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237.000 € guadagnera' l'Ambasciatore a Chisinau...


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Questa discussione ha avuto 7 risposte

#1 XCXC

XCXC

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Inviato 25 June 2008 - 10:19:43


*Stipendi dei funzionari,

Farnesina apre la Glasnost di Brunetta  

--IL VELINO AZIENDE--          

Roma - Il ministero degli Esteri ha divulgato  attraverso il proprio sito internet le retribuzioni spettanti al corpo  diplomatico a seconda del grado e della qualifica. La pubblicazione di  questi dati fa seguito all’incontro avvenuto il 30 maggio al ministero  per la Pubblica amministrazione e l’Innovazione tra il responsabile del  dicastero Renato Brunetta e il segretario generale della Farnesina  Giampiero Massolo. La prontezza con cui il segretario generale ha  assecondato “l’operazione trasparenza” ha ottenuto il plauso dello  stesso Brunetta, che sta cercando di promuovere in tutte le strutture  pubbliche una semplificazione dei rapporti tra funzionari e utenti. La  Farnesina è il primo ministero che ha risposto all’appello del ministro  per la Pubblica amministrazione. Entrando nel merito delle cifre  pubblicate dal sito del ministero  si va dai 91 mila euro lordi annui per un consigliere di legazione fino  ai 237 mila per il segretario generale. Retribuzioni ben lontane da  quelle cifre di cui spesso si favoleggia quando si parla di alti  diplomatici, e di gran lunga inferiori a quelle dei dirigenti di grandi  società pubbliche e private. Va infatti ricordato che si tratta di  importi lordi, soggetti alle ritenute previdenziali, assistenziali e  dell’Irpef (43 per cento). Le differenze tra retribuzioni sono  stabilite a seconda del ruolo e del grado. Previsto anche un “bonus  risultati” del 20 per cento assegnato in caso di risultati particolari  conseguiti, che nel 2007 ha premiato 42 feluche. (gda)

retribuzione_mae.jpg



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#2 XCXC

XCXC

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Inviato 25 June 2008 - 10:27:50


Visualizza messaggioXCXC, su 25-Jun-2008 11:19, dice:

  Retribuzioni ben lontane da  quelle cifre di cui spesso si favoleggia quando si parla di alti  diplomatici, e di gran lunga inferiori a quelle dei dirigenti di grandi  società pubbliche e private.


no dico... ma si vuole paragonare un'Ambasciata ad una grande azienda? :24:



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#3 cassandra

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Inviato 25 June 2008 - 10:30:23


Visualizza messaggioXCXC, su 25-Jun-2008 11:27, dice:

no dico... ma si vuole paragonare un'Ambasciata ad una grande azienda? :24:


:24:  :24:  :24:



,,Cerca di essere sempre te stesso,cosi un giorno potrai dire di essere stato l'unico.''                                                                                                         Jim Morrison''.

#4 silvano

silvano

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Inviato 26 June 2008 - 12:52:34


Visualizza messaggioXCXC, su 25-Jun-2008 11:27, dice:

no dico... ma si vuole paragonare un'Ambasciata ad una grande azienda? :24:


Guarda, dicono che far finta di lavorare è più difficile che lavorare... :24:



"Davanti alle difficoltà non bisogna arrendersi. Al contrario devono stimolarci a fare sempre di più e meglio, a superare gli ostacoli per raggiungere i risultati che ci siamo prefissati."
Paolo Borsellino

GUTTA CAVAT LAPIDEM NON VI, SED SAEPE CADENDO

#5 jerry drake

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Inviato 26 June 2008 - 15:20:38


Io sono abbastanza libero..per quella cifra mi propongo.. :24:



"Ad ogni uomo il destino ha riservato una donna, se la eviti sei salvo!!"


#6 XCXC

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Inviato 17 July 2008 - 20:24:39


le assense dei dipendenti MAE

Si vede subito come un paio di mesetti/anno a ROMA nn si lavori... togliamo i 30 gg di ferie ed i giorni pagati e le assenze dopo (quelle che si decurtano dallo stipendio) sono pochi pochi giorni 4 o 5 al max, BRAVI, come dire: io me li sfrutto tutti mica so' scemo!

E appunto a Roma si sfrutta questo il DOPPIO rispeto ai lavoratori all'estero




assenze_ministero_esteri.gif



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#7 XCXC

XCXC

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Inviato 27 August 2012 - 21:43:22


L’ITALIA PIANGE E L’AMBASCIATORE FOTTE


- LA LOBBY DEI DIPLOMATICI (CON L’AIUTO DI TERZI DI SANTAQUALCOSA) “COSTRINGE” IL GOVERNO A UN’ECCEZIONE SULLA SPENDING REVIEW


- 44 MILIONI DI EURO IN PIU’ E SI ARRIVA A 350 L’ANNO PER L’ESERCITO DI AMBASCIATORI E CONSOLI SUPERLUSSO


- PER I DIPLOMATICI ASSUNTI IN LOCO SCATTANO I TAGLI E IN INDIA CI ACCUSANO DI DISCRIMINAZIONE ETNICA


- BAGNO DI SANGUE PER I DOCENTI DI ITALIANO: - 40% DI PROF…



Thomas Mackinson per Il Fatto



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GIULIO TERZI DI SANT AGATA

La casta diplomatica si salva dalla spending review del governo che nel frattempo scarica le riduzioni di spesa sul personale a contratto, fino a causare incidenti diplomatici dall'altra parte del mondo. Un emendamento ad hoc in Senato, frutto, di un'insistente opera di lobby su governo e Quirinale, ha consentito ad ambasciatori e alti funzionari di mantenere privilegi e stipendi d'oro.

Remunerazioni che di questi tempi suonano come uno schiaffo ai contribuenti. Può stare tranquillo l'ambasciatore italiano all'estero: continuerà a guadagnare 380mila euro lordi l'anno tra indennità di servizio (esentasse) e stipendio metropolitano (tassato) cui vanno aggiunti il 20% di maggiorazione per il coniuge, il 5% per i figli, indennità di rappresentanza e sistemazione, contributo spese per residenza e personale domestico.

Più premio di risultato variabile da 50 a 80mila euro. Quello che sta a Parigi, ad esempio, prende 320mila euro netti, 125mila euro di oneri di rappresentanza, 64mila per la moglie e 16mila per il figlio. Anche i consoli non avranno di che preoccuparsi. Ad Amburgo, ad esempio, il console continuerà a percepire i suoi 5mila euro al mese di stipendio versati in Italia e 14mila d'indennità netti ed esentasse perché non fiscalizzati né in Italia e né in Germania.




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DAVID THORNE E GIULIO TERZI DI SANT AGATA

Di ambasciatori, consoli e segretari extra lusso il nostro Paese continuerà a dare sfoggio nel mondo, la spending review infatti non taglierà uno dei 919 diplomatici oggi in servizio. Alla fine dei conti son cifre da capogiro: la sola voce "indennità di servizio" nel 2012 impegna 311 milioni di euro e salirà a 344 l'anno prossimo, con una spesa ulteriore di 44 milioni che va nella direzione contraria ai tagli riservati ad altre categorie di dipendenti dello Stato.

Riduzioni che invece colpiscono il personale già "povero" assunto nelle nostre ambasciate con contratti e tariffe locali. A loro la spending review riserva l'ennesimo blocco degli aumenti, come da dieci anni a questa parte. Una notizia che scava ulteriormente il solco della disparità che caratterizza le nostre sedi di rappresentanza nel mondo, dove fianco a fianco lavorano funzionari e autisti mandati da Roma a seimila euro netti al mese e altrettanti colleghi di nazionalità straniera che prendono dieci volte meno.

Una disparità che da pochi giorni è diventata un vero e proprio caso diplomatico in India, dove il personale assunto in loco ha trascinato in tribunale l'ambasciatore italiano con l'accusa di discriminazione etnica. Una contesa attentamente seguita dai quotidiani indiani ma taciuta a Roma e che rischia ora di acuire i rapporti già tesi per la questione dei marò.

Intanto per gli insegnanti di lingua italiana all'estero è un bagno di sangue: la spending review taglia il 40% dei professori che insegnano la lingua italiana nel mondo. Così il Paese rischia di diventare più "piccolo" nel mondo, tutto per non intaccare i privilegi di pochi che a Roma dettano legge.




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FARNESINA

L'emendamento è di quelli insidiosi che arrivano un po' a sorpresa e passano senza troppo clamore. Così è stato per la revisione di spesa del ministero degli Affari Esteri. Come tutte la amministrazioni dello Stato la Farnesina era chiamata a fare la sua parte nel dettato della spending review con la regola generale del taglio del 20% degli organici dirigenziali e del 10% della spesa complessiva per il personale non dirigenziale . La spending review è legge ma non è andata proprio così.

