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Nuove banche: immigrati, vi do credito


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#1 XCXC

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Inviato 26 April 2009 - 19:23:02


Nuove banche: immigrati, vi do credito

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di Paola Ciccioli




  Gli immigrati hanno il loro istituto di credito: si chiama  Extrabanca e la Banca d’Italia ha dato l’autorizzazione all’apertura  dei suoi primi sportelli a Milano e in Lombardia, cioè nella zona di  maggiore concentrazione degli stranieri nel Paese. La missione  dichiarata è “intercettare e interpretare le aspettative del corpo  immigrato”, “stabilire profittevoli, stabili e durature relazioni con  le diverse comunità etniche”, offrire “supporto agli operatori  economici multiculturali del territorio”. Tutto questo tenendo conto  che i cittadini stranieri presenti in Lombardia erano oltre 953 mila al  31 dicembre 2007 (secondo le stime contenute nel dossier Caritas  Migrantes), cioè il 23,9 per cento del totale nazionale, e che, con  oltre 415 mila immigrati, la provincia di Milano ha tolto a quella di  Roma il primato nazionale della multietnicità.
  Presidente dell’Extrabanca è Andrea Orlandini. Nel consiglio di  amministrazione siedono Paolo Morerio e Corrado Giammattei, in  rappresentanza, rispettivamente, dei due soci istituzionali: Fondazione  Cariplo e Assicurazioni Generali, principali azioniste del neonato  istituto di credito. Che per il suo business pone particolare  attenzione “alle dinamiche di sviluppo della popolazione immigrata”, la  cui “crescita potenziale è stimata nel 9,1 per cento annuo”  (elaborazione da dati Ismu, Iniziative e studi sulla multietnicità).
  L’immagine innovativa della banca è affidata a Otto Bitjoka (nella foto), imprenditore camerunense plurilaureato che assume l’incarico di vicepresidente e diventa così il primo banchiere extracomunitario, anzi africano bantu, come è solito sottolineare, nella storia del credito in Italia.
  Che i tempi per la nascita di una “banca degli immigrati” fossero  maturi lo aveva lasciato intendere Bitjoka due mesi fa presentando il  primo rapporto organico sull’imprenditoria degli stranieri in Italia,  edito dalla sua fondazione Ethnoland. “Duecentomila imprese in più  create dagli immigrati è l’obiettivo che è possibile raggiungere” ha  scritto nel volume ImmigratImprenditori, curato in collaborazione con la Caritas Migrantes.  “In Italia le attuali 165.114 aziende con titolari immigrati potrebbero  raddoppiare, con il supporto di una strategia adeguata, già nel volgere  di un decennio, con un impatto positivo sulla creazione della ricchezza  e sulla crescita dell’occupazione” è un’altra previsione dello studio  di Ethnoland.
  I 44 soci dell’Extrabanca, il cui capitale sociale è di 23,6 milioni,  sono in gran parte industriali del Centro-Nord con attività che vanno  dalla meccanica al tessile, dall’alimentare alle costruzioni. Tra loro  Mario Buzzella, presidente dell’Associazione degli industriali della  provincia di Cremona e a capo della Coim, multinazionale della chimica.  Rossella Sirtori, titolare della Sircatene di Missaglia, ha presieduto  la Confindustria di Lecco. Mentre Pippo Puglisi è stato il numero uno  della Sicindustria, presidente degli industriali di Messina e  attualmente ricopre la carica di vicepresidente nazionale della  Federturismo.
  Unica donna presente nel consiglio di amministrazione dell’Extrabanca è  Marina Pittini (rappresentante dei giovani imprenditori del  Friuli-Venezia Giulia), dell’omonimo gruppo leader in Europa nel  settore degli acciai elettrosaldati per l’edilizia. Altro socio di  peso, e membro del cda, è Bruno Giglio, piacentino, titolare con il  fratello Sergio dell’Ingegneria biomedica Santa Lucia, tra le maggiori  aziende nazionali nel settore della logistica del farmaco.
  La nuova banca “fonderà parte rilevante delle proprie politiche  sull’interazione con i singoli soggetti e le comunità di loro  appartenenza”, opportunità, questa, “che il sistema bancario  tradizionale non ha pienamente colto”.
  Del resto, ricerche recenti (Abi-Cespi) dimostrano che sempre più i  migranti bussano agli sportelli degli istituti di credito, sia per  affidare i propri risparmi sia per chiedere mutui per l’acquisto della  prima casa o prestiti finalizzati all’avvio di una nuova attività. Il  cosiddetto livello di bancarizzazione di questo target è cresciuto del  12 per cento in due anni. “La percentuale di conti correnti sul totale  adulti non Ocse è infatti passata dal 60 per cento nel 2005 al 67 per  cento nel 2007; il numero assoluto di conti correnti intestati a  cittadini immigrati è cresciuto del 33,3 per cento” è sottolineato in  ImmigratImprenditori.
  Altro elemento che giustifica l’interesse del mondo creditizio verso i  “nuovi italiani” è l’incremento crescente delle rimesse verso i paesi  di origine. Negli ultimi cinque anni gli stranieri hanno raddoppiato  l’ammontare dei soldi che riescono ad accantonare con il loro lavoro  per poi mandarli a casa, “raggiungendo l’ammontare di 251 miliardi di  dollari nel 2007: dimensione sottostimata, se si pensa ai flussi  finanziari tramite canali formali e informali che sfuggono alla  registrazione”.
  Nel periodo 2004-2007 le rimesse dall’Italia sono passate da  2.706.104.000 euro a 6.044.060.000 euro. Gli asiatici nel loro  complesso costituiscono l’etnia che più di altre invia soldi nei paesi  di origine (47,1 per cento), seguiti dai lavoratori provenienti  dall’Est europeo (25,7), dagli africani, specie dei paesi del Nord  (15,1), seguiti dai latinoamericani (12 per cento).
  La banca, che nelle intenzioni dei fondatori gli immigrati dovranno  percepire come “loro”, assumerà personale in grado di esprimersi in  diverse lingue e userà modulistica mirata e comprensibile anche a chi  non ha ancora piena dimestichezza con l’italiano


