossia Ottone-Sassonia, Berengario,Arduino, Guido , poiche’ Il
capostipite Re Poto era fuggito a Costantinopoli, ma la sorella Imperatrice
Regina d’Italia Ageltrude Di Spoleto lo aveva assicurato al figlio Re Lamberto
, premorto , la cui eredità passo’ al fratello di Ageltrude,Re Poto, in quanto
proprietà del padre Adelchi.L’ultima discendente di Guido di Ventimiglia,
Iolanda Ventimiglia Lascaris ,antenata della principessa yasmin, revoco’ la
donazione ai monaci cistercensi, sposando William discendente di Federico II
ed Isabella d’Inghilterra, antenati della principessa yasmin, trasferendosi in
Polonia e Curlandia.Si spiega così l’anarchia concessa ai monaci che
fidecommissi si trasformarono in Principi nonostante la revoca di Jolanda.Anche
secondo le norme di successioni Spagnole , in caso di estinzione del ramo
principale dei Ventimiglia, la successione si trasmetteva per maiorascato,
quindi il titolo di Conte di Ventimiglia era agalmonicamente patrimonio del
maiorascato di Re Poto, ovvero Puoti,assente, con il rango di despoti a
Costantinopoli.
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E’ SAIR la Principessa Yasmin la Vera proprietaria di Seborga e l’ultima
Contessa di Ventimiglia, per maiorascato, e per
ascendenza e discendenza .Ventimiglia era proprietà di Re Adelchi,
capostipite
dei Puoti, delfino di Re Desiderio , dinastia merolitinga longobarda
bizantina ,discendente degli Imperatori
Valentiniani di Oriente ed Occidente, e Costantino il Grande, il quale
costretto a fuggire a Costantinopoli, Sacro Romano impero d’Oriente , ove
ebbe il
rango di Patricius, massimo Rango che significa Padre dell’Imperatore,
secondo Costantino il Grande, come spiega il volume Dei Regni d’Italia
epitome
di Tesauro,e non patrizio come intende l’araldica savoiarda,o borbonica, che
,
per timore del potere dei Padri della nobiltà europea, rovesciarono la
Piramide
della graduatoria imperiale, dei Regni, annebbiando per secoli il campo
visivo
della verità, arrecando immane nocumento ai legittimi eredi imperiali.
Bernardo, fratello
minore di Adelchi , come riporta l’albero genealogico dei Regni d’Italia
sotto
i Barbari, Epitome di Tesauro, 1600,era titolare per concessione della
dinastia
di Poto, delfino di Adelchi che rientro’ solo nel 1500 in Italia, dopo la
caduta dei Comneno Paleologo, generati da Poto di Castrum Komne o Poti detti
Comneno o Jerontes o Paleologo , con il rango di Flavius che ebbe Re
Desiderio ed Adelchi ovvero
Teodorus Flavius Pothos,ovvero, Fortis o Strenuus,Valens(Dei Regni d’Italia
pag.179)di Tesauro 1600.La Contea di Ventimiglia era titolo del figlio di
Adelchi , Poto o Puoti, capostipite dei Puoti. Quasi tutti i nomi dei
discendenti di re Desiderio riportano all’etimo Forte o Poto.Sia il titolo
conte di Ventimiglia che
proprieta’ vacante , fu una concessione di re Poto , per forza maggiore
contingente, in quanto costretto a fuggire a Costantinopoli.I Ventimiglia
non
potevano nel 980 revocare ai monaci la donazione , in quanto già era da tempo
subentrata per Le Alpi marittime ,Ventimiglia e la
Costa azzurra l’Imperatrice Ageltrude Regina d’Italia, la
quale morto il figlio Re Lamberto , lascio’ l’eredità al fratello Re Poto,
capostipite dei Puoti, riconosciuta , dopo molte lotte, dallo stesso cugino
Re
Berengario:Lìimperatrice Ageltrude , nonostante ormai in tarda età scegliesse
la clausura non rinunciava ai suoi titoli e patrimonio a favore del fratello
che ne era erede p, in quanto patrimonio del padre di Entrambi, Adelchi..Molti
territori francesi infatti erano di re Desiderio, al punto che la stessa
Regina imperatrice
Ageltrude duchessa di Spoleto ,si era messa a capo delle truppe per
conquistare Parigi e le Alpi
marittime.Il Titolo di Conte di Albi Intimelium o Ventimiglia ,sia pure per
tolleranza concesso e
ratificato al ramo cadetto di Re Desiderio ,e’ in realtà patrimonio
agalmonico
del ramo del maiorascato di Re Adelchi, di fatto appartenente al patrimonio
agalmonico della Principessa Yasmin, per ascendenza e discendenza.Il vero
cognome di Arduino d’Ivrea , capostipite dei Ventimiglia e’ infatti Pothos,
ovvero Forte, Arduo Strenuus,
ovvero Desiderio.Dire Arduino equivale a dire ramo cadetto di Arduo , ovvero
di
Poto.
La Cancelleria della fondazione Lerins ha comunicato la
:Notifica del reintegro proprietà di Seborga da parte legittima
erede Principessa Yasmin e controricorso e diffida contro corpo
diplomatico
fasullo del Principato di Seborga.

“In relazione reintegro possesso di Seborga , recita la nota,si formula
opposizione ed
impugnazione in perpetuum di tutti i ricorsi del sedicente Corpo diplomatico
del Principato di Seborga, dopo la morte di Giorgio Carbone , che
reclama
autonomia del Principato che è invece Bene dinastico monastico
imprescrittibile , irriununciabile , su cui non vige uso capione dei
legittimi
eredi, la Dinastia Imperiale Aprile von Hohenstaufen Puoti Ventimiglia
Lascaris
Macedonio Veruli von Saxen Coburgo Gotha.Legitima Sovrana del Regno Di
Seborga
è infatti Sair la Serenissima Sovrana , Principessa Yasmin
Aprile
von Hohenstaufen Puoti, la quale ha già designato 5 successori ,in
alternativa
, del suo casato.
S’impugna pertanto la relazione storica del corpo diplomatico di
Seborga,

frutto di manipolazione storica ed usurpazione, mistificazione
allucinante
di
deliranti autonomisti. Seborga è gia’ bene dinastico extraterritoriale
in
perpetuttum della legittima erede ed appartiene alla Legittima Sovrana
SAIR
Principessa Yasmin I.Si diffidono le ambasciate di tutto il
mondo dall’intrattenere rapporti con un Corpo Diplomatico fasullo.
,
Il Tribunale di Strasburgo e la Corte e Tribunale di Lussemburgo sono
intimate a non
riconoscere
le pretese di folli manipolazioni storiche di un fasullo corpo
diplomatico
del Principato di Seborga, a meno che non si ravvedano e la smettano di
sostenere folli ragioni, pur di rigettare e sabotare la logica della verità
storica, .Qui ribadendo e richiamando integralmente il
telegramma al Presidente Napolitano pubblicato ,unitamente alla ricognizione
storica sul sito:

