Vai al contenuto

  • Log In with Google      Accedi   
  • Registrati ora!
  Moldova-mms.com News dal Regina Pacis Seborganelmondo  




SMMS   a
moldova-mms.com

     VEDI MEGLIO
    
e commenta >>

     IMGS   a:   live @ moldova-mms . com
     MMS    a:   live @ moldova-mms . com





- - - - -

Disturbi del Comportamento Alimentare non Altrimenti Specificati


  • Non puoi aprire una nuova discussione
  • Effettua l'accesso per rispondere
Questa discussione ha avuto 2 risposte

#1 vidra

vidra

    MI

  • Ambasadiani MI1-e
  • StellaStella
  • Messaggi: 414

    Medaglie

Inviato 29 August 2008 - 13:14:30


Disturbi del Comportamento Alimentare non Altrimenti Specificati

Oltre ai classici disturbi alimentari (Anoressia Nervosa, Bulimia Nervosa e
Binge Eating Disorder) esistono molti altri quadri clinici che non presentano esattamente i criteri per diagnosticare un disturbo specifico.
Essi vengono definiti con la sigla inglese EDNOS (Eating Disorders not Otherwise Specified), in italiano “Disturbi del Comportamento Alimentare non Altrimenti Specificati“.

Tali disturbi possono essere divisi in due ampi gruppi: quelli che ricalcano le caratteristiche dell’Anoressia Nervosa o della Bulimia Nervosa ma ai quali manca uno o più dei criteri richiesti per la diagnosi, e quelli che presentano un quadro clinico qualitativamente diverso e non ancora completamente definito.

Ad esempio: si presentano tutte le caratteristiche di Anoressia Nervosa ma non si verifica la scomparsa del ciclo mestruale.
Oppure: si mangia il giusto ma ogni tanto si verificano episodi di vomito e si è angosciati dalla bilancia.
O ancora: si è continuamente ossessionati per il proprio peso e la forma del proprio corpo e si cerca di controllare in maniera maniacale l’alimentazione.

Un ulteriore esempio è la bramosia di cibarsi di alimenti sani o quella di avere un corpo muscoloso, tutti fenomeni che assumono talvolta aspetti patologici sino a divenire vere e proprie sindromi.

Il criterio per valutare la presenza di un disturbo alimentare è l'atteggiamento che una persona ha nei confronti del suo peso e del suo aspetto fisico.
Quando una persona passa la maggior parte del suo tempo a preoccuparsi per la forma ed il peso del suo corpo o fa dipendere la sua autostima dall'aspetto del suo corpo ha sicuramente un qualche tipo di disturbo alimentare.