http://www.extrabanca.com



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#2 XCXC

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Inviato 23 March 2010 - 22:07:33


23 marzo 2010

Nasce a Milano la prima banca dedicata ai cittadini immigrati.
Inaugurata la filiale di Extrabanca, entro il 2015 previste sedi nelle 15 provincie con maggiore presenza di stranieri.


Inaugurata ieri a Milano, in via Pergolesi, la prima filiale di Extrabanca l’unica banca in Italia destinata ai cittadini immigrati.
Obiettivo del nuovo istituto di credito è quello di raggiungere entro il 2015 i maggiori capoluoghi italiani con l’apertura di almeno 25 sedi.
Particolare “apprezzamento” per l’iniziativa è stato espresso con un messaggio dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Per il Capo dello Stato, la banca “trova nei principi fondamentali delle moderne società multietniche le ragioni e lo spirito della sua costituzione”.
Un primato anche europeo quello di Extrabanca che, per il fondatore e presidente, Andrea Orlandini, non è una banca etica né etnica, bensì “una vera e propria banca commerciale privata, caratterizzata però da una forte valenza sociale, a conferma che lo spirito ambrosiano è ancora vivo e vegeto”.
Tra i maggiori azionisti vi sono le Assicurazioni Generali, con una quota superiore al 12% del capitale sociale, la Fondazione Cariplo (4%), ed altri 35 azionisti privati, tra cui le famiglie Arici (con circa il 10%), Giglio (circa l’8%) e Amenduni (4%); lo stesso fondatore detiene una partecipazione pari a circa il 3% del capitale.
La banca, che sarà aperta anche a clientela italiana, richiederà agli stranieri il permesso di soggiorno come “condizione essenziale” per accedere ai servizi, tra i quali avranno particolare rilevanza i finanziamenti alle piccole aziende, la concessione di mutui immobiliari, il credito al consumo e l’invio delle rimesse verso i Paesi d’origine che, come ha spiegato il direttore generale Paolo Caroli, potrà avvenire anche con “doppia carta di credito”: una carta “madre” in Italia e l’altra all’estero per il ritiro del contante.
La struttura organizzativa sarà focalizzata sul marketing e la vendita. I dipendenti, oggi 20, saranno tra 200 e 300 a fine 2015: attualmente il 55% di loro è straniero, in maggioranza laureati, con 11 diversi Paesi di provenienza. Tra cinque anni, l’istituto conta di avere una clientela di 85-130 mila persone: date le particolari esigenze (saranno per lo più lavoratori), le filiali saranno aperte dalle 9 alle 19 da lunedì a sabato e, occasionalmente, anche la domenica.



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#3 XCXC

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Inviato 10 May 2010 - 14:27:57


10 maggio 2010

Il Financial Times definisce Extrabanca “un piccolo esperimento interessante”.

La prima banca italiana rivolta a stranieri è considerata dal Ft una delle innovazioni in vista dell’Expo milanese.


“Un piccolo esperimento interessante”. Così il Financial Times definisce Extrabanca, il primo istituto di credito italiano dedicato agli immigrati.
Il noto quotidiano finanziario, in una lunga inchiesta su Milano, prossima città che ospiterà l’Expo, inserisce tra le note positive del capoluogo lombardo quello che definisce “un piccolo esperimento interessante: Extrabanca, l’istituto di credito del gruppo Generali che ha un’offerta mirata solo agli immigrati con servizi come orari più lunghi (sono aperti il sabato), uno staff più cortese e prodotti su misura per gli stranieri”. Una scelta per sondare un mercato in crescita anche se “ristretto ai soli immigrati legali”.
(Red.)



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#4 jerry drake

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Inviato 10 May 2010 - 16:19:55


Potrebbe, in effetti, avere un notevole successoe non solo per gli extracomunitari..

