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Ehm... mmh... lo "sport"...


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Questa discussione ha avuto 18 risposte

#1 Rosa

Rosa

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Inviato 27 February 2010 - 16:46:29


Campo vietato, la sfida dei romeni:
«Ce lo giochiamo con la  Padania»


A San Giorgio in Bosco niente impianto alla squadra di stranieri

SAN GIORGIO IN BOSCO (Padova)—  Sono stati cacciati dal campo da calcio, perché il sindaco Roberto  Miatello ha vietato loro di giocare a pallone nello stadio comunale di  San Giorgio in Bosco. Hanno fatto denuncia all'ufficio  anti-discriminazioni razziali di palazzo Chigi a Roma, che invierà un  loro ispettore. E per ribadire come, secondo il loro punto di vista, lo  sport sia stato affossato dal razzismo, due sabati fa hanno giocato una  partita con il lutto al braccio (vinta 2-0, per la cronaca). Ora  chiedono che la questione si chiuda dove (e perché) è cominciata: sul  campo da gioco.

  Alleanza romena contro Padania.  E' questa la sfida che lanciano. Alleanza Romena sfida la formazione  della Lega Nord e in palio mette il campo da calcio di San Giorgio in  Bosco. In caso di sconfitta i romeni faranno decadere ogni denuncia e  ogni richiesta di giocare a pallone in quel comune, dove ha sede  l'associazione del presidente della squadra romena Adrian Teodorescu.  «Se un problema non si può risolvere per via istituzionale, allora  proviamo a risolverlo per via sportiva — spiega il presidente di  Alleanza romena— vorremo affidare l'esito della questione del campo ad  una partita amichevole, in cui intendiamo confrontarci con la Lega  Nord».

  Questa è la scommessa: «Se  perdiamo ci rassegneremo e ritireremo qualsiasi opposizione per il campo  da calcio— dice Teodorescu— ma se vinciamo il sindaco di San Giorgio in  Bosco dovrà darci gratuitamente l'uso del campo anche per i prossimi  campionati. E la Lega si impegnerà a ad avere un atteggiamento di  apertura e accoglienza verso la comunità romena». Il guanto è stato  lanciato. Verrà raccolto? Maurizio Conte, segretario provinciale del  Carroccio, dice: «Siamo abituati a correre per altre cose, ci troveremo  svantaggiati — spiega — sicuramente c'è una provocazione, una sfida un  po' goliardica: sarà sempre il sindaco a decidere la destinazione finale  del campo. Io sto con Bobo». Bobo non è l'ex bomber Vieri, ma il  sindaco Renato « Bobo » Miatello, «convocato» (si fa per dire) in  panchina da Alleanza romena. «No — ribadisce il primo cittadino— ho  detto no e resta no. Ho i motivi tecnici di inagibilità del campo, anche  se ci giocano altre otto squadre, e altre cose a cui pensare». Niente  partita, dunque? «L'ho sempre detto: non trovo l'utilità di una squadra  di soli romeni, per l'integrazione, che tra l'altro non risiedono  nemmeno a San Giorgio in Bosco». Ma poi magari a una squadra di «padani»  verrà in mente di tirare giù gli scarpini dal chiodo e raccogliere la  sfida. Chissà

Martino Galliolo
26 febbraio 2010

http://corrieredelve...555846935.shtml




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#2 Rudy

Rudy

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Inviato 28 February 2010 - 16:15:46


Per quanto ne so, il campo di calcio non lo otterranno.

Si tratta di una squadra di adulti romeni, residenti in diversi comuni della provincia di Padova e forse anche fuori provincia.

Hanno fatto qualche partita e qualche allenamento a S. Giorgio in Bosco.
Poi è stato loro detto che il campo serviva per le squadre del comune, quindi avrebbero dovuto cercare da un' altra parte.

Chissà perché hanno deciso che loro devono giocare proprio in quel comune.
Perfino Palazzo Chigi... La discriminazione...

