Inviato 12 December 2008 - 19:56:14
Un'ultima novità: dall'ANSA
» 2008-12-12 18:29
CRISI: AUTO; OBAMA, TROVARE MODO PER AIUTI
ROMA - Il Senato statunitense boccia il piano di aiuti da 14 miliardi di dollari per il settore automobilistico e le Borse internazionali vanno a picco. Scende anche il prezzo del petrolio, mentre le prospettive di sopravvivenza per i due colossi di Detroit, General Motors e Chrysler, sono sempre più a rischio. La decisione della Camera alta Usa di non proseguire nel dibattito sul piano - preso ieri notte con 52 voti a favore dell'interruzione e 35 contrari - ha rafforzato i timori di un collasso dell'industria quindi di un conseguente peggioramento della recessione. Immediata, quindi, la reazione dei mercati: le Borse asiatiche sono andate a picco, trascinate al ribasso soprattutto dal crollo dei titoli auto. A Tokyo il Nikkei ha perso il 5,56%, mentre a Hong Kong l'Hang Seng è crollato del 5,48%. Né migliori sono state le sorti del dollaro, sceso sotto 90 yen ai minimi da 13 anni. Tra i titoli del settore, Toyota Motor è arrivata a perdere il 10% e Honda il 12,5%.
Il presidente eletto Barack Obama ha detto oggi che amministrazione e Congresso ''devono trovare un modo per dare aiuto temporaneo'' alla industria dell' auto.
L'onda negativa si è abbattuta anche in Europa: in apertura con perdite attorno al 3%, i ribassi si sono ampliati e in alcuni casi superano anche il 4%.
Dopo la bocciatura del piano statunitense di ieri notte, la palla passa ora al presidente George W. Bush che dovrà decidere se far fallire le due case automobilistiche più esposte, oppure trovare un altro canale per intervenire in loro soccorso. Poco dopo la decisione del Senato, il leader della maggioranza in Senato Harry Reid e la speaker della Camera Nancy Pelosi hanno chiesto al numero uno della Casa Bianca di attingere denaro al fondo da 700 miliardi di dollari costituito dal Tesoro nei mesi scorsi per il salvataggio delle banche. "Non possiamo semplicemente star lì a guardare il collasso di questa industria", ha detto il presidente eletto Barak Obama in una conferenza stampa a Chicago.
Del resto un fallimento di Gm e Chrysler sarebbe davvero disastroso visto che assieme a Ford impiegano direttamente quasi 250.000 dipendenti e hanno un indotto di altri 100.000 lavoratori. Mentre Ford versa in condizioni di liquidità un po' migliori, le altre due delle 'big three' di Detroit hanno fatto sapere che senza un sostegno non riusciranno ad arrivare all'inizio del nuovo anno. Il principale punto sul quale si è arenata la possibilità di raggiungere un accordo in Senato, ha spiegato il senatore democratico Christopher Dodd, è stata la data entro la quale richiedere la parificazione degli stipendi dei lavoratori delle case auto di Detroit a quelli dei dipendenti dei produttori stranieri. "Eravamo a un passo dall'accordo", ha detto il senatore repubblicano Bob Corker. Il voto è stato un ripudio nei confronti dello stesso Bush che aveva personalmente sponsorizzato l'intervento a favore del settore auto. Solo 10 repubblicani in Senato hanno votato per andare avanti con il piano.
CASA BIANCA PRONTA A DIROTTARE FONDI BANCHE
NEW YORK - La Casa Bianca si è detta pronta a dirottare ai costruttori di automobili parte dei fondi, complessivamente 700 miliardi di dollari, stanziati per venire in aiuto al sistema finanziario.A bordo dell'AirForceOne, l'aereo presidenziale diretto in Texas, la portavoce della Casa Bianca Dana Perino ha indicato che il crollo improvviso di uno o più dei tre colossi dell'auto di Detroit, difficile da evitare dopo il mancato accordo al Congresso su un piano mirato di aiuti, avrebbe un effetto devastante sull'economia americana.Secondo il presidente George W. Bush, ha aggiunto la portavoce, lasciare fallire compagnie in difficoltà come Gm, Ford o Chrysler sarebbe "irresponsabile" Senza fornire un calendario preciso di intervento, le stesse fonti hanno aggiunto che le case automobilistiche devono prepararsi però a grossissimi sacrifici.
TESORO USA PRONTO AD INTERVENIRE
NEW YORK - Il Dipartimento del Tesoro americano si e' detto pronto ad intervenire per evitare il fallimento di uno o piu' dei tre colossi dell'auto Usa, dopo il no del Congresso ad un piano di aiuti al settore. Le misure allo studio, di carattere provvisorio, hanno come obiettivo di garantire la loro sopravvivenza fino a quando si riunira' di nuovo il Congresso, all'inizio dell'anno prossimo.
Io non mi sento italiano, voglio resistere e insorgere