Un emendamento al Senato ha offerto infatti un salvacondotto temporaneo ed esclusivo al ministero, non concesso ad altri settori della pubblica amministrazione ad eccezione del personale delle Prefetture in corso di accorpamento. L'emendamento è stato scritto su indicazione e proposta del governo dagli stessi relatori per la conversione in legge del Dl 95/2012), Paolo Giarretta del Pd e Gilberto Pichetto Fratin del Pdl. Giarretta spiega che è stato il ministro Terzi ad avanzare ufficialmente la richiesta.

Secondo fonti interne alla Farnesina invece la reale genesi del provvedimento sarebbe invece frutto delle pressioni esercitate sul governo dalle alte sfere della diplomazia. Non si spiega altrimenti cosa abbia indotto il governo ad emendare se stesso, facendosi promotore di un provvedimento che neutralizza totalmente gli effetti della sua stessa legge per salvaguardare una specifica categoria di dipendenti pubblici.

Comunque sia il relatore Giarretta parla apertamente di "resistenza delle strutture" mentre il senatore Claudio Micheloni del Pd, che ha proposto emendamenti che riducono le indennità diplomatiche sistematicamente bocciati in aula, accusa frontalmente la lobby diplomatica di aver manovrato dietro le quinte e vinto.

Visualizza messaggioXCXC, su 27-Aug-2012 22:43, dice:

Ad Amburgo, ad esempio, il console continuerà a percepire i suoi 5mila euro al mese di stipendio versati in Italia e 14mila d'indennità netti ed esentasse perché non fiscalizzati né in Italia e né in Germania.




maccheca%%o ci fanno i diplomatici nei Paesi EU al di fuori delle capitali?

Lo dico da anni!!!



.


#8 XCXC

XCXC

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Inviato 08 May 2014 - 20:54:14


ops... anche qui e' colpa della Germania? :D


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AMBASCIATOR NON PORTA PENA MA PORTA SOLDI, ANCHE CON RENZI

- I DIPLOMATICI ITALIANI GUADAGNANO 2/3 VOLTE I LORO OMOLOGHI TEDESCHI

- ANCHE CON LA SPENDING REVIEW DEL GOVERNO C'E' IL SOSPETTO CHE SI TROVI UN ESCAMOTAGE PER MANTENERE I PRIVILEGI

Come si rispetterà il tetto dei 238mila euro, pari alla remunerazione del capo dello Stato? Il sospetto è che molte delle indennità "spacchettate" saranno considerate rimborsi spese. E anche se si scendesse al limite di 238mila euro, la remunerazione netta sarà ben superiore ai 136mila euro del presidente della Repubblica…



Roberto Perotti per "Il Sole 24 Ore"

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Federica Mogherini

I dirigenti pubblici guadagnano troppo? L'unico modo per farsi un'opinione è partire dai dati. Ecco il caso della Farnesina. La tabella 1 (a pagina 25, ndr) mostra che in media i diplomatici italiani guadagnano 2,3 volte i loro omologhi tedeschi. La retribuzione di un ambasciatore italiano è composta da quattro elementi: stipendio metropolitano; indennità di servizio all'estero (Ise); assegno di rappresentanza; altri benefit.

Tutti i diplomatici di carriera percepiscono uno stipendio metropolitano. Per i residenti in Italia è di circa 10mila euro. In servizio all'estero, lo stipendio metropolitano si dimezza e diventa 5.385 euro netti.
A questi si aggiungono due indennità: l'indennità di servizio all'estero (Ise) e l'indennità di rappresentanza. L'Ise è "di proprietà" dell'ambasciatore: può usarla come vuole, spenderla o risparmiarla. L'indennità di rappresentanza deve essere usata, come dice il nome, per scopi di rappresentanza. Il valore in tabella è l'Ise netta per un ambasciatore senza coniuge e senza figli. L'ambasciatore paga le tasse solo sulla metà dell'indennità di base, cioè su 944 euro: in pratica l'intera Ise è quindi esente da tasse.

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MOGHERINI ARAFAT

Vi sono poi numerosi benefit. Un'indennità di sistemazione alla presa di servizio, un'indennità di richiamo dal servizio, un contributo per le spese di trasporto all'andata e al ritorno dal servizio. Nel caso dell'ambasciatore a Washington stiamo parlando di circa 40mila euro all'andata e ancor più al ritorno, nonostante l'ambasciata sia già arredata, e indipendentemente dal costo effettivo del trasloco.