Secondo me non ci sarà la partita e non avranno nemmeno il campo.



e se non piangi, di che pianger suoli?

#3 Rosa

Rosa

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Inviato 28 February 2010 - 17:03:27


Visualizza messaggioRudy, su 28-Feb-2010 17:15, dice:


Secondo me non ci sarà la partita e non avranno nemmeno il campo.
alla faccia... :girl_haha:

ps. la sede dell'associazione del presidente della squadra  romena si trova a San Giorgi in Bosco.
a me pero' qualcosa dice che si tratta (sotto sotto) di pura cattiveria ;)



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#4 Rudy

Rudy

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Inviato 28 February 2010 - 19:56:18


Visualizza messaggioRosa, su 28-Feb-2010 18:03, dice:

a me pero' qualcosa dice che si tratta (sotto sotto) di pura cattiveria ;)

Sono d' accordo sul fatto che sotto sotto ci sia una questione di cattiveria. In particolare di cattiveria "contro l' erba".
Se hai la pazienza di leggere questa storia, ti spiego perché.

ANTEFATTO.
Parecchi anni fa, credo si fosse tra gli anni '80 e '90, svolsi alcuni lavori in questo comune: potature e impianti di alberi lungo le strade.
Ad un certo punto, in piena estate, fui chiamato d' urgenza "in qualità di esperto" per esprimere un parere su una situazione alquanto angosciante, che aveva gettato nello sconforto la popolazione locale e provocato grande apprensione fra gli amministratori pubblici, sindaco in testa, funzionari dell' ufficio tecnico e dirigenti della squadra di calcio.
Nel campo sportivo di S. Giorgio, quel campo di cui i Sangiorgesi andavano orgogliosi di fronte a tutti i comuni e a tutte le altre squadre di provincia e dintorni, si erano formate delle radure, delle chiazze prive d' erba. Erano concentrate soprattutto nelle zone più frequentate del campo: sotto porta e al limite delle aree. Il panorama era desolante, il terreno in quelle chiazze, durissimo col clima secco e fangoso come un pantano quando pioveva.

Dopo aver preso visione dei luoghi, in un sopralluogo alla presenza di vari notabili con lo sguardo cupo, tenemmo un consulto sulla drammatica situazione, dove io espressi la mia diagnosi: il campo era stato sottoposto ad un uso eccessivo; il troppo calpestio aveva rovinato l' erba, senza darle il tempo di rigenerarsi.
I notabili ascoltavano con lo sguardo chino e l' aria afflitta. Qualcuno si azzardò pure a recriminare verso altri, in quel momento assenti: "Ecco, gliel' avevo pure detto io!"
Ma, non volendo occuparmi di beghe locali, continuai proponendo la terapia: riposo immediato e totale, ed in più, una serie di operazioni da eseguire urgentemente.
La prognosi: più si prolungava il riposo, migliore il risultato. E per quanto riguardava la prevenzione, in seguito, solo la squadra maggiore avrebbe potuto allenarsi su quel prato. I ragazzini, ancorché recalcitranti, andavano ospitati nell' altro campetto. Anche le altre occasioni estemporaneee, come la partita "scapoli-ammogliati" non avrebbero potuto aspirare all' uso del campo principale.

Detto fatto, iniziammo a lavorare sul terreno di gioco con i miei operai e l' addetto comunale al campo.
Per fortuna avevamo a disposizione un intero mese senza partite, né allenamenti; sebbene fosse un mese estivo (luglio o agosto mi pare), quindi poco adatto per la crescita dell' erba.
L' acqua per irrigare comunque non mancava. Il paese è tutto percorso da falde d' acqua sotterranea che filtra dalle montagne un centinaio di kilometri più a nord, passa a pochi metri di profondità e dopo pochi kilometri si getta nella Brenta. Tanto che sembra in dirittura d' arrivo il progetto di costruire una centrale idroelettrica sotterranea.
Dicono che basta fare un buco nel terreno e l' acqua minerale purissima zampilla fuori. In questo paese, tanto per dirne una, si estrae l' acqua minerale Vera.

Ad ogni modo, in paese non si parlava d' altro, l' apprensione era palpabile; dovunque andavamo, incontravamo gente in ansia che ci domandava se l' erba si sarebbe ripresa e soprattutto se si sarebbe fatto in tempo per l' inizio del campionato.
E noi, a cercare di tranquillizzare, per evitare che l' ansia degenerasse nell' angoscia più totale. La situazione si evolveva in un clima da psicodramma paesano.
Perfino alla trattoria in centro ci facevano mangiare con lo sconto, perché eravamo gli addetti al salvataggio del prato, quelli che operavano al capezzale del tappeto erboso sofferente. Si mangiava con gli occhi di tutti puntati addosso: un boccone e una rassicurazione. Figurarsi quale poteva essere l' argomento di conversazione al bar degli sportivi. Insomma, dove si riuniscono gli sportivi da bar.

Lavorammo alacremente per varie giornate, eseguendo tutta una serie di operazioni tecniche specialistiche, che culminarono con la semina di una speciale varietà d' erba: l' Agrostide Stolonifera selezione PennEagle; all' epoca la più costosa in commercio. Perché in questo comune si possono tralasciare tante cose, ma sull' erba del campo sportivo non si può né scherzare, né fare economie.

Avendo lavorato in vari posti, mi sono reso conto che ogni località ha un elemento specifico a cui tiene più di tutto.
Ad esempio, a Legnaro, quel comune dove si fa la Sagra del Cavallo e pure una rassegna annuale di gruppi Rock e metallari vari, si può scherzare su tutto; si può anche lavorare male; ma non ci si può permettere di trascurare i cipressi del cimitero. Da quelle parti la pietà per i defunti si esprime in un modo tutto suo ed originale: con un culto senza uguali per quegli alberi, più che simbolici.
Se vi capita di passare da quelle parti, non azzardatevi a pensare che quei cipressi siano pure un po' acciaccati o malandati; ma se volete veramente che la gente del posto vi apra il proprio cuore, dovete solo dire: " Ma che straordinari cipressi ci sono qui al cimitero!"

Analogamente a San Giorgio in Bosco, l' unico argomento valido è: "ma che tappeto erboso sensazionale ha il vostro campo sportivo!" In questo modo sarete sicuri di essere accolti come gente di famiglia.
Dovete avere la massima attenzione, perché i Sangiorgesi tengono più ai fili d' erba del campo sportivo che ai loro figli.
Da allora sono passati molti anni, ma non credo che la situazione sia cambiata di molto.

EPILOGO.
Per venire al cuore della questione; ecco quello che io credo possa essere successo.
Questi Romeni che vengono da fuori, possono anche essere delle brave persone; ma forse non conoscono appieno lo spirito e il sentimento profondo della gente del posto.
Forse avranno creduto che da quelle parti un campo sportivo e la sua erba siano degli elementi di normale utilizzazione, come in tutti gli altri paesi.
Forse non si sono resi conto che a San Giorgio in Bosco l' erba del campo sportivo è un oggetto di culto, e che qualunque offesa arrecatale è un' offesa all' identità più profonda, allo spirito stesso di un popolo.
Io immagino che i Romeni abbiano giocato qualche partita con spirito gagliardo, non lesinando l' impegno e cercando di metterci tutta l' energia possibile, senza tirarsi indietro nelle scivolate e nei tackles.
Questo tipo di gioco provoca delle ferite profonde nel substrato erboso. Dopo una partita del genere, possono occorrere anche varie settimane, prima che l' erba strappata riesca a riprendersi.
Immagino che dopo qualche partita o allenamento, i membri e dirigenti delle altre squadre, notando lo stato del terreno, abbiano sollevato l' allarme e che quindi i responsabili, più che allarmati, abbiano deciso di correre ai ripari.
Probabilmente hanno considerato che il loro campo sportivo non può sopportare un tale uso intensivo e che quindi la squadra dei Romeni, visto che non sono del paese, avrebbe fatto meglio a cercarsi un altro campo.

