Inviato 06 July 2009 - 23:01:11
Interrogazione Parlamentare.
LI GOTTI, BELISARIO - Ai Ministri dell'interno e della giustizia - Premesso che:
l'articolo 1, comma 16, dell'Atto Senato 733-B (disposizioni in materia di sicurezza pubblica), introduce nell'ordinamento il reato di immigrazione clandestina e permanenza illegale punendo, a titolo di reato contravvenzionale, non solo l'ingresso ma anche il soggiorno illegale nel territorio dello Stato;
al di là della configurazione del reato, a giudizio degli interroganti, abnorme ed irragionevole, con gli effetti negativi sull'efficacia dell'azione di prevenzione e controllo nonché sull'efficienza del sistema giudiziario in sede di accertamento delle responsabilità individuali - la disposizione comporta palesemente oneri connessi al notevole incremento delle ipotesi di arresto in flagranza di reato e all'obbligatorietà del giudizio direttissimo. Dal punto di vista giudiziario, rilevano inoltre gli oneri connessi al patrocinio a spese dello Stato e alle spese di interpretariato nel corso dei procedimenti con rito direttissimo;
ferma restando la constatazione che, a fronte dell'introduzione di un siffatto reato e di numerose altre disposizioni ad esso connesse, l'amministrazione della giustizia verrà gravata da pesanti ripercussioni, riguardanti non solo l'attività del giudice di pace ma anche degli uffici giudiziari ordinari, la quantificazione degli oneri recati dall'introduzione del reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato appare agli interroganti in linea generale inadeguata ed incongrua;
considerato inoltre che:
la 5a Commissione permanente (Bilancio) del Senato della Repubblica, sulla base dei dati forniti dal Ministero dell'interno in occasione della prima lettura dell'Atto Senato 733-B, ha ritenuto plausibile che la platea dei destinatari del processo per il reato di soggiorno illegale nel territorio dello Stato possa ragionevolmente ammontare a 3.660 persone e tale valutazione è stata assunta anche dalla Camera dei deputati;
il Servizio del bilancio del Senato, già in prima lettura, e quindi allorché la disposizione faceva riferimento al solo reato di ingresso illegale e non già al ben più ampio reato di soggiorno illegale, aveva sollevato dubbi circa la verosimiglianza della platea annua stimata di "irregolari" che si ipotizzava fare ingresso annualmente in Italia, elemento di grande rilievo alla luce del fatto che tale dato è alla base della quantificazione di tutti gli oneri conseguenti al dispositivo in esame. In proposito, tenuto conto che i dati ufficiali del Ministero dell'interno, aggiornati al luglio 2007, indicavano una presenza complessiva (in termini di stock) di irregolari in Italia pari a 760.000 unità non appare chiaro sulla base di quali elementi si ipotizzi che il flusso annuo negli anni a venire debba stabilizzarsi intorno a 54.500 unità annue, e che, per effetto del dispositivo in esame, possa effettivamente essere attesa una riduzione di tale dato pari al 10 per cento;
a giudizio degli interroganti, ancor più incongruo e privo di credibile riferimento nella relazione tecnica del provvedimento è il dato di 3.660 soggiornati irregolari annui imputati, a fronte di una platea di soggetti interessati dalla commissione del reato oscillante tra 540.000 e 760.000 unità sulla base dei dati opportunamente richiamati dal Servizio del Bilancio del Senato e provenienti dal Ministero dell'interno - Dipartimento per gli affari civili e territoriali, Direzione centrale per l'immigrazione - con particolare riferimento alle cifre riportate nel I Rapporto sugli immigrati in Italia, dicembre 2007, pagina 325, e alle stime, richiamate dal predetto rapporto ministeriale, contenute nel XIII Rapporto sulle migrazioni dell'ISMU (Istituto di studio sulla immigrazione) comunicate nel 2008;
ad opinione degli interroganti, non è comunque ragionevole ritenere che i costi derivanti dall'applicazione del reato di ingresso illegale siano analoghi o persino pari ai costi derivanti dall'aggiunta a questo reato di quello di soggiorno illegale, che può interessare anche coloro che, entrati regolarmente nel nostro Paese, da una specifica data in poi si trovino in situazione di irregolarità per i più diversi motivi. Non è neppure ragionevole ipotizzare che a fronte di circa 50.000 ingressi annui stimati dal Governo stesso, solamente 3.660 persone siano imputate anche per il soggiorno illegale, dal momento che tutti coloro che entrano illegalmente si trovano anche a soggiornare illegalmente per il periodo più o meno lungo della loro permanenza sul territorio, a meno di non voler rinunciare a perseguire i rei, ciò che sarebbe in contrasto col principio costituzionale dell'obbligatorietà dell'azione penale,
si chiede di sapere quale sia la quantità stimata di immigrati irregolari presenti sul territorio nazionale in considerazione della valutazione dei nuovi procedimenti penali che dovranno celebrarsi, dei costi di detenzione, della sostenibilità delle carcerazioni e degli oneri che è lecito attendersi per l'effettuazione delle udienze, dei rimpatri e delle pratiche burocratiche ad essi connesse.