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CIE


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Questa discussione ha avuto 14 risposte

#1 Hidalgo

Hidalgo

    Nb

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    Medaglie

Inviato 10 December 2009 - 14:02:50


Da “il  Fatto Quotidiano” del 09/12/2009 e 10/12/2009.




        

La galera di Ponte Galeria

    

di Furio Colombo

    

    L’iniziativa è dei Radicali, visitare tutti i centri  detti di “identificazione e di espulsione”  che sono i lager degli immigrati. Quando  vi partecipi, come è capitato a me l’8  dicembre, insieme con Staderini, nuovo  segretario  dei Radicali italiani e al  deputato Pd Ferrante,  ti domandi di  cos’altro dovrebbe occuparsi la  politica.  Questo è un primo, breve resoconto.  Per  prima cosa il freddo. Entri in una delle camerate  del reparto donne, a Ponte Galeria, il centro  di detenzione degli immigrati di Roma, e  senti  il freddo umido di un luogo che  non è stato mai  riscaldato. Voglio dire  più freddo dentro che fuori.  Le donne  infatti, ucraine, russe, georgiane, nigeriane,   rom qui sono a letto vestite, tentando di  scaldarsi con le coperte che, se le tiri su,  scoprono  i piedi. Da prima non parlano,  fingono di dormire.  Poi rompe il  ghiaccio (si può dire così) una  donna  ucraina, forse una badante, ed è un fiume   di storie, di racconti, di mamme giovani sorprese  per strada a Napoli e portate chissà perché a  Roma  per la “identificazione ” mentre  cinque bambini  sotto i 10 anni aspettano  a casa. Russe e  ucraine si traducono a  vicenda. Ma prima di raccontare  ti  spiegano che nei bagni c’è solo acqua  fredda  e che, nel luogo assurdo in cui sono state   portate, non c’è niente da fare, mai. Solo aspettare,  senza sapere cosa o chi o fino a quando.  Ponte Galeria è come uno zoo quando era  permesso  essere crudeli con gli animali:  tante gabbie  di media grandezza con le  sbarre altissime.  Sul fondo delle gabbie  si aprono le stanze gelide,  alcune senza  luce elettrica.

    Il personale è di due tipi, entrambi professionali e  corretti: la polizia e la Croce Rossa. Alla polizia  tocca  soprattutto il compito impossibile  delle identificazioni.  E’ come mettere  ordine nel mondo, dal  Senegal alla  Moldavia, dal Marocco all’Ucraina alla  Cina.  La Croce Rossa, senza mezzi, come in un abbandonato  fronte di guerra, si affida al volontariato  di due medici e un infermiere che, come in  guerra,  fanno il possibile per trovare  da soli le medicine. La  Regione Lazio,  infatti, ha tagliato ogni convenzione  sanitaria.  Gli uomini reclusi sono tutti giovani. E   appena li ascolti, ansiosi e concitati ti rendi conto  del fatto più grave, che poi la direzione  conferma:  l’80 per cento dei detenuti in  queste gabbie non ha  commesso alcun  reato. Sono qui, comprese le giovani  donne  rom, perché dichiarati “cl a n d e s t i n i ”.   Verso le 5 la voce del muezzin chiama gli uomini  del lager alla preghiera in una stanza fredda  e vuota  in fondo alla gabbia detta “la  moschea”. Naturalmente  non c’è il  minareto. E così nelle gabbie gelide  in  cui un muratore marocchino che ha lavorato   per 10 anni a Modena mi racconta che non rivedrà  mai più i suoi bambini emiliani, la civiltà è  salva. Ma  un uomo molto giovane che mi  dice di essere laureato  si china per  sussurrare “Ma non si accorgono  che qui  preparano il terrorismo”?    

    

    

Dentro le gabbie gelide di Ponte Galeria

    

BASTA ESSERE SENZA DOCUMENTI PER DIVENTARE DETENUTI

    

di Furio Colombo

    Si apre un immenso cancello   scorrevole e al di là  c’è un  soldato che verifica  e trattiene i  documenti.  Noi siamo deputati (Ferrante  e  io del Pd) o politici (l’iniziativa  è del giovane segretario del  Partito Radicale, Mario Staderini  e di Rita Bernardini) e questo  determina una curiosa  estraneità, come una differenza  di mondi. Passano veicoli  militari nella striscia d’a s fa l t o  che separa il grande cancello  dagli edifici del luogo in cui  stiamo per entrare e che – da  fuori e da lontano - sono lastroni  di cemento senza aperture.  Avete visto il film “2012” sull’  imminente fine del mondo, e il  senso di condanna che incombe  su strutture poderose e inutili?  L’ atmosfera è quella, minacciosa  e allo stesso tempo  non vera, come una cupa scena  di Hollywood. Qui, alle porte  di Roma, a Ponte Galeria, un  contenitore di cemento e metallo  grande e sigillato è stato  preparato per chi viene catturato  in un gioco perverso: il  gioco dei clandestini.  


