![trev1.jpg](https://ambasada.it/uploads/post-1-1242737274.jpg)
![trev2.jpg](https://ambasada.it/uploads/post-1-1242737306.jpg)
Sacconi: ma quale razzismo
Treviso esempio d’integrazione
«La Caritas riconosce che il Veneto e le città rette dalla Lega
sono i luoghi dove accoglienza e convivenza sono più riuscite»
Lunedì 18 Maggio 2009, Padova
NOSTRO SERVIZIO
«Fonti insospettabili come quelle della Caritas accreditano alla provincia di Treviso amministrata dalla Lega Nord i migliori progetti dedicati all'integrazione tra italiani e stranieri e il Veneto è ai primi posti in Europa su questo versante. Credo che chi imputa alla Lega o in generale al Governo derive xenofobe dovrebbe confrontarsi con questa realtà dei fatti». Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, in un incontro elettorale per presentare i candidati del Pdl al Comune e alla Provincia di Padova, torna a battere il ferro caldo della polemica sull’immigrazione riaccesa dai respingimenti in Libia di tre barconi di clandestini: «Continuo a leggere sui giornali di attacchi all'Italia e c'è chi si spinge persino a parlare di razzismo. Agli italiani si può contestare tutto, ma non di essere un popolo razzista. L’accusa di razzismo rivolta al Governo con riferimento ai rimpatri dei clandestini – attacca deciso Sacconi – è ridicola e cialtronesca”.
Poi l’affondo contro la giunta padovana di centrosinistra. «Sono convinto - ha aggiunto Sacconi - che la formula immaginata a livello locale come a livello nazionale di coniugare accoglienza e rispetto delle regole e delle leggi funziona. I problemi semmai li ha avuti Padova, dove il muro antispaccio e il quartiere di via Anelli, frutto delle incertezze della prima amministrazione del sindaco Ds, ora Pd, Flavio Zanonato, hanno prodotto processi di disintegrazione». L’assist di Sacconi è stato subito raccolto dal candidato sindaco del Pdl, Marco Marin: «I provvedimenti del sindaco-sceriffo sono stati infatti solo mediatici».
Matteo Bernardini