Credimi, Rosa, quando ti dico che non avranno quel campo, lo dico perché conosco la gente del posto. Se è come credo io, dovrebbero passare sul corpo degli abitanti locali tutti i Romeni, e pure la presidenza del consiglio e tutte le associazioni antirazziste; ma sarà più facile andare ad allenarsi nella piazza dei miracoli a Pisa, o nel colosseo di Roma, piuttosto che nel campo sportivo di San Giorgio in Bosco.

Zarathustra così parlò.



e se non piangi, di che pianger suoli?

#5 Rosa

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Inviato 28 February 2010 - 22:30:56


Visualizza messaggioRudy, su 28-Feb-2010 20:56, dice:


Credimi, Rosa, quando ti dico che non avranno quel campo, lo dico perché conosco la gente del posto. Se è come credo io, dovrebbero passare sul corpo degli abitanti locali tutti i Romeni, e pure la presidenza del consiglio e tutte le associazioni antirazziste; ma sarà più facile andare ad allenarsi nella piazza dei miracoli a Pisa, o nel colosseo di Roma, piuttosto che nel campo sportivo di San Giorgio in Bosco.

Zarathustra così parlò.
Rudy avrai anche ragione, ma se gia' giocano otto squadre, vuol dire che il terreno non sta poi così "male"...
quant'e' da otto a nove?

e' proprio starno che ANCHE in questa situazione e' colpa dei romeni...

ps. accetto meglio la variante "sono stranieri e basta", e' piu' credibile ;)
ps. grazie ancora per la pazienza :)



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#6 Rudy

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Inviato 28 February 2010 - 23:35:35


Visualizza messaggioRosa, su 28-Feb-2010 23:30, dice:

Rudy avrai anche ragione, ma se gia' giocano otto squadre, vuol dire che il terreno non sta poi così "male"...
quant'e' da otto a nove?


Otto squadre?
Oddio, significa che non hanno seguito le mie prescrizioni, da allora.
Glielo dissi chiaramente. L' ideale è una partita ogni due settimane. Tutto ciò che si fa in più rovina il fondo e va possibilmente evitato.

Comunque credo sia inutile tirare in ballo la lega. Qui non è questione di lega, ma del culto maniacale che un paese ha per un campo considerato, a torto o a ragione, un autentico gioiello.



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#7 Rosa

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Inviato 28 February 2010 - 23:48:09


Non so... io pero' se fossi al posto della squadra romena avrei rinunciato, eccome, a tutto questo...
Anche perche', se il sindaco avrebbe avuto "la voglia" di fare questo gesto, lo faceva. ;)

Non sono tanto d'accordo con questo "insistere" per ottenere qualcosa.Meglio rinuncio io che... "inginocchiare" :girl (29):
ma se a loro piace così...
ps. ma tu sei di Padova citta'?



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#8 Rudy

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Inviato 01 March 2010 - 11:45:43


Visualizza messaggioRosa, su 1-Mar-2010 00:48, dice:

ps. ma tu sei di Padova citta'?

Sono di Padova città, ma cittadino di periferia.

Anche se credo questo tipo di informazioni personali importino poco ai frequentatori del forum.



e se non piangi, di che pianger suoli?

#9 Rosa

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Inviato 01 March 2010 - 15:00:18


Visualizza messaggioRudy, su 1-Mar-2010 12:45, dice:


Sono di Padova città, ma cittadino di periferia.

Anche se credo questo tipo di informazioni personali importino poco ai frequentatori del forum.
ok, allora chiediamo scusa ai frequentatori (volevo saperlo per me).
grazie :)



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#10 Rick

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Inviato 01 March 2010 - 22:21:34


ma ...... qual'è il senso di una squadra di soli rumeni ?!?!?



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