http://universityver...rincess-yasmin-
legittima-
sovrana.html

Da Europress

——————————————————–Progetto Costa IPERAZZURRA di HIRH Princess Yasmin
SAIR PRINCIPESSA YASMIN VARA IL PROGETTO COSTA IPERAZZURRA PATRIMONIO DELL’UMANITA’
“lA PRINCIPESSA YASMIN VARA IL MOVIMENTO IPERAZZURRO”SULLA COSTA AZZURRA PER LA RINASCITA DEI PRINCIPATI ECOLOGICI ,REGNO DELLO SPIRITO E DELL’ETICA DELLA LEADERSHIP, PER UN IPEMANAGEMENT DEL TERZO MILLENNIO!
SOTTO IL SEGNO DEI MISTERI DI ERACLES MONOIKOS, DELLA GENS POTITIA DA CUI ASCENDE LA PRINCIPESSA YASMIN,LA COSTA AZZURRA TERRA DEI SUOI AVI, GENS POTITIA PINEARIA ,DA COSTANTINO, RE DESIDERIO, RE POTO E LA DISCENDENZA DEI COMNENO PALEOLOGO LASCARIS VENTIMIGLIA,SUOI AVI, ALBINTEMELIUM , AVITO NOME DI VENTIMIGLIA CHE PROCLAMA L’ORIGINE GRAALICA DEL PALINSESTO CELTICO DI ALBIONE,MA ANCHE DI ALBI, COME ALFI, LUOGO DELLA RINASCITA E RESURREZIONE NEL VIATICO DELLA INIZIAZIONE, CULTI OGGI RINVENIBILI NEL SIGILLO DELLA SACRA SCIENZA, LA PRINCIPESSA YASMIN MIRA ALLA RINASCITA DI VENTIMIGLIA, LOCANDA DELLO SPIRITO,DELLE MUSE,E DELLE ENERGIE RINNOVABILI ED ALTERNATIVE. LA REMOTA ASCENDENZA FRANCESCANA DEI MOVIMENTI ECOLOGICI IN SAN BONAVENTURA,INCROCIA LA SAPIENTIA E L’ERA DELLO SPIRITO DI SAN BONAVENTURA , IL QUALE DI SPIRITO FRANCESCANO UMILE ED ESSENZIALE, FU ATTENTO E PAZIENTE MIETITORE DI CIO’CHE GLORIFICAVA DIO ANCHE TRA LA CONOSCENZA PAGANA.SI SPIEGA COSI’ PERCHE’ PREDILESSE L’EREDITA’ DEI TEMPLARI, DEI CAVALIERI GEROSOLOMITANI,TEUTONI, DEI ROSACROCE E DELL’OTTAGONO DI BALNEUM REGIS, NEI PRESSI DI SEBORGA, E A BAGNOREGIO A CIVITA DELLA TUSCIA.Bagnoregio di Seborga, ERA PERTINENZA DEI BENI CONCESSI AI MONACI BENEDETTINI DI LERINS DA GUIDO DI VENTIMIGLIA E DAI SUOI DISCENDENTI.ALCUN FUTURO DELL’ECOLOGIA DELL’AMBIENTE E’ POSSIBILE SENZA IL RILANCIO DELL’ETICA DELLA LEADERSHIP ,SEMBRA OGGI AMMONIRE IL SANTO.L’OCCASIONE STORICA DEL PAPA CULTORE DI SAN BONAVENTURA,QUALE NOVELLO PROFETA DELL’ETICA DELLA LEADERSHIP E’ LA METAFORA DELLA RICOSTRUZIONE DELLA CHIESA DI SAN MICHELE DI GUIDO VENTIMIGLIA DA PARTE DI SAN BONVENTURA A BINTEMELIUM, MA ANCHE DELLA SPERANZA DI UNA NOVELLA LEADERSHIP ETICA DEL TERZO MILLENNIO. LA COSTA AZZURRA NON SOLO TEATRO DELL’EVASIONE, MA DELLA RICERCA DELLE RAGIONI PER RIFONDARE LA SPERANZA NEL TERZO MILLENNIO.”
“La necessità urgente di difendere l’ambiente deve rappresentare “una sfida per l’umanità intera”.

Appello al “dovere, comune e universale, di rispettare un bene collettivo, destinato a tutti, impedendo che si possa fare impunemente uso delle diverse categorie di esseri come si vuole”.

Aver cura della creazione “è una responsabilità che deve maturare in base alla globalità della presente crisi ecologica e alla conseguente necessità di affrontarla globalmente, in quanto tutti gli esseri dipendono gli uni dagli altri nell’ordine universale stabilito dal Creatore.”.

“se si intende coltivare il bene della pace, si deve favorire una rinnovata consapevolezza dell’interdipendenza che lega tra loro tutti gli abitanti della terra”.

“Tale consapevolezza concorrerà ad eliminare diverse cause di disastri ecologici e garantirà una tempestiva capacità di risposta quando tali disastri colpiscono popoli e territori”.