Altri tipi di EDNOS eo disturbi correlati:
•  Tra questi c’è una forma di anoressia che non presenta, almeno in apparenza, un disturbo dell’immagine corporea. Questo quadro è caratterizzato da una difficoltà a mangiare causata da problemi digestivi. Le persone che ne soffrono affermano che vorrebbero mangiare ed aumentare di peso, ma non riescono perché, non appena introducono del cibo, compaiono sintomi dolorosi nel tratto gastrointestinale e una fastidiosa sensazione di “avere la pancia gonfia”.
•  Potomania.E’ un comportamento alimentare che consiste nel bere enormi quantità di acqua. «Si tratta per la verità di un disturbo diffuso da sempre tra le anoressiche, ma che sta diventando sempre più frequente. Ci sono ragazze che, pur di evitare di ingerire il cibo, arrivano a bere fino a 25 litri al giorno. Lo stomaco si dilata a dismisura, provocando fortissime coliche e c'è perfino un rischio elevato di coma e di morte.
•  Obesità da disturbo alimentare psicogeno (Obesità Psicogena). Si parla di Obesità Psicogena quando il cibo rappresenta per il soggetto una strategia per attenuare gli stati d’ansia, un modo per risolvere le frustrazioni nel mondo del lavoro, un sostitutivo per la carenza di amore o un atto autoconsolatorio nel momento in cui percepisce uno stato di abbandono affettivo da parte del mondo. Questo disturbo non comprende, ovviamente, gli stati di obesità dovuti a sistematico abuso alimentare (golosità, errate abitudini alimentari, ecc.) o a disturbi metabolici o endocrinologici.
•  Iperfagia Prandiale. Si caratterizza per l'assunzione di grandi quantità di cibo (senza tener conto né dei modi né dei tempi) prevalentemente durante i pasti. Si tratta di un profilo caratterizzato dal piacere per il cibo, dal controllo sulle quantità assunte, dall'aspetto prevalentemente conviviale legato ai pasti e dalla assenza di malessere psicologico legato all'assunzione degli alimenti stessi.
Gli eccessi alimentari durante i pasti possono determinare l'insorgenza di una obesità marcata qualora tale comportamento sia frequente, ma il peso può rimanere entro i limiti del sovrappeso (BMI<30) se esso risulta episodico.
•  Obesità da iperfagia.E’ contrassegnata da una costante e continua richiesta psichica di cibo (alimentazione per sedare il nervosismo o il "senso di vuoto"), accompagnata da sensi di colpa e di inadeguatezza interiore e sociale.
Il quadro diagnostico presenta inoltre:
- aumento, almeno del 20%, del peso originale (peso standard).
- Episodi ricorrenti di eccessi alimentari o abbuffate.
- Alimentazione selettiva.
- Tentativi ripetuti ed infruttuosi di perdere peso tramite diete severe e restrittive (sindrome yo-yo).
- Mangiare grandi quantitativi di cibo anche se non ci si sente fisicamente affamati.
•  Grignottage.Con questo termine si intende il mangiucchiare piccole quantità di cibo, soprattutto dolci e grassi, quindi alimenti altamente calorici, durante buona parte della giornata. Il grignotteur, così come l'iperfagico prandiale, mangia lentamente e apprezza quello che sta mangiando, a differenza del primo però, spesso mangia in risposta a noia o malesseri fisici vari. Ad un esame psicologico a volte si riscontrano modesta autostima, tratti ansiosi di personalità o vere e proprie sindromi ansiose o depressive, in genere di modesta gravità.
  Carbohydrate Craving Syindrome. Disturbo abbastanza comune in soggetti obesi. Consiste nell’assumere in modo compulsivo cibi con molti carboidrati, come la pasta, il pane, i dolci e i farinacei in generale e nell’accentuazione del disturbo del comportamento alimentare nella seconda parte della giornata. La causa solitamente è un’alterazione dell’umore che tende alla depressione.
•  Night Eating Sydrome (NES) ovvero la sindrome del mangiare notturno. E’ caratterizzata dal bisogno di cibo che insorge nelle ore notturne e che costringe l’individuo a svegliarsi per mangiare.
Chi ha gia’ un disturbo alimentare in corso e’ maggiormente suscettibile a contrarre questa sindrome, aumentando la possibilità di “incontrarla” durante il percorso della malattia nel 10-15% dei casi. Tale disturbo sembra essere legato allo stress.
Chi ne e’ colpito, si risveglia con dolciumi, patatine e altro cibo-spazzatura nel letto, senza avere memoria dell’accaduto.
Il soggetto soffre di anoressia mattutina, iperfagia serale ed insonnia: scarso appetito durante il giorno e molta fame di notte che porta a mangiare molto a cena e ad aggiungere tante calorie durante i risvegli, spinti a calmare soprattutto con i dolci l’ansia e la depressione. La causa è un’inversione del normale ritmo ormonale fra notte e giorno, un crollo dell’umore durante i risvegli e, di conseguenza, un diretto rapporto tra depressione, fame e risvegli notturni.
•  “Dieta cronica” (dieting). E’ un Disturbo caratterizzato da un controllo esasperato del peso, da una costante attenzione alla dieta e da sentimenti di angoscia ogni volta che questo varia. Le persone che controllano in questo modo il loro peso svolgono apparentemente una vita normale, che tuttavia risulta polarizzata verso questo unico interesse e viene limitata dalle esigenze della dieta; può risultare molto problematico ad esempio uscire a cena con amici e condurre una vita sociale accettabile.
•  Ortoressia. Etimologicamente deriva dal greco: "Orthos" che significa giusto, sano, corretto, e "orexis" che è l'appetito.
L’Ortoressia nervosa è una ossessione patologica per il mangiare sano, ovvero per le proprietà e la qualità dei cibi.
Essi possono variare ma il soggetto mantiene una fissazione precisa solo su quelli che considera salutari o da cui può trarre reali o presunti benefici.

L'ortoressico è convinto che la sua salute dipenda in modo determinante dall'alimentazione.
Passa molto tempo rimuginando sul cibo (diviene un pensiero sempre presente durante l’arco dell’intera giornata) e sulla pianificazione dei propri pasti in relazione alle proprie “credenze” a riguardo, imponendosi rigidi regimi dietetici e punendosi nel caso di inadempienza alle “regole”.

L'ortoressia richiama l'attenzione verso le numerose diete esistenti sul mercato (un mercato ormai saturo in cui ogni settimana appaiono su Tv e giornali nuove diete sempre meno logiche che favoriscono un pericoloso "fai da te"). Ciò che la caratterizza è l’ipreselezione degli alimenti che finisce per essere pericolosa nell'educazione alimentare e che è ormai dimostrato sono spesso alla base di alcune malattie infantili. Il problema dell'ortoressia infatti non si limita solo alle pesanti limitazioni della vita sociale delle persone che ne sono affette, le quali non possono accettare un invito a cena a casa di amici o al ristorante perché si imbatterebbero in cibi non sicuri o selezionati (per non parlare delle limitazioni provocate dal doversi procurare cibi particolari, trattarli igienicamente con controlli scrupolosi che si presentano come rituali ossessivo-maniacali e che possono richiedere molte ore di tempo), ma tocca anche il campo prettamente medico, visto che tali soggetti si espongono ad avitaminosi, osteoporosi e artereosclerosi con grande frequenza rispetto a soggetti di controllo che seguono un'alimentazione completa.