Gente che vive e lavora in Italia  dopo essere sfuggita alla morte  di guerra e alla traversata del  mare, viene fermata, mentre  porta i bambini a scuola o ha  commesso l’imprudenza di andare  in un ospedale, viene  “catturata ” mentre va o viene  dal lavoro. E - come in quei Paesi  estranei alla democrazia - i  catturati sono portati qui, nelle  gabbie grandi all’ aperto e in  piccole stanze gelide con dodici  o quindici letti sul fondo  delle gabbie. In quelle stanze i  catturati - che non sanno perché  e per quanto saranno qui -  cercano di dormire, indossando  tutti gli indumenti che possiedono,  per non sapere la vita  che stanno vivendo.  


Come sempre succede in questa  Italia, non ci sono soldi,  non ci sono Enti responsabili,  non ci sono cure.  


Qui un essere umano costa alla  Repubblica Italiana 47 euro al  giorno, quasi solo per piatti  precotti con giorni di anticipo  e che tutti uomini e donne,  ucraini e africani, descrivono  come immangiabili, un bel  vantaggio per chi - Dio sa con  quali regole - ha vinto l’ appalto.  


La nostra visita non porta pace.  I detenuti ci parlano con affanno  e si capisce subito che  non incontrano mai nessuno,  che il giudice di pace, quando  viene qui, non può che certificare  che “mancano i documenti”,  “ gli avvocati d’ ufficio”  scompaiono subito, dopo  la prima formalità di finto processo.  I poliziotti, cercano di  essere d’ aiuto agli strani visitatori.  Capisci al volo che sono  precisi in quello che fanno, ma  sono come l’ equipaggio volenteroso  di un’ astronave  sperduta. Il loro vero lavoro è  fuori, per le strade a proteggere  i cittadini. Quelli che incontriamo  hanno l’ aria di saperlo  fare. Trasformati all’ improvviso in  secondini (insieme ai soldati  che abbiamo  visto all’  esterno e che, quando sono  in  missione nel mondo, proteggono  la stessa gente che qui è  rinchiusa nelle gabbia) sembrano  anch’essi sul punto di  chiedere “perché siamo qui,  che cosa è successo”? Invece  correttamente ti spiegano tutti  i passaggi della procedura arbitraria  e assurda che porta  qui, in detenzione e poi all’  espulsione, lavoratori che erano  in Italia da anni e che hanno  famiglie italiane che li aspettavano,  giovani madri che l’ar resto  ha separato di colpo da  bambini piccoli, badanti sorprese  un passo lontano dall’ assistito  e prive di “quel documento”  (il permesso di soggiorno).  I poliziotti ripetono,  per chiarire, “così vuole la legge  ”, come per separare la loro  vita di uomini e donne normali  da questa vicenda che farebbe  venire il cuore in gola in un  film .  


Il visitatore “politico” come  me,  come Ferrante, come deputati  e dirigenti  dei radicali  italiani che hanno  organizzato  questo giorno di civiltà  sanno  già che molti, detenuti qui,  non hanno mai commesso alcun  reato e stavano lavorando  in Italia. Qui ci sono anche persone,  portate nelle gabbie dopo  aver scontato anni nelle prigioni  italiane. Sono i primi a  dirtelo. Qui nessuno pensa di  farti pena, nessuno implora,  anche se il parlare delle madri  che non sanno dove sono e  con chi sono i bambini è concitato,  nervoso. L’ emozione è  difficile da controllare, anche  se l’uomo che hanno portato  via mentre tornava a casa dopo  il lavoro per cenare con moglie  e figli e raccontare la giornata e  sentire le storie di casa, non  può far finta di non piangere.  


