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La scrittrice rumena Herta Muller vince il premio Nobel
#1
Inviato 08 October 2009 - 22:40:15
.... 99% di giornali, la tv compresa, hanno scritto e detto che la scrittrice è tedesca.
Hanno fatto confusione???
Credo di no!!!
Se un rumeno che ha la cittadinanza tedesca/italiana/francese avrebbe dirottato un aereo i giornali l'avrebbero sbattuto in prima pagina la notizia sottolineando che era un rumeno.
#2
Inviato 09 October 2009 - 01:05:14
La sua etnia e' tedesca, in RO faceva parte della minoranza tedesca in una regione passata alla Romania solo dopo la seconda guerra mondiale. Se un italiano dell'Istria vince un nobel... e' italiano non croato.
Tra l'altro nella motivazione, per paradosso, possiamo "leggere" quanto potrebbe sentirsi romena:
"who, with the concentration of poetry and the frankness of prose, depicts the landscape of the dispossessed"
http://nobelprize.or...laureates/2009/
«con la concentrazione di poesia e la franchezza della prosa ha rappresentato lo scenario degli espropriati».
Era invece una perseguitata in Romania, direi due volte, perché andava contro il regime e perché , appunto, facente parte di una minoranza.
Direi quindi che chiamarla "romena" le suoni come offesa
poi... se non fossero sufficienti nome e cognome basta vederla in faccia per capire che e' una tedesca
.
#3
Inviato 09 October 2009 - 08:49:49
Da ANSA notizie:
Herta Muller, una vita contro Ceausescu
Di lingua tedesca, nata in Romania, vive in Germania dal 1987
08 ottobre, 17:50
Herta Mueller, Nobel per la Letteratura 2009
di Paolo Petroni
ROMA - Si intitola 'Herztier', ovvero 'Bestia del cuore', il romanzo che racconta di quattro amici perseguitati per le loro idee dalla polizia politica di Ceausescu, uscito nel 1994 e considerato il più importante di Herta Muller, la scrittrice tedesca nata in Romania nel 1953 e trasferitasi in Germania dal 1987, cui è stato assegnato oggi il premio Nobel per la letteratura, "per aver descritto la realtà dei diseredati con la forza della poesia e la franchezza della prosa". Un titolo che unisce appunto la bestialità della repressione e il sentimento di amore e libertà che anima i protagonisti, tradotto in italiano, l'anno scorso, come 'Il paese delle prugne verdi' (Ed. Keller).
"L'ho scritto in ricordo dei miei amici romeni uccisi sotto il regime di Ceausescu", afferma la scrittrice, per la quale il tema della dittatura resta quello centrale della sua opera. "E' stata l'esperienza più intensa e violenta della mia vita e il solo fatto di essere andata a vivere in Germania, a centinaia di chilometri di distanza, non ha cancellato quel mio passato e il fatto di essere stata costretta a imparare a vivere attraverso la scrittura - ha dichiarato di recente, a settembre al Festival letteratura di Mantova - Volevo vivere secondo gli standard che popolavano i miei sogni, le mie letture: tutto qui, scrivere era il mio modo di esprimere quel che non potevo vivere nella realtà". E' quel che si racconta nel romanzo, ambientato in una Romania anni Ottanta, dove quattro giovani si ritrovano uniti dal suicidio di un'amica, Lola. Da quel dolore viene una presa di coscienza sulla condizione propria e del paese, che troverà il proprio spazio di libertà nella letteratura. Ma presto toccherà loro fare i conti con l'onnipresenza del terrore.
Il sentimento che scorre nelle pagine è la paura: agli interrogatori sistematici della polizia segreta, ai pedinamenti e agli atteggiamenti intimidatori segue la perdita del lavoro e, anche quando si riesce a espatriare, ecco che le minacce proseguono e la morte ritorna sotto forma di misteriosi suicidi. Herta Muller, dopo l'università, si impiegò come traduttrice in una fabbrica dove, contatta dalla Securitate, la polizia segreta di Ceausescu, si rifiutò di collaborare come spia presso la minoranza tedesca di cui era parte e perse il lavoro.
