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Commenti su 26/08/06 h.13:00 Castello di Bran (Romania) di admin (XCXC)

dracula

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Questa discussione ha avuto 7 risposte

#1 Ambasada.it

Ambasada.it

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Inviato 13 June 2014 - 00:48:13


11 giu 2014 11:04
DRACULA E’ SEPOLTO A NAPOLI! – PER UN GRUPPO DI STUDIOSI ESTONI NON CI SONO DUBBI: LA TOMBA DI VLAD TEPES DRACUL SAREBBE NEL CHIOSTRO DI SANTA MARIA LA NOVA -

Per gli studiosi il conte Dracula non morì in battaglia ma venne fatto prigioniero dai turchi e la figlia Maria, che era stata adottata da una donna napoletana, riscattò il papà prigioniero e lo portò in Italia. Alla morte lo fece seppellire a Napoli – I misteriosi bassorilievi sulla tomba del genero, tra draghi e sfingi, fanno pensare ai simboli della casata dei carpazi… -

Paolo Barbuto per “Il Mattino”

«Il conte Dracula è morto a Napoli, è stato sepolto nel cuore della città ed è ancora qui»: c’è un gruppo di persone che da settimane percorre strade e vicoli a caccia del segreto. E non sono ragazzini sognatori, fanatici, esaltati, ma serissimi studiosi dell’università di Tallinn in Estonia. Sono convinti di ciò che fanno, sostengono di avere già in mano i documenti che provano la verità, così hanno avviato una campagna di ricerche sul territorio.

La storia è affascinante, ricca di sfumature, di colpi di scena, però assomiglia troppo alla trama di un romanzo d’avventure per sembrare vera; anche perché, attualmente, manca il particolare che la renderebbe clamorosa, il colpo di scena finale: manca proprio il corpo del conte Dracula.
«E’ per questo motivo che, dopo aver avviato studi documentali, ora siamo scesi sul campo. E sappiamo anche dove andare a cercare. Sappiamo dov’è la tomba di Dracula a Napoli», spiega Orest Kormashov dall’Università di Tallinn. Estemo giorno, piazza Santa Maria La Nova, il gruppo che comprende anche gli italianissimi fratelli Glinni (uno, Giandomenico, ricercatore a Tallinn, l’altro, Raffaello, studioso di storia) e il direttore scientifico del museo delle Antiche Genti, Nicola Barbatelli, varca la soglia del chiostro antico e si avvia a colpo sicuro verso una lapide.

L’emozione cresce passo dopo passo fin quando il marmo è lì, a dieci centimetri. L’avevano visto solo in fotografia quel disegno, l’avevano ritrovato in rappresentazioni del ’500, ora lo vedono e restano allibiti. È proprio come l’avevano immaginato, i «segni» ci sono tutti, è il momento di rendere ufficiale la scoperta e di avviare ricerche formali. Una lettera è stata spedita alla direzione museale per chiedere il permesso di esplorare il monumento, nel frattempo i documenti vengono messi in fila per ricostruire il percorso e dare concretezza alle ipotesi.
Ad ascoltare le parole degli studiosi emozionati tutto sembra confuso, vocaboli scientifici e riferimenti storici vengono dati per scontati, star dietro alle spiegazioni è quasi impossibile. Per afferrare il senso del discorso bisogna ripartire da zero e implorare «fatene una storiella, come se voleste raccontarla a un bambino».

Gli studiosi sospirano e provano a riassumere. «Nel 1476 il conte Vlad Tepes Dracula, che appartiene all’ordine del Dragone come il re di Napoli Ferrante D’Aragona, scompare durante una battaglia contro i turchi e viene dato per morto – spiega lo studioso Raffaello Glinni – una delle sue figlie, Maria, all’età di sette anni viene adottata da una donna napoletana e condotta nel regno di Napoli. Qui in seguito sposa un nobile napoletano della famiglia Ferrillo.