Ma coloro che hanno scontato  condanne te lo dicono. Ti dicono  il reato. Ti dicono il luogo  e il tempo. E ti raccontano il  momento imprevisto e terribile.  Famiglia e amici li aspettavano  fuori insieme ai parenti  degli altri scarcerati per fine  pena. Ma loro non sono mai  usciti. Li ha prelevati una polizia  di frontiera che non avrebbe  giurisdizione su territorio  italiano. E li ha portati qui, all’  insaputa di tutti, senza avvocato,  senza difesa, senza spiegazioni,  senza diritti.  


A carico e a danno degli ex detenuti  si verifica il fatto giuridicamente  più illegale e umanamente  più umiliante. Queste  persone hanno subito un  processo, spesso anche di appello,  hanno scontato la pena.  Il che vuol dire che la Repubblica  Italiana sa chi sono, lo  sanno la Polizia e i tribunali, c’  è scritto nella sentenza e in prigione.  


Ma questo, Ponte Galeria, con i  gabbioni all’ aperto per muoversi,  e le stanze gelide per dormire,  è un “Centro di Identificazione  ed Espulsione”: dunque  bisogna identificare, il resto  non conta.  


Dunque i detenuti aspettano  nel  vuoto del tempo e nello  squallore del  posto, dove nessuno  ti difende, nessuno  ti  ascolta, nessuno ti cura. Ho già  detto- e vorrei ripeterlo- che  due medici della Croce Rossa  (uno nero, uno bianco, il dottor  Amos Dawodu è il responsabile)  provvedono da soli e  senza mezzi, come nell’ ava m -  posto assediato di una guerra.  Infatti le Asl del Lazio di questi  malati non ne vogliono sapere.  E non ci sono nomi o numeri di  telefono per cercare l’ aiuto di  un avvocato. Ho già detto - e  devo ripeterlo - che l’ 80%, di  donne e uomini portati nelle  gabbie, di Ponte Galeria non  ha commesso alcun reato, non  è accusato di nulla. Resta ti dicono  ma rimangono detenuti  in queste gabbie e in queste  stanze tra 12 o 15 letti finché i  poliziotti, che non dispongono  di mezzi o connessioni internazionali,  li avranno identificati .  


Il momento più temuto sono  due agenti che ti affiancano e ti  portano all’ aeroporto in qualunque  momento per farti salire  insieme a loro su un aereo  diretto in un luogo che il più  delle volte i deportati non conoscono  perché tutto ciò che  hanno, dai figli al lavoro, è in  Italia.  


Una legge detta “il pacchetto   sicurezza ”, che tratta tutti gli   immigrati come criminali, li   deporta fuori dal Paese che  hanno  arricchito con il loro lavoro  (uso l’  argomento dell’  economista conservatore  Milton  Friedman), fuori dalla  Costituzione  Italiana, fuori dal  corpo giuridico dei Paesi civili,  lontano da ogni riferimento alla  Carta dei Diritti dell’ Uomo.  Perché tanti italiani tacciono?  Il cardinale Tettamanzi, ha certo  voluto dire che non lui bisogna  difendere ma gli immigrati,  le loro famiglie, le madri  portate nelle gabbie di Ponte  Galeria centinaia di chilometri  lontani dai loro bambini, l’  operaio che stava tornando dal  lavoro nel solo Paese che conosce,  mentre stava tornando  dalla sola famiglia che ha e  adesso gli spetta un volo a caso,  verso un luogo che non lo  riguarda, uno che non ha mai  violato la legge.  


Fuori ci sono le camionette  dell’ esercito, ma qui non sono  in missione di pace. È una strana  missione incivile di cui o  non sanno o cercano di non sapere.  Soldati dell’ Esercito Italiano  col tricolore sul braccio  sono agli ordini della Lega  Nord per l’ indipendenza della  Padania.    

    

    LA S CHEDA    

    