Per sopravvivere fece la maestra in un asilo nido e dette lezioni private di tedesco, finché, col marito Richard Wagner, anche lui romeno tedesco e scrittore aderente al gruppo intellettuale Aktionssgruppe Banat, riuscì a scappare a Berlino, dove oggi è considerata un'importate esponete della letteratura tedesca. La sua è una scrittura particolare, quasi sperimentale, poetica, intensa, secca e sincopata, in cui osservazioni, dialoghi, pensieri sono accostati e si susseguono facendo crescere il senso e il racconto come per accumulo, con aperture visionarie, ma senza perdere limpidezza. Uno stile che si intravedeva già nei primi racconti, quelli pubblicati censurati in Romania nel 1982 e usciti in versione integrale in Germania due anni dopo, e in italiano nel 1987 dagli Editori Riuniti col titolo 'Bassure'.
Nel nostro paese era uscito anche il romanzo breve 'In viaggio su una gamba sola' da Marsilio nel 1992. Su 'Die Zeit' a luglio la Muller ha pubblicato la prima parte di un memoriale, scritto dopo essere entrata in possesso del dossier che la polizia romena aveva su di lei e essere tornata nel suo paese, dove si è accorta di essere controllata: "La polizia segreta di Ceausescu - ha scritto - non è stata sciolta, ha solo assunto un altro nome, Sri, ed è composta, a quanto dichiarato, al 40% di membri dell'ex Securitate, anche se probabilmente la percentuale è molto più alta".
Io non mi sento italiano, voglio resistere e insorgere
#4
Inviato 09 October 2009 - 08:55:26
Ambasada.it, su 9-Oct-2009 02:05, dice:
Tra l'altro nella motivazione, per paradosso, possiamo "leggere" quanto potrebbe sentirsi romena:
"who, with the concentration of poetry and the frankness of prose, depicts the landscape of the dispossessed"
http://nobelprize.or...laureates/2009/
«con la concentrazione di poesia e la franchezza della prosa ha rappresentato lo scenario degli espropriati».
Era invece una perseguitata in Romania, direi due volte, perché andava contro il regime e perché , appunto, facente parte di una minoranza.
Direi quindi che chiamarla "romena" le suoni come offesa
poi... se non fossero sufficienti nome e cognome basta vederla in faccia per capire che e' una tedesca
Quando ero in Romania per la costruzione della ROMAN-DIESEL quella dei camion MANN costruiti (assemblati) in quel Paese, i collaboratori più stretti erano della comunità di etnia Tedesca che erano moooooolto diversi dai Rumeni di Romania--
Io non mi sento italiano, voglio resistere e insorgere
#5
Inviato 09 October 2009 - 12:21:33
Sempilcemente
esemplifica tutte le contraddizioni dell'odierna Romania .
#6
Inviato 09 October 2009 - 12:23:39
muza, su 9-Oct-2009 00:40, dice:
Hanno fatto confusione???
Credo di no!!!
Se un rumeno che ha la cittadinanza tedesca/italiana/francese avrebbe dirottato un aereo i giornali l'avrebbero sbattuto in prima pagina la notizia sottolineando che era un rumeno.
questa la sua biografia , vedi qualche titolo in rumeno ?
* Niederungen, racconti, pubblicato in versione censurata a Bucarest, 1982. Versione non censurata pubblicata in Germania, 1984. Pubblicato nel Regno Unito col titolo di Nadirs nel 1999.[3]
* Drückender Tango ("Tango oppressivo"), storie, Bucarest 1984
* Der Mensch ist ein großer Fasan auf der Welt, Berlino 1986. Pubblicato in inglese con il titolo di The Passport (Il Passaporto), Serpent's Tail, 1989 ISBN 9781852421397
* Barfüßiger Februar ("Febbraio scalzo"), Berlino 1987
* Reisende auf einem Bein (Lavorare con una gamba sola), Berlino 1989. , Hydra Books/Northwestern University Press, 1992.[4]
* Wie Wahrnehmung sich erfindet ("Come la percezione inventa se stessa"), Paderborn 1990
* Der Teufel sitzt im Spiegel ("Il Diavolo è seduto nello specchio"), Berlin 1991
* Der Fuchs war damals schon der Jäger ("Anche allora, la volpe era il cacciatore), Amburgo 1992
* Eine warme Kartoffel ist ein warmes Bett ("Una patata calda è un letto caldo"), Amburgo 1992
* Der Wächter nimmt seinen Kamm ("The Guard Takes His Comb"), Reinbek by Amburgo 1993
