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Sono sbalordita !!!!
#1
Inviato 29 July 2008 - 17:48:24
Sono sbalordita .
Un paio di settimane fa ho conosciuto in un sito d’amicizie un uomo abbiamo scambiato e-mail e oggi lui mi ha mandato una lettera .
Vi dico la verità sono rimasta sbalordita , non capisco: lui mi prende in giro o da verro voglie una donna che la tira fuori dai problemi .
Questa e la sua lettera :
Mi chiamo Palmino,ho 43 anni,vivo in provincia di Como e sono
attualmente disoccupato.Cerco una compagna che accetti il mio
trasferimento da subito e che se possibile,mi aiuti a trovare un
lavoro.Nel mio paese,nessuno mi aiuta,vivo da povero,dato che mia madre
essendo pensionata non mi puo mantenere perche ha tante spese e cosi
sono costretto ad andare nella mensa dei poveri.Vivo nella
solitudine,non ho amici e sono solo.Per questo che voglio iniziare una
nuova vita in un altro paese e sicuramente conoscendo te, conosco anche
i tuoi amici e sicuramente non saro piu solo.Qui da me e tutta gente
cattiva e antipatica. Spero con questa storia di non averti deluso e se
mi puoi aiutare,ne sarei contento.Ora ti saluto e attendo tue notizie. Ciao
"Uno schiavo che non ha coscienza di essere schiavo e che non fa nulla per liberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più schiavo, ma uomo libero" (Vladimir Ilich Uljanov - detto Lenin)
#2
Inviato 29 July 2008 - 19:40:13
vidra, su 29-Jul-2008 18:48, dice:
Un paio di settimane fa ho conosciuto in un sito d’amicizie un uomo abbiamo scambiato e-mail e oggi lui mi ha mandato una lettera .
Vi dico la verità sono rimasta sbalordita , non capisco: lui mi prende in giro o da verro voglie una donna che la tira fuori dai problemi .
Questa e la sua lettera :
Mi chiamo Palmino,ho 43 anni,vivo in provincia di Como e sono
attualmente disoccupato.Cerco una compagna che accetti il mio
trasferimento da subito e che se possibile,mi aiuti a trovare un
lavoro.Nel mio paese,nessuno mi aiuta,vivo da povero,dato che mia madre
essendo pensionata non mi puo mantenere perche ha tante spese e cosi
sono costretto ad andare nella mensa dei poveri.Vivo nella
solitudine,non ho amici e sono solo.Per questo che voglio iniziare una
nuova vita in un altro paese e sicuramente conoscendo te, conosco anche
i tuoi amici e sicuramente non saro piu solo.Qui da me e tutta gente
cattiva e antipatica. Spero con questa storia di non averti deluso e se
mi puoi aiutare,ne sarei contento.Ora ti saluto e attendo tue notizie. Ciao
#3
Inviato 29 July 2008 - 20:49:22
ciao a malincuore mi tocca dirti che purtroppo non è il primo uomo che sento che cerchi una donna che lo mantenga, e ne conosco un paio che ci sono pure riusciti, non so se quelle donne erano convinte che loro sarebbero riuscite a cambiarlo, ma purtroppo forse le spaventava la paura della solitudine, comunque un uomo che nel comasco non trovi un lavoro è perche non vuole trovarlo, se veramente avesse bisogno si rimboccherebbe le maniche, ma come si dice dalle mie parti, "la terra è bassa", spero che non siano tutti così gli uomini che hai conosciuto.
..per ritrovare la serenita bisogna avere la forza di affrontare il passato e andare oltre..
( majo ci ha lasciati il 22/03/09 :( http://ambasada.it/index.php?showtopic=7963 )
#4
Inviato 29 July 2008 - 21:10:07
Aaa , avete visto e sempre cosi , uomini italiani tutti i angoli si piangono che noi donne straniere cerchiammo uomini italiani per essere mantenuti , e dopo , dopo cosa salta fuori ? che anche uomini italiani cercano donne per essere trascinati dal fango , per potersi fare una bella vita .
"Uno schiavo che non ha coscienza di essere schiavo e che non fa nulla per liberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più schiavo, ma uomo libero" (Vladimir Ilich Uljanov - detto Lenin)
#5
Inviato 29 July 2008 - 21:31:58
vidra, su 29-Jul-2008 22:10, dice:
#6
Inviato 29 July 2008 - 22:10:28
vidra, su 29-Jul-2008 17:48, dice:
Mi chiamo Palmino,ho 43 anni,vivo in provincia di Como e sono
attualmente disoccupato.Cerco una compagna che accetti il mio
trasferimento da subito e che se possibile,mi aiuti a trovare un
lavoro.Nel mio paese,nessuno mi aiuta,vivo da povero,dato che mia madre
essendo pensionata non mi puo mantenere perche ha tante spese e cosi
sono costretto ad andare nella mensa dei poveri.Vivo nella
solitudine,non ho amici e sono solo.Per questo che voglio iniziare una
nuova vita in un altro paese e sicuramente conoscendo te, conosco anche
i tuoi amici e sicuramente non saro piu solo.Qui da me e tutta gente
cattiva e antipatica. Spero con questa storia di non averti deluso e se
mi puoi aiutare,ne sarei contento.Ora ti saluto e attendo tue notizie. Ciao
#7
Inviato 30 July 2008 - 08:53:33
vidra, su 29-Jul-2008 21:10, dice:
Vidra quanti anni hai???
Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. TU, sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi fare. Loro sono 88. TU sei infinito.