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MOGHERINI ARAFAT

La remunerazione degli ambasciatori: leggenda e realtà. Si sostiene spesso che, anche se apparentemente guadagnano più dei colleghi tedeschi, i diplomatici italiani alla fine guadagnano meno perché devono pagarsi tutte le spese. L'affermazione è falsa, per due motivi. Primo, perché per gli ambasciatori la gran parte delle spese sono pagate direttamente dall'amministrazione.
Secondo, perché alle spese rimanenti ci pensa l'indennità di rappresentanza. Come stabilisce il Dpr 18/67 (si veda anche la circolare 3 del 16 giugno 2011) agli ambasciatori sono pagate direttamente dall'amministrazione: l'abitazione e la sua manutenzione, il personale di servizio, le spese sanitarie le automobili di servizio, il telefono.

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RENZI MOGHERINI FOTO LAPRESSE

Le spese seguenti vengono invece pagate con l'assegno di rappresentanza: gli eventi conviviali, il personale di servizio (in aggiunta a quello già esistente e pagato dall'amministrazione, ed entro il 50% dell'assegno di rappresentanza), trasporto e soggiorno connessi a "viaggi di servizio, motivati da esigenze di rappresentanza", la formazione linguistica del coniuge, nel limite del 5% dell'assegno, l'uso del taxi, e numerose altre spese.

Questa è la teoria. In realtà, quasi tutte le spese dell'ambasciatore e dei numeri due e tre di una grande sede sono pagate direttamente dall'amministrazione, e non transitano nemmeno sull'assegno di rappresentanza: viaggi di servizio, noleggi, taxi, piccole spese di manutenzione, alcune volte anche le multe per divieto di sosta prese da ambasciatori o coniugi (con la scusa che l'auto era parcheggiata in divieto di sosta sì, ma per motivi di servizio).

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MATTEO RENZI E BARACK OBAMA FOTO LAPRESSE

L'ambasciatore può dunque godersi, oltre allo stipendio metropolitano, tutta l'Ise, che è ben distinta dall'assegno di rappresentanza, e che è un vero e proprio stipendio.
Il bilancio della Farnesina: leggenda e realtà. Nella sua audizione al Senato del 3 aprile 2014, la ministra Mogherini diceva: «A fronte dello 0,2% del bilancio dello Stato stanziato dall'Italia per la politica estera, la Francia dedica l'1,8% e la Germania l'1,1». Analogamente, così scriveva nel febbraio 2012 la spending review ordinata dal governo Monti "...la Francia dedica alla politica estera l'1,78% del bilancio statale, la Germania l'1,1%...".

Queste cifre sembrano essere prese per buone e ripetute più o meno da tutti. Ma bisognerebbe sempre diffidare da affermazioni palesemente implausibili. L'Annuario Statistico del ministero degli Esteri 2013 riporta la spesa dei ministeri degli Esteri per vari Paesi, rapportati al Pil e al bilancio dello Stato. Le spese dei ministeri degli Esteri, in miliardi di euro, sono riportate nella riga 1 della seconda tabella.
Il bilancio totale dello Stato, come riportato dalla pubblicazione del ministero, è nella riga 2. Il rapporto tra i due è nella riga 3. In effetti, il rapporto è 0,20% in Italia e 1,15% in Germania. Ma si notano subito due anomalie. Secondo la pubblicazione, la Germania, con un Pil che è quasi il doppio del nostro, ha un bilancio dello Stato che è meno della metà del nostro.

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MATTEO RENZI E BARACK OBAMA FOTO LAPRESSE

Il mistero è subito risolto: nella tabella della Farnesina, riprodotta nella riga 2, il "bilancio dello Stato" per l'Italia è definito come la spesa complessiva della Amministrazione pubblica (cioè, oltre al settore statale, cioè lo Stato centrale, anche gli enti locali e gli istituti di previdenza).
Per la Germania, invece, esso include il solo settore statale! Utilizzando la stessa definizione per entrambi, quella della Amministrazione pubblica si ottengono per il bilancio delio Stato le cifre riportate nella riga 4. Ora il rapporto in Germania è del 0,28% (riga 5), ossia un quarto di quanto affermato da ministro e diplomatici italiani.

La seconda anomalia è ancora peggiore. Come si vede, manca il dato per il bilancio dello Stato in Francia. Come è possibile? Un bambino impiegherebbe non più di due minuti per trovarlo su Internet. In realtà, è stato fatto scomparire. Come per la Germania, nell'annuario del 2007, Tabella 3.7 a pag 11 del capitolo 3, il bilancio del ministero degli Esteri francese era diviso per il bilancio del settore statale, ottenendo un rapporto di 1,01%.

Questo errore viene corretto nell'annuario del 2012, che infatti riporta un rapporto di 0,23%, quasi identico a quello italiano. Evidentemente questa cifra è una fonte di imbarazzo per chi aveva sostenuto che il rapporto era 1,8%, quindi nel 2013 si decide di far finta che il denominatore non esista, e il rapporto scompare!

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FARNESINA

Dalla riga 5 si evince dunque chiaramente che in Italia il rapporto tra bilancio del ministero degli Esteri e bilancio dello Stato è sì inferiore a quello degli altri Paesi, ma non di molto. Ovviamente, però, il confronto corretto è con il Pil.

La riga 6 della tabella 2 mostra che in questo caso la differenza è ancora più limitata: 0,10% per l'Italia, e circa 0,13% per gli altri Paesi. Si noti che Francia, Germania e Gran Bretagna sono tutti Paesi che hanno un ruolo internazionale ben maggiore dell'Italia, che a livello mondiale è una potenza trascurabile.
Riforma e risparmi: salvate il diplomatico Ryan. Come a tutti i settori dell'amministrazione pubblica, anche alla Farnesina è stato chiesto di partecipare al processo di riduzione della spesa pubblica. In un'audizione al Senato del 3 aprile 2014, la ministra ha annunciato risparmi per 16 milioni nel 2014, 42 milioni nel 2015, e 52 milioni nel 2016, per un totale di 108 milioni. Si noti che non è mai stato specificato se i 52 milioni del 2016 sono in aggiunta a quelli del 2014 e 2015 o se sono i risparmi totali nel 2016.

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RENZI E NAPOLITANO

Ma in un certo senso tutto questo è irrilevante, perché i risparmi di spesa effettivamente documentati sono in ogni caso minimi: secondo i miei calcoli, 6,5 milioni. C'è il fondato sospetto che nella cifra di 52 milioni siano stati inclusi anche aumenti di entrate.

Ma l'aspetto più interessante delle proposte di riforma avanzate dai funzionari del ministero è che esse sembrano fatte apposta per non intaccare minimamente i privilegi dei dirigenti, e in particolare dei diplomatici. Il Dl 95 del 2012, art.2 comma 1, emanato dal governo Monti, chiedeva di ridurre "Gli uffici dirigenziali... e le relative dotazioni organiche delle amministrazioni dello Stato in misura non inferiore al 20 per cento di quelli esistenti".

Tuttavia, la Farnesina riuscì a convincere il Dipartimento della Funzione pubblica a esentare da queste riduzioni 127 ambasciate, 9 rappresentanze permanenti e 9 consolati, "per il ruolo fondamentale di tutela degli interessi del Paese" che esse svolgono (circolare 10 del 2012). Alla fine, la pianta organica dirigenziale viene ridotta da 1.120 unità a 1.019 (meno del 10%), ma nessun personale diplomatico perde il posto, visto che i diplomatici in servizio sono 923.

Anche la proposta di riforma della retribuzione sembra fatta per salvaguardare i diplomatici. Niente dimostra meglio questa impostazione della seguente affermazione di un alto dirigente del ministero a una recente riunione con le rappresentanze sindacali, secondo quanto riportato da una persona presente: "La capienza attuale del capitolo (dell'Ise) è di 294 milioni di euro che, tolti i 16,5 milioni di rappresentanza, diventano circa 280 milioni: una cifra troppo alta, che attira l'attenzione di tutti con conseguente tentazione di operare tagli anche ingenti.

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napolitano renzi

Quindi va spacchettata e ridotta a più voci, ma meno corpose. In questa maniera l'Amministrazione tenterà di mantenere tutti i 280 milioni, almeno per il momento, visto che non sono esclusi nuovi tagli".
Inoltre, a fronte di un leggero aumento della tassazione (lo stipendio metropolitano, in parte tassabile, raddoppia, mentre la mini Ise e le altre componenti rimangono non tassabili), si avrà una pensione più alta in futuro rispetto alla normativa attuale.

Ma c'è un aspetto ancora più interessante di cui nessuno parla. Come si rispetterà il tetto dei 238mila euro, pari alla remunerazione del capo dello Stato? Il sospetto è che molte delle indennità "spacchettate" saranno considerate rimborsi spese e quindi non rientreranno nel tetto dei 238mila euro.
Inoltre, la remunerazione del presidente della Repubblica è lorda: la sua remunerazione netta è di 136mila euro. Quella dagli ambasciatori sarà in gran parte non tassabile, quindi anche se lo stipendio più Ise fossero abbassati al limite di 238mila euro annuali, la remunerazione netta sarà ben superiore ai 136mila euro. Se si lascia fare tutto ai dirigenti di carriera del ministero stesso...

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claudio bisogniero



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