Passo 2 - Si vis pacem, para bellum
Come ricorda sempre un combattente come me nella sua firma, se vuoi la pace bisogna (haimè) preparare la guerra.
Nelle ultime due settimane ho avuto un gran da fare, perchè mia zia ha pensato (bene o male che sia) di lasciare questo mondo per ... altri lidi!!! A proposito, ho scoperto che per il Paradiso non occorre il codice fiscale (come da mia conversazione con il parroco che ha celebrato il funerale). Ora, però, ritorno sul campo di battaglia.
Ho predisposto una lettera, come dire, "interlocutoria" (!!!???) che chiarisca bene il fatto che il Ministero degli Esteri non può lasciare l'utente ignaro sul cosa fare se deve chiedere questi visti.
Ho deciso di inviarla ad un bel po' di soggettio che potrebbero manifestare un interesse alla questione. Non mi attendo risultati concreti, ma almeno non passo per un utente normale e pongo le premesse per il passo successivo più importante.
La lettera può ben servire da modello per tutti (previo ovvio adattamento), quando si vanno a chiedere informazioni in consolato o all'URP del MAE e non si ottengono risposte.
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Luogo e data -
All’ On. Franco Frattini S.P.M. - Ministro degli Esteri
Piazzale della Farnesina, 1 - 00194 Roma - Fax 06 3236210
A S.E. Stefano De Leo S.P.M. - Ambasciatore d’Italia in Moldova
Str. Vlaicu Pircalab, 63 - MD-2012, Chisinau - E-mail:
italiavisa@gmail.com
All’ On. Renato BRUNETTA S.P.M. - Min. per la P.A. e l’Innovazione
Corso V. Emanuele, 116 - 00186 Roma - E-mail:
r.brunetta@governo.it
Al Dr. Tullio LAZZARO S.P.M. - Presidente della Corte dei Conti
Viale G. Mazzini, 105 - 00195 Roma - Fax 06 38763477
All’ On. Carlo GIOVANARDI S.P.M. - Sottosegretario con delega alla Famiglia
Via della Mercede, 9 - 00187 Roma - Fax 06 6779.3691
Al SOLVIT - Presidenza Consiglio Ministri - Dipartimento Politiche Comunitarie
Piazza Nicosia 20 - 00186 Roma - E-mail:
solvit@palazzochigi.it
Al Mediatore europeo - 1 Avenue du Président Robert Schuman - CS 30403 FR-67001 - Strasbourg Cedex - Francia - (apposito form sul sito)
Alla Commissione delle Comunità europee (alla cortese attenzione del Segretario generale),
200, Rue de la Loi - B-1049 Bruxelles - (apposito form sul sito)
Al Parlamento europeo - Attività dei deputati
L-2929 LUSSEMBURGO - (apposito form sul sito)
OGGETTO: informazioni non fornite su visto d’ingresso Schengen per parente di cittadini dell’U.E.
Il sottoscritto _____________________, (
far seguire i dati)
premesso che:
a) nel lontano 2001 il sottoscritto ebbe già a che fare con informazioni fornite dall’U.R.P. del Ministero degli Esteri e dal consolato italiano a ________ che, risultando incomplete e fuorvianti, gli procurarono un danno di alcune migliaia di euro al cambio attuale;
b) ora ha necessità di informazioni operative precise per poter invitare in Italia per brevi periodi di vacanza il fratello _______ della propria moglie, tenuto conto del fatto che egli è anche coniuge di cittadina ________ e gode quindi del diritto alla libera circolazione nello spazio Schengen;
c) ha inoltrato una e-mail, che si allega in copia, con richiesta di precise informazioni operative sia all’URP del MAE, che al Consolato Italiano in Moldova;
d) le risposte ottenute (v. e-mail allegate) sono a dir poco “inconsistenti” (
l’URP del MAE rimanda al Consolato e fornisce la normativa applicabile, peraltro nota dal sottoscritto, pretendendo di sottoporre così un utente inesperto alla lettura ed interpretazione di ben 220 pagine circa di materiale legislativo, mentre il Consolato fornisce solo indicazioni sulla possibilità di contatto con gli uffici) e la situazione appare, quindi, paragonabile a quella di chi, entrato in una frutteria, abbia chiesto un chilo di mele ed abbia ottenuto un chilo di patate;
e) precedenti tentativi del 2008 di contatto con il consolato italiano a Bucarest (
allora competente per la Moldova) fornirono risultati analoghi;
f) da esperienze di molti conoscenti italiani, sia l’U.R.P. del M.A.E che i consolati appaiono reticenti e poco o affatto collaborativi con l’utenza nel fornire informazioni, finendo con il far apparire o rendere questi servizi di contatto con il pubblico come non funzionanti affatto;
g) nel tentare di comprenderne i motivi, si riesce a supporre solo che ciò possa avvenire per uno o più di uno di questi:
- ignoranza della normativa da parte dei funzionari addetti,
- rifiuto di assunzione di responsabilità da parte dei funzionari addetti,
- tentativo di forzare l’utente ad accedere a servizi a pagamento convenzionati ed esterni ai consolati (
call-center telefonici o agenzie), la cui legittimità è fortemente dubbia,
- politica di scoraggiamento dell’ingresso in Italia dei congiunti stranieri di cittadini italiani;
h) ognuno dei casi appena indicati appare censurabile, tenuto anche conto che i funzionari addetti a questi uffici percepiscono altissime retribuzioni (