La coppia ottiene in “regalo” i territori di Acerenza in Basilicata ma è legata a Napoli tanto che, alla morte, i coniugi vengono seppelliti a Napoli». Fin qui la storia è nota, proprio II Mattino l’ha raccontata un paio di anni fa. Ma la svolta è giunta negli ultimi mesi, quasi per caso. Una studentessa napoletana, Erika Stella, per la sua tesi di laurea si inoltra nel chiostro di Santa Maria La Nova, scatta una foto che le sembra «strana», decide di andare a fondo e coinvolge via mail gli studiosi, anche quelli estoni, che guardano l’immagine e restano sconvolti.

Dopo aver cercato a lungo quella traccia, eccola arrivare per mano di una giovane che sta realizzando una tesi di laurea: secondo gli studiosi è la conferma di due ipotesi: 1) il conte Dracula non morì in battaglia ma venne fatto prigioniero dai turchi; 2) la figlia Maria riscattò il papa prigioniero e lo portò in Italia. Alla morte lo fece seppellire a Napoli. Ma perché tante certezze? Il marmo, che appartiene alla tomba di Ferrillo, il «genero» di Dracula, è denso di riferimenti che non apparterrebbero alle spoglie dell’uomo che dovrebbe essere lì dentro.

E qui la realtà diventa romanzo, almeno finché la scienza non dirà che è tutto vero: «Guardate  i bassorilievi – spiega raggiante Glinni – la rappresentazione è lampante. Ricordate che il conte si chiamava Dracula Tepes: vedete che qui c’è la rappresentazione di un drago, Dracula appunto, e ci sono due simboli di matrice egizia mai visti su una tomba europea. Si tratta di due sfingi contrapposte che rappresentano il nome della atta di Tebe che gli egiziani chiamavano Tepes. In quei simboli c’è “scritto” Dracula Tepes, il nome del conte. C’è bisogno di altre conferme?». Forse si, ce n’è bisogno. Ma il racconto è così affascinante che, a questo punto, speriamo davvero che qualcuno dimostri che è tutto reale…


http://www.moldova-m.../#comment-45853


#2 Rosa

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Inviato 13 June 2014 - 22:34:55


Visualizza messaggioAmbasada.it, su 13 June 2014 - 00:48:13, dice:

11 giu 2014 11:04
DRACULA E’ SEPOLTO A NAPOLI! – PER UN GRUPPO DI STUDIOSI ESTONI NON CI SONO DUBBI: LA TOMBA DI VLAD TEPES DRACUL SAREBBE NEL CHIOSTRO DI SANTA MARIA LA NOVA -

Sepolto a Napoli e ve lo devono dire gli estoni?? :lol:



Connettere internet cuore e cervello prima di scrivere!! (Franangy)

#3 XCXC

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Inviato 13 June 2014 - 22:45:29


beh avranno fatto delle ricerche... Che siano estoni o altro poco importa... :p



.


#4 XCXC

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Inviato 16 June 2014 - 18:31:18


Arte: a Napoli anche Dracula diventa una patacca (ma non per i giornali)
Il Fatto Quotidiano

Hanno scoperto che Dracula è in Italia. No, non al Consorzio Venezia Nuova. E nemmeno all’Expo, al Monte dei Paschi o nel Tav della Val di Susa. No, perbacco: non è una metafora. È proprio Dracula in carne e ossa. In ossa, soprattutto. Il Mattino di Napoli ha lanciato la “scoperta”: “Il conte Dracula è morto a Napoli, è stato sepolto nel cuore della città ed è ancora qui: c’è un gruppo di persone che da settimane percorre strade e vicoli a caccia del segreto. E non sono ragazzini sognatori, fanatici, esaltati, ma serissimi studiosi dell’Università di Tallinn in Estonia. Sono convinti di ciò che fanno, sostengono di avere già in mano i documenti che provano la verità, così hanno avviato una campagna di ricerche sul territorio… Il gruppo che comprende anche gli italianissimi i fratelli Glinni (uno, Giandomenico, ricercatore a Tallinn, l’altro, Raffaello, studioso di storia) e il direttore scientifico del museo delle Antiche Genti, Nicola Barbatelli, varca la soglia del chiostro antico e si avvia a colpo sicuro verso una lapide. L’emozione cresce passo dopo passo fin quando il marmo è lì, a dieci centimetri”.

L’Articolo continua a lungo, mescolando sapientemente la retorica alla Voyager (anzi, alla Kazzenger) e qualche prudente ironia. Ma senza rendere al lettore il servizio più importante: non ci dice chi sono e quanto siano credibili, questi esotici “ricercatori”. Eppure bastava frugare nell’archivio dello stesso Mattino, o semplicemente googlare quei nomi. Già, perché nel 2009 lo stesso italianissimo (anzi lucanissimo) team di “studiosi” aveva detto di aver scoperto un autoritratto autografo di Leonardo. Il famoso Leonardo di Acerenza. Cito dall’imperdibile sito Gialli.it: “Ordine Sovrano e Militare dei Templari di Gerusalemme. Gran Priorato d’Italia. Nicola Barbatelli ne è lo storico ufficiale e, ironia della sorte, è colui che ha ritrovato il ritratto che si dice rappresentare il volto di Leonardo da Vinci. È strana la sorte. Dal 2004 Nicola Barbatelli, Gianni e Raffaello Glinni e il regista televisivo Fabio Tamburini cercavano Pitagora, tracce di confraternite di dottrina pitagorica nel Sud Italia, in Basilicata. E dopo cinque anni, la ricostruzione della regola di geometria aurea e il ritrovamento di un busto ligneo, hanno ritrovato Leonardo da Vinci”. Nel web (che nulla perdona) galleggia ancora un intervento in video del trapassato senatore Emilio Colombo, che si rallegra con i connazionali lucani per il colpo straordinario.

Ora, se il Mattino avesse titolato: “Alcuni signori campani che pensavano di aver trovato un autoritratto di Leonardo ora scoprono la tomba di Dracula” avrebbe, sì, corso il rischio di sembrare il Vernacoliere: ma avrebbe detto la pura verità. Comunque non mancheranno le occasioni per redimersi. Silvano Vinceti – quello che ha scavato per cercare le ossa della Gioconda (sic); quello che ha riportato le ossa “di” Caravaggio a Porto Ercole sul veliero di Cesare Previti, e che il prossimo 18 luglio inaugurerà un monumento commissionato dal sindaco dell’Argentario, iddio lo perdoni – sta cercando di convincere l’amministrazione di Messina a commissionargli la “ricerca” delle ossa di Antonello da Messina. Io suggerirei di fare una cordata unica con il gruppo attivo a Napoli: con un po’ di impegno nella tomba di Antonello ci si potrebbero trovare Dracula, Leonardo, Godzilla. E forse perfino quel che resta del giornalismo italiano.



.


#5 Rick

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Inviato 16 June 2014 - 21:17:05


Dracula sepolto a napoli ?


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Sarà vicino al sangue di San Gennaro !





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#6 XCXC

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Inviato 16 June 2014 - 22:51:21


Visualizza messaggioRick, su 16 June 2014 - 21:17:05, dice:

Dracula sepolto a napoli ?


Immagine inviata


Sarà vicino al sangue di San Gennaro !

mmm... nn credo...

i vampiri vogliono sangue fresco :p :D



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#7 Rosa

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Inviato 16 June 2014 - 23:37:44


Io,anche se mi pagano non credo la storia del "Tepes sepolto a Napoli". :p



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#8 XCXC

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Inviato 17 June 2014 - 00:05:28


Visualizza messaggioRosa, su 16 June 2014 - 23:37:44, dice:

Io,anche se mi pagano non credo la storia del "Tepes sepolto a Napoli". :p

ma infatti e' una notizia inventata... nn hai letto piu' sopra?



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