Il mio sito da fotografo
#8
#9 Guest_vladislav_*
Inviato 30 July 2008 - 11:08:07
vidra, su 29-Jul-2008 22:10, dice:
#10
Inviato 30 July 2008 - 11:16:50
Stasera pago io
Accompagnatore per signora, gigolo, massaggiatore: quanti eufemismi per parlare di prostituzione maschile! Eppure c'è chi ha deciso di aprire la "fattoria degli stalloni". Più chiaro di così...
Giulia Blasi
25/07/2008
All’università avevo un compagno di corso che mi diceva di aver fatto il gigolo.
L’accompagnatore per signora, insomma. Lui era una specie di Apollo alto e muscoloso, e mi raccontava di essere uscito più volte con signore in cambio di denaro. Glissava sui dettagli della prestazione e della transazione, e in retrospettiva mi dispiace di non avere avuto il fegato di indagare oltre.
American Gigolo era uscito da un pezzo, e quindi il concetto di lui che si fa pagare per uscire (e corteggiare, e fare sesso) con lei non era del tutto sconosciuto alle grandi masse, ma era considerato ancora un capriccio per donne ricche e sole, oltre la quarantina, virtualmente abbandonate dai mariti e abbastanza annoiate da cercare sollievo fra braccia mercenarie.
Storicamente, sono sempre stati gli uomini a pagare per il sesso, sia con donne che con uomini. Le donne, per ragioni culturali più che biologiche, hanno sempre privilegiato i sentimenti. Non che le donne non avessero o non abbiano tuttora impulsi sessuali da soddisfare: ma quando una gravidanza indesiderata era un pericolo concreto e un ostacolo non aggirabile, era più difficile rispondere ai richiami del corpo senza un’adeguata tutela sociale.
Molte cose sono cambiate: il rito collettivo dello spogliarello “ironico” la sera dell’otto marzo; i viaggi in Giamaica e nei paesi africani alla ricerca di maschi seducenti e disponibili ad apprezzare anche le grazie un po’ passé di signore attempate ma ben fornite di soldi; e anche, semplicemente, la ricerca di un escort, come da onorata tradizione maschile.
Come spiega Giuliana Proietti, psicologa: “Da sempre, se una donna decide di portarsi a letto un uomo, può farlo, attivando le armi della seduzione e del sex appeal. Chi sceglie di pagare un uomo dunque non lo fa per avere un semplice rapporto sessuale: ci sono motivazioni più sottili. Ad esempio il senso di gratificazione nel potersi permettere un lusso ancora non troppo comune, il piacere di poter coinvolgere l’uomo, tradizionalmente dominatore, in una relazione fortemente asimmetrica, in cui il potere è tutto nelle mani di chi paga la prestazione.” Un fenomeno emergente a partire dagli anni ‘90; prima di allora, la prostituzione maschile era rivolta principalmente agli uomini omosessuali.
Che il trend sia in crescita lo ha capito benissimo Heidi Fleiss, storica madam americana che da diverso tempo lotta per riuscire ad aprire un bordello dal nome più che esplicito, Stud Farm (”fattoria degli stalloni”). Un bordello per donne. Che però non riesce ad avviare per via delle sue precedenti condanne… per “condotta immorale”. L’ironia.
Interessanti (e forse indicative) sono le storie raccolte da Melissa Lasfky per Tangomag.com: donne che vanno a farsi massaggiare, e finiscono per avere un orgasmo sul tavolo del massaggiatore, non sempre - e non solo - per involontaria stimolazione delle zone erogene, ma anche per esplicito contatto con la zona genitale. Proprio come gli uomini fanno da sempre, e con molta meno esitazione e sensi di colpa.
Certo, è un po’ difficile fare il paragone fra le americane, da sempre più avanti nell’indipendenza economica e sociale rispetto alle italiane, ancora legate a un’idea tradizionale di amore, sesso e famiglia. Ma anche in Italia il mercato della prostituzione maschile per donne è attivissimo: provate a cercare su Google “accompagnatore per donne”. Gli escort, raffinati, palestrati, depilati, abbronzati, rispondono a ogni canone di attrattiva maschile tradizionale: sono disponibili per cene, appuntamenti, pranzi, eventi e “brevi incontri”. Alcuni si modellano sul genere “bravo ragazzo”, altri hanno il look da copertina di romanzo d’amore, con tanto di lunga chioma e aspetto un po’ pirata un po’ signore.
La caratteristica che li accomuna quasi tutti è il richiamo a una sensualità romantica, raffinata, per nulla usa-e-getta e tuttavia “trasgressiva”, in cui la mente conta quanto le prestazioni. Come da copione, le signore non si accontentano della carne. Almeno, non quando pagano.
Segno dei tempi che cambiano? Segnale di liberazione sessuale, o adozione di una sessualità anaffettiva da sempre biasimata negli uomini, più pratica e portabile perché non coinvolgente? Secondo Giuliana Proietti “Occorre stabilire, una volta per tutte, se i mestieri così detti ’sessuali’ sono leciti o non lo sono, se è etico che una persona sfrutti il proprio corpo in cambio di denaro. Se la risposta che darà la società è che questi mestieri sono socialmente accettabili, non vedo quale possa essere la distinzione fra clienti maschili e femminili.”
"Uno schiavo che non ha coscienza di essere schiavo e che non fa nulla per liberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più schiavo, ma uomo libero" (Vladimir Ilich Uljanov - detto Lenin)
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