E' una banca innovativa, del tutto differente da quei santuari medioevali che sono i nostri istituti di credito.

Il tutto si basa un un "progetto"!
(all' americana, per intenderci)

Le nostre banche ( tra l'altro piene di dipendenti ignoranti e messi li da i soliti politici ) danno credito solo su 3 requisiti

1) il nostro nome (se abbiamo o meno pagato regolarmente precedenti debiti contratti)

2) il nostro reddito ( ma ha piu' valore il primo punto...e comunque ne è subordianto)

3) eventuali proprietà (in caso di mutui


Nessuna banca (a meno autorizzazioni regionali ) valuta minimanete un "progetto"!
Nada de nada!

Se abbiamo un papà ricco o l'investimento  è minimo, e quindi possiamo ricorrere ad un prestito di cui sopra, okey...altrimenti nisba!!

Quindi il figlio del ricco potra giocarsi le sue chance, gli altri no!

E poi noi saremmo l' italia-socialdemocratica e gli USA sono i brutti e cattivi!  :girl_haha:



"Ad ogni uomo il destino ha riservato una donna, se la eviti sei salvo!!"


#5 XCXC

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Inviato 10 May 2010 - 16:45:16


Visualizza messaggiojerry drake, su 10-May-2010 17:19, dice:


E' una banca innovativa, del tutto differente da quei santuari medioevali che sono i nostri istituti di credito.


dici?

io mi son gia' fatto un'idea... solo vedendo i soci fondatori :on_the_quiet2:



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#6 jerry drake

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Inviato 10 May 2010 - 16:49:00


Visualizza messaggioXCXC, su 10-May-2010 17:45, dice:

dici?

io mi son gia' fatto un'idea... solo vedendo i soci fondatori :on_the_quiet2:

ah, ma  non ho mai detto che faranno beneficenza....

come nessun altra banca del resto..



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#7 XCXC

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Inviato 05 November 2012 - 03:07:47



da Report di ieri








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Inviato 03 February 2014 - 23:12:47


Extrabanca lancia lo sportello virtuale per gli immigrati



Immagine inviata

Extrabanca, l'istituto di credito specializzato in servizi per i cittadini stranieri, si appresta a lanciare una rete di sportelli virtuali, il primo esperimento di questo genere in Italia. Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione con Inventia, start up italiana che ha sviluppato la tecnologia Connect in grado di video-telecomandare degli speciali chioschi interattivi. In questi chioschi gli utenti possono accedere a normali operazioni di cassa, dall'apertura di un conto corrente al money transfer, passando per la sottoscrizione di carte di credito e bancomat. Non si tratta tuttavia di un servizio automatizzato: grazie a un sistema di videocomunicazione gli utenti interagiscono in diverse lingue con i dipendenti di Extrabanca (inzialmente da quelli della filiale di Milano), che potranno gestire da remoto anche le periferiche installate sul chiosco. Esattamente nello stesso modo in cui accoglierebbero un cliente allo sportello.

L'ad Caroli: pronti a estendere la rete
«In questi giorni stiamo sperimentando il prototipo di "extra extended branch"», racconta Paolo Caroli, amministratore delegato di Extrabanca, «e tra circa tre settimane partiremo con una sperimentazione di un paio di mesi con uno sportello virtuale in una città ancora da identificare tra Modena e Treviso; se va bene, in entrambe. Stiamo definendo una partnership con una società finanziaria che ha circa 60 sportelli a livello nazionale, all'interno dei quali, terminata la sperimentazione, inseriremo i chioschi virtuali». L'intenzione dell'istituto è tuttavia quella di siglare altre partnership, aumentando ulteriormente la capillarità del servizio sul territorio nazionale.

Ottomila clienti, in maggioranza asiatici, ma uno su sei è italiano
Attualmente l'istituto ha circa 8mila clienti, in gran parte filippini (25%), cinesi (20%), indiani e cingalesi (16-17%), italiani (15%). Seguono sudamericani, maghrebini ed europei dell'Est. I dipendenti sono 65 di 14 diverse nazionalità, e parlano 15 lingue diverse. Il progetto dovrebbe consentire a Extrabanca di estendere la propria presenza, anche se Caroli non si è voluto sbilanciare sulle stime di aumento della base di clientela, con costi contenuti. «Una filiale bancaria costa circa un milione o un milione e mezzo di euro, al netto delle risorse umane». Ma in questo progetto, se l'infrastruttura tecnologica generale ha richiesto un esborso tra 750mila e un milione di euro, «l'hardware di ogni singolo sportello virtuale costa sui 20-25mila euro – spiega Caroli – e per ammortizzarne l'investimento bastano 300-350 clienti». Il contenimento dei costi è uno degli imperativi del progetto: «Stiamo studiando anche delle fasce orarie promozionali. I clienti che dallo sportello virtuale richiederanno la presenza di un operatore in un momento lontano dalle ore di punta potranno avere un servizio meno costoso», conclude l'amministratore delegato.



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