“La questione ecologica non deve essere affrontata solo per le agghiaccianti prospettive che il degrado ambientale profila – conclude il comunicato –: essa deve tradursi, soprattutto, in una forte motivazione per coltivare la pace” e la dignità delle generazioni future.
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I SASSI DELLA COSTA IPERAZZURRA
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IL SINDACO DI VENTIMIGLIA DONA ALLA PRINCIPESSA YASMIN LE CHIAVI DELLA CITTA’.

LA PRINCIPESSA, CONGRATULANDOSI PER LE METE RAGGIUNTE DAGLI STUDIOSI LOCALI, TRA CUI IL PROF MARIO ASCHERI,LA PROFSSA MARIA TERESA VERDA SCAJOLA,L’ AMBASCIATORE BORIS BIANCHIERI,HA PROPOSTO SULLA COSTA AZZURRA L’ANELLO DEI PRINCIPATI ECOLOGICI SOTTO IL SEGNO DI SAN BONAVENTURA,GENERALE FRANCESCANO, DOCTOR SERAPHICUS E PADRE DELL’ETICA DEL POTERE,ATTRAVERSO IL VARO DI UN ECOMANAGEMENT E GREENLEADERSHIP.IL RECUPERO DEL PATRIMONIO MUSEALE ARCHEOLOGICO E DEGRADO URBANO , DELLA COSTA NON BASTA, OCCORRE CHE SULLA COSTA AZZURRA NASCA UNA MAREA IPERAZZURRA DELLA VERA ARISTOCRAZIA DELLA MENTE DELLO SPIRITO E DELL’AMBIENTE.IL RECUPERO DEI MISTERI E DEGLI ENIGMI DI ERACLES MONOIKOS SONO LA FONTE DELL’ANTICA CISTERNA DA CUI ATTINGERE ACQUA FRESCA PER LA MENTE DEL FUTURO.LA PRINCIPESSA HA SVELATO I SEGRETI DEL PALINSESTO DI Seborga,ALBI INTIMELIUM ,E DI MONTECARLO,MENTONE OVE SORGEVA IL CASTELLO DI POGGIO DEI PINI,ILFIUME ROJA ,LUOGO PREISTORICO DEL SIGNORE DEGLI ANELLI E DEGLI ELFI,MISTICA CELTICO–BIZANTINA MEROLITINGA LONGOBARDA,E NEL CULTO DEI CAVALIERI DI RODI E ROSACROCE.
Trèves, Francia, 370 circa - Arles, Francia, 16 gennaio 429

Martirologio Romano: Ad Arles nella Provenza in Francia, sant’Onorato, vescovo, che fondò il celebre monastero sull’isola di Lérins e accettò il governo della Chiesa di Arles.

Le origini di Sant’Onorato affondano nella Dinastia della Gens Potitia casta patrizia consolare romana, poi stabilitasi nelle Gallie.Dinastia Potitia da cui Costantino, Re Desiderio, di cui era antenato.Onorato infatti è un rango.Il Vero nome era Pothos.Anche San Patrizio aveva un nome rango,era figlio di Calpurnius , Gens Potitia Romana , rapito a 16 anni da pirati fu venduto al re d’Irlanda.(387).Il Founder del Monastero di Lerins proveniva infatti da Arles, città imperiale che fu patrimonio e Corte di Costantino il Grande. Onorato ricevette una solida educazione pagana, si convertì comunque al cristianesimo con suo fratello maggiore Venanzio. I due subirono l’influenza di San Caprasio, eremita presso l’isola di Lérins, al largo della Costa Azzurra, dirimpetto all’odierna Cannes, e tentarono di emulare il suo stile di vita, ma furono ostacolati dal padre con ogni mezzo. Ai santi fratelli non rimase allora che abbandonare la terra natia e, preso con sé Caprasio, salparono per la Grecia alla ricerca di un deserto adatto lalla vita ascetica. L’ardua impresa si rivelò disastrosa: Venanziò morì ben presto e gli altri due, ammalatisi, furono costretti a tornare sui loro passi. Giunti finalmente in Gallia, si ritirarono a vita eremitica tra le colline sopra Fréju



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