QUASI 2000 PERSONE NEI 13 CENTRI IN ITALIA

    I Cie (Centri di  identificazione ed  Espulsione) in Italia  oggi sono 13  destinati però ad  aumentare. Il Ministro  Maroni ha  preannunciato di volerne aprire  uno  nuovo anche in provincia di Brescia.  I  Centri sono dislocati lungo tutta la   Penisola. La vita al loro interno si svolge tra  tre appuntamenti: alle 8 per la  colazione,  alle 12 il pranzo e alle 18  per la cena. In  mezzo, il nulla di  cemento e sbarre di ferro.  Secondo i  dati forniti dal ministero  dell’Interno,  a fine agosto, le persone  presenti nei  Cie erano 1.806. Nel dettaglio  132 nel  Cie di Milano, 248 Gorizia, 60 a  Modena,  90 a Torino, 96 a Bologna, 364 a  Ponte  Galeria a Roma. Scendendo verso sud   nell’area portuale di Bari gli stranieri in  attesa di essere identificati erano 196,  a  Crotone 124, a Restinco in provincia  di  Brindisi invece 83. Poi ci sono i 75  di  Catanzaro mentre in Sicilia troviamo  96  persone nel Cie di Caltanisetta, 43 a  Trapani  e 200 a Lampedusa.  Complessivamente,  nell’arco dell’anno  sono stati oltre 4000 gli  immigrati  irregolari transitati nei Cie  italiani  di cui solo 1.640 sono stati messi su  un  volo per il rimpatrio. La procedura   rispetto all’introduzione del reato di   clandestinità prevede che l’immigrato   irregolare trovato senza documenti venga   denunciato. Nel caso in cui lo straniero   rifiuti di fornire le generalità viene portato  in un Cie dove può essere trattenuto fino a  6  mesi. Una volta identificato come  irregolare  compare dal giudice di pace.  L’iter prevede  la condanna con la  conseguente espulsione.                         Di Elisabetta Reguitti


#2 Vio

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Inviato 10 December 2009 - 14:40:36


:sad (4):



"{C}{C}When you were born, you cried and the world smiled. Live your life so that, when you die, you can smile and the world will cry{C}{C}"

"{C}{C}Quando sei nato piangevi ed il mondo rideva. Vivi la tua vita in tal modo che quando morirai, tu potrai ridere, mentre il mondo piangere.{C}{C}"

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#3 sergio3

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Inviato 10 December 2009 - 15:56:54


C'è poco da piangere per la situazione, ma c'è da piangere che un "cretinetti" come Furio Colombo, si metta a scrivere certi articoli.
La Sinistra ormai è diventata la paladina dei "Fuorilegge" e li difende a spada tratta.
E' inutile che si lamentino !!!!
Lo sapete tutti, qual'è la mia posizione sugli ingressi clandestini !!! Contro, Contro, Contro!
Nessuno li ha chiamati !!!! è inutile che raccontino storie pietose !! lo sappiamo che la situazione da loro non è la più rosa !!!
Ma qui nell'italico suolo, la situazione com'è ??: rosea, da bengodi ? con una montagna di lavoro che non si sa come smaltirlo ???--Ci sono migliaia di Lavoratori italiani disoccupati o in cassa integrazione !!!.
In più devono essere mantenuti, trattati bene come in un albergo a 5 *****.
Chi paga ??? : sempre "pantalone" : quel pirla di italiano che è costretto a rinunciare a servizi primari per dare assistenza a loro--
L'ho già detto molte volte: se vado al loro Paese da clandestino, pretendo di avere un'assistenza medica gratuita e con anche la precedenza (andate nei pronto soccorso e vi rendete conto, l'ho provato sulla mia pelle: 3 ore di attesa con un braccio gonfio come una coscia e loro che non sapevano cosa avevano, con un mal ditesta o mal di denti , e avevano la precedenza-o arrivavano con la faccia pesta o la pancia squartata per liti varie tra loro)- Cosa fanno ?? mi mettono in galera e buttano via la chiave !!!
Non pagano le bollette di luce, gas, spazzatura e il Comune sborsa quatrrini per appianare i loro debiti, perchè non lavorando, non hanno soldi.
Quindi quell'"allegro" (in qualche paese dell'est lo chiamerebbero "azzurro") di Furio Colombo che se ne stia zitto , o almeno valuti bene quello che scrive !!!

Sono cattivo ?, sono razzista ?, no sono giusto !!! non mi chiamo Dionigi Mohamed Tettamanzi.-- Mi chiamo Sergio3 !!!





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#4 Amedeo

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Inviato 10 December 2009 - 17:10:17


Queste storie sono indegne per una classe politica (tutta: destra, centro e sinistra) che, nonstante quello che guadagna, prima non è stata in grado di arginare in modo adeguato l'immigrazione irregolare e poi prova a metterci una "pezza" in questo modo.



Non posso che ripetere: dimezziamo i politici ed i loro stipendi.



Un saluto a tutti,



Amedeo - amedeo_si@yahoo.it

Autore di:
Manuale di sopravvivenza burocratica per italiani con partner straniero
Ricongiungimento ... step by step
editi da: http://www.edizionidellimpossibile.com

Indice generale di Amedeo
http://ambasada.it/index.php?showtopic=4923

#5 sergio3

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Inviato 10 December 2009 - 17:50:07


Sempre d'accordo con Te, Avvocato, circa la riduzione dei parlamentari, ma la volontà politica di arginare questa piaga è stata proprio del Sig. Ministro dell'Interno, Roberto Maroni e non certo dal governo Prodi e da Pisanu (Pdl ex DC). Maroni ha cercato di favorire la Categoria delle Badanti: l'unico settore dove effettivamente c'è una necessità--adesso vogliono estendere questa regolarizzazione anche nel settore edile: ma quanti poi lavoreranno in regola con le giuste norme di sicurezza, visto che cadono dalle impalcature come pere mature e visto anche chi è la stragrande maggioranza dei datori di lavori.

Evito di parlare della malavita che gira attorno a questo grande affare della clandestinità, a partire dalle varie Caritas eccetera--o mi devo comperare un M82 (fucile mitragliatore) per difendermi.

Snapshot_of_me_12_militare.png



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#6 sergio3

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Inviato 10 December 2009 - 18:16:31


Significativo è l'intervento di Furio Colombo alla Camera dei Deputati il 07.04.2009: da qui si vede l'astio e l'istigazione alla violenza di questo "elemento": cambiategli il puscher o la "neve" --l'hanno buttato fuori anche dalla Columbia University, statunitense

http://video.camera.....aspx?id=201463



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#7 Vio

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Inviato 10 December 2009 - 21:15:16


PER SERGIO3

Un giorno a  Milano entrano in un bar un milanese,

un marocchino  e un albanese.
Ordinano un caffè e, mentre aspettano,

uno di loro  rovescia la zuccheriera.
I tre fanno per raccoglierla, ma da essa magicamente ne esce un genio:

"Sono il  genio della zuccheriera,

avete un desiderio  a testa,

chiedetemi qualsiasi  cosa e sarete esauditi!"

Dopo lo stupore  iniziale,

si fa subito  avanti il marocchino:
"Io vorrei diventare ricco per poter tornare

a Marrakesh,  anzi vorrei che tutti i marocchini potessero  essere

benestanti in modo da ritornare  nella propria terra senza dover

stare  qui  ed essere insultati  dalla gente del Nord"

Detto fatto, PUFF... in un baleno il  marocchino sparisce e con lui

tutti i marocchini  presenti al Nord.

Subito dopo  si fa vivo l'albanese:

"Anch'io vorrei  che tutta la mia gente
possa stare bene, tornare in Albania e non subire più le umiliazioni che subisce qui."

PUFF ...
Anche lui viene accontentato.

A questo punto  toccherebbe al milanese,

e il genio  gli chiede:
"E tu cosa vorresti?"
Con un sospiro lui risponde:

"Mah...  mi adess sarìa a  post inscì,

Fam  un cafè!"

:rolleyes:



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#8 sergio3

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Inviato 10 December 2009 - 21:46:40


Che bello se questa storia fosse vera !!!!
E' che purtroppo non è e non sarà mai così--peccato !!!


Ma che risposta ti aspettavi ????!!!




Comunque la storiella è carina.



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#9 Vio

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Inviato 11 December 2009 - 14:13:59


però sai Sergio, da te mi aspettavo un'altra risposta...tipo:

se era un vero milanès non sprecava un desiderio cosi, ma chiedeva di liberarsi anche dei terroni  :24: .....e qui mi viene un dubbio  :conf (13): .... forse xche lo era anche lui !!!!!  :on_the_quiet2:

:D  :D



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Inviato 11 December 2009 - 15:55:05


Ehhh , questo dubbio rimane !!!--ma se ho amici tutti terroni !!! li mangio poco per volta e così non si accorgono--la sai la storiella di quei 3 leoni che scappano dallo zoo di Milano ??
Allora, uno va a Berlino, l'altro va a Parigi e il terzo resta a Milano: i due espatriati tornano magri  e mal ridotti , il terzo (il Milanese) invece bello grasso e col pelo lucido e domanda al "tedesco" : ma cosa è successo ? ohh guarda, risponde, sempre crauti e wurstel  e patate-- al "francese": da noi con la storia della nouvelle cusine, non riuscivo a mangiare nulla---ma tu come mai così bello grasso ???:
Guarda, mi sono messo alla stazione Centrale e tutti i  giorni mangiavo un "terrone" e nessuno si accorgeva, così sono stato bene !!!



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