un capo ufficio del ministero percepirebbe da 105.000,00 a 142.000,00 euro/anno lordi, mentre un funzionario del consolato difficilmente scenderebbe sotto i 180.000,00 euro/anno);
i) qualora per il caso in questione ci si voglia avvalere della disposizione di cui al comma 5 dell’art. 5 del D.L. n. 30 del 2007, che recepisce la Direttiva 2004/38/CE, le compagnie aeree ed anche marittime non ammettono all’imbarco passeggeri sprovvisti di visto;
j) queste situazioni di carenza di informazioni possono poi facilmente portare al rifiuto del visto ed a lunghi contenziosi, costosi anche per lo Stato Italiano (
segnalo casi recentissimi di visti rifiutati in seguito a situazioni analoghe alla presente: uno per coniuge e due per figli minori di coniugi extra-UE di cittadini italiani nei consolati in Egitto, Ucraina, e Yemen);
k) questo atteggiamento non può non apparire come ostacolativo alla libera circolazione dei parenti di cittadini dell’UE nello spazio Schengen;
l) l’utente che vuole difendersi senza affidarsi ai costosi servizi di un legale è costretto a sottrarre tempo alla famiglia per studiare la normativa e poter replicare opportunamente ad ogni abuso;
m) il sottoscritto ha ormai la determinazione e la cultura legale per contrastare queste situazioni;
chiede:
al
Ministro degli Esteri On. Franco Frattini:
- di intervenire presso i competenti uffici del Suo Ministero, affinché siano fornite con esattezza le risposte alle domande poste;
- che sia comunicato al sottoscritto, ai sensi della legge n. 241 del 1990, il nome del funzionario responsabile del Servizio Informazioni del Consolato Italiano a Chisinau, in quanto non qualificatosi nella e-mail di risposta;
- di valutare l’opportunità di chiudere i servizi chiamati in causa, data la loro onerosità in considerazione del rapporto costi/benefici o in alternativa di intervenire affinché simili episodi non abbiano a ripetersi;
- di dare opportune disposizioni alle compagnie aeree e/o marittime affinché sia resa attuabile la possibilità di un congiunto extra-UE di cittadino italiano (
o comunitario) di giungere in frontiera senza visto come da comma 5 dell’art. 5 del D:L. n. 30 del 2007;
all’
Ambasciatore d’Italia in Moldova S.E. Stefano De Leo:
- di intervenire affinché al sottoscritto siano fornite con esattezza le risposte alle domande poste;
- che sia comunicato al sottoscritto, ai sensi della legge n. 241 del 1990, il nome del funzionario responsabile del Servizio Informazioni del Consolato Italiano a Chisinau, in quanto non qualificatosi nella e-mail di risposta;
- di intervenire affinché simili episodi non abbiano a ripetersi;
al
Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione On. Renato Brunetta: di verificare la funzionalità dei servizi dell’Ufficio Relazioni Pubbliche del Ministero degli Esteri e del Servizio Informazioni del Consolato Italiano a Chisinau, tenuto anche conto delle retribuzioni spettanti ai relativi funzionari;
al
Presidente della Corte dei Conti Dr. Tullio Di Lazzaro di verificare se il così descritto funzionamento degli uffici sopra citati non possa ritenersi inutilmente dispendioso e/o non possa arrecare danni all’erario a causa del possibile successivo contenzioso con l’utente;
al
Sottosegretario con delega alla famiglia On. Carlo Giovanardi di verificare se il così descritto funzionamento degli uffici citati non sia di ostacolo alla piena funzionalità di una famiglia e, nel caso, di intervenire affinché simili situazioni non abbiano a ripetersi;
al
SOLVIT di intervenire e controllare affinché siano fornite istruzioni operative, chiare ed univoche agli utenti dell’U.E. che vogliono avvalersi della libera circolazione dei loro congiunti extra-UE ed in particolare per il caso in questione;
al
Mediatore Europeo di verificare che l’attività del SOLVIT non venga vanificata da interventi del Ministero degli Esteri, come in passato già accaduto;
alla
Commissione delle Comunità Europee di esaminare la presente lettera quale denuncia, ricorrendo nel caso anche alla Corte di Giustizia, per verificare se si sia configurata una violazione del diritto europeo, sia nel caso in esame che in generale, da parte dello Stato Italiano;
al
Parlamento Europeo di esaminare, quale petizione ufficiale, questa situazione, raccomandando nel caso anche l’avvio da parte della Commissione Europea di procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, per verificare se si sia configurata una mancata attuazione o una cattiva applicazione o una violazione del diritto europeo e si siano verificati abusi da parte dell’Italia avverso i parenti stranieri di cittadini italiani.
Nel ribadire (
haimè) l’estrema attualità dell’antico motto latino “
si vis pacem, para bellum”, non mi rimane che porgere distinti saluti.
Firma
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Allegati: 1 - copia e-mail di richiesta informazioni;
2 - copia e-mail di risposta dell’URP del MAE;
3 - copia e-mail di risposta del Consolato.
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Ora posso preparare il passo successivo.
Un saluto a tutti,