* Angekommen wie nicht da ("Come non arrivare qui"), Lichtenfels 1994
* Herztier, Amburgo 1994. Pubblicato in inglese come Il paese delle prugne verdi, Metropolitan Books/Henry Holt & Company, New York, 1996[5]
* Hunger und Seide ("Hunger and Silk"), essays, Reinbek by Hamburg 1995
* In der Falle ("In a Trap"), Göttingen 1996
* Heute wär ich mir lieber nicht begegnet, Reinbek by Hamburg 1997. Published in English as The Appointment, Metropolitan Books/Picador, New York/London 2001
* Der fremde Blick oder das Leben ist ein Furz in der Laterne ("The Foreign View, or Life Is a Fart in a Lantern"), Göttingen 1999
* Im Haarknoten wohnt eine Dame ("A Lady Lives in the Hair Knot"), poetry, Reinbek by Hamburg 2000
* Heimat ist das, was gesprochen wird ("Home Is What Is Spoken There"), Blieskastel 2001
* Der König verneigt sich und tötet ("The King Bows and Kills), essays, Munich (and elsewhere) 2003
* Die blassen Herren mit den Mokkatassen ("The Pale Gentlemen with their Espresso Cups"), Munich (and elsewhere) 2005
#7
Inviato 09 October 2009 - 12:27:30
E poi
tanto per portare un esempio
sono gli stessi rumeni a definirla tedesca , in tempi non sospetti :
"Herta Müller: “Dacă aş trăi în România de acum, aş înnebuni a doua oară”
Doinel Tronaru
Vineri, 11 Aprilie 2008"
"Într-un interviu acordat EVZ, celebra scriitoare germană, născută în România, spune că se simte în continuare urmărită şi că românii de azi nu trăiesc într-o ţară liberă"
http://www.evz.ro/ar...ni-a-doua-oara/
#8
Inviato 09 October 2009 - 15:03:24
muza, su 9-Oct-2009 00:40, dice:
Hanno fatto confusione???
Io questa freddezza la trovo soltanto ai tedeschi e russi... solo che con i russi leggo piu' facile che con i tedeschi
Comunque, se hanno dato il nobel anche a Obama e' chiaro...
Quali sarebbero quelli sforzi che avrebbe fatto lui per ricevere questo premio? Quali sacrifici?? Quelli di arrivare presidente? Ma in effetti, neanche il premio non e' che l'apprezzo tanto...
#9
Inviato 09 October 2009 - 15:13:27
sergio3, su 9-Oct-2009 10:55, dice:
Quando ero in Romania per la costruzione della ROMAN-DIESEL quella dei camion MANN costruiti (assemblati) in quel Paese, i collaboratori più stretti erano della comunità di etnia Tedesca che erano moooooolto diversi dai Rumeni di Romania--
Vai anche off topic pur di "riesternare" il tuo disprezzo verso i romeni, vero?
Se non ti piaceva in Ro, dovevi rimanere a casa tua!
Non esiste una nazione migliore dell'altra! Esistono quelli che sia si credono migliori, sia non sanno prendere la vita con belle e brutte, con buone e cattive, ecc...
Svegliati, vivi sereno e lascia stare i risentimenti!
Sono anch'io straniera in paese straniero, ma ho sempre cercato anche il cielo sereno. Se tu non l'hai trovato sara' anche tua colpa, o no?
Sono anni che ti lamenti dei tempi vissuti in Ro, sara' anche che te li sei cercati!
#10
Inviato 09 October 2009 - 15:32:08
Rosa, su 9-Oct-2009 16:13, dice:
Vai anche off topic pur di "riesternare" il tuo disprezzo verso i romeni, vero?
Se non ti piaceva in Ro, dovevi rimanere a casa tua!
Non esiste una nazione migliore dell'altra! Esistono quelli che sia si credono migliori, sia non sanno prendere la vita con belle e brutte, con buone e cattive, ecc...
Svegliati, vivi sereno e lascia stare i risentimenti!
Sono anch'io straniera in paese straniero, ma ho sempre cercato anche il cielo sereno. Se tu non l'hai trovato sara' anche tua colpa, o no?
Sono anni che ti lamenti dei tempi vissuti in Ro, sara' anche che te li sei cercati!
Ma Gentile Signora, cosa stai inventando ???? Ho semplicemente detto che i romeni di etnia Tedesca sono molto diversi da quelli di etnia romena/romena --puoi dimostrare il contrario ???
La madonna come sei permalosa !!!
Poi in RO io c'ero per lavoro e guadagnavo bene !!! perchè ero pagato dai Tedeschi.
Io non mi sento italiano, voglio resistere e insorgere
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