Ciò che differenzia l'ortoressia dalle altre forme più conosciute di disturbi del comportamento alimentare, è che mentre nell'Anoressia e nella Bulimia tutte le attenzioni sono poste sulla quantità di cibo e sulle sue ricadute, quindi l'estetica e le forme del corpo, il calcolo delle calorie, al senso di colpa per aver mangiato troppo, ecc, nell'ortoressia al contrario tutte le preoccupazioni riguardano solo la qualità del cibo, il rischio di contaminazione, la minaccia che sia spor-co o non sano, non puro, fino alla vera e propria mania di persecuzione, come se qualcuno volesse avvelenare il soggetto.

Anche il desiderio inconscio che sta alla base dell'ortoressia si differenzia da quello che è alla base degli altri disturbi alimentari. Se nell'Anoressia e Bulimia ci troviamo davanti ad una irriducibile pulsione di morte, che punta ad un tentativo di annullamento della vita, nell'ortoressia invece il desiderio inconscio più frequente è il suo contrario, cioè quello dell'immortalità, perseguita attraverso un evitamento di tutto ciò che, nel cibo (ma non solo) può risultare tossico o dannoso.


Le complicanze dei DCA

I disturbi del comportamento alimentare si caratterizzano per la presenza di numerose complicanze, sia dal punto di vista psicologico (rischio di suicidio, depressione, impulsività e utilizzo incongruo di sostanze psicoattive, dai farmaci alle droghe), che dal punto di vista fisico.

In particolare, le complicanze mediche dei disturbi del comportamento alimentare si estendono a diversi organi e apparati, con gravità variabili a seconda dello stato di malattia, della durata dei sintomi o della loro gravità, e non sempre sono reversibili attraverso la riabilitazione nutrizionale.
Alcuni apparati ed organi infatti in molti soggetti restano compromessi dalla denutrizione o dalle pratiche compensatorie utilizzate per perdere peso, tra questi l'osso, lo smalto dei denti, il fegato ed il rene.

Gli apparati che possono essere interessati dalle complicanze sono soprattutto:
•  Apparato cardiocircolatorio (danni al muscolo cardiaco, molto gravi e con esiti anche mortali)
•  Apparato gastrointestinale (lesioni ulcerative a esofago e stomaco, rottura di stomaco, riduzione della motilità intestinale, difficoltà digestive, statosi epatica, epatite acuta, pancreatite)
•  Apparato muscoloscheletrico (riduzione della massa muscolare e ossea, con osteoporosi da moderata a grave)
•  Apparato genito-urinario (amenorrea, sterilità, insufficienza renale acuta o cronica)
•  Sistema Nervoso Centrale (riduzione della performance cognitiva, perdita di memoria e concentrazione)
•  Sistema Nervoso Periferico (parestesie, cioè formicolii e perdita della sensibilità agli arti).

Rischio di morte. Nei pazienti affetti da un disturbo del comportamento alimentare, sia in fase acuta che in fase cronica di malattia il rischio di morte è da ritenersi elevato.



IPB Image

"Uno schiavo che non ha coscienza di essere schiavo e che non fa nulla per liberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più schiavo, ma uomo libero" (Vladimir Ilich Uljanov - detto Lenin)

#2 vidra

vidra

    MI

  • Ambasadiani MI1-e
  • StellaStella
  • Messaggi: 414

    Medaglie

Inviato 29 August 2008 - 13:22:22


Penso che  piu di metta  di popolazione  a  disturbi come  la :
•  Obesità da disturbo alimentare psicogeno (Obesità Psicogena). Si parla di Obesità Psicogena quando il cibo rappresenta per il soggetto una strategia per attenuare gli stati d’ansia, un modo per risolvere le frustrazioni nel mondo del lavoro, un sostitutivo per la carenza di amore o un atto autoconsolatorio nel momento in cui percepisce uno stato di abbandono affettivo da parte del mondo. Questo disturbo non comprende, ovviamente, gli stati di obesità dovuti a sistematico abuso alimentare (golosità, errate abitudini alimentari, ecc.) o a disturbi metabolici o endocrinologici.
•  Iperfagia Prandiale. Si caratterizza per l'assunzione di grandi quantità di cibo (senza tener conto né dei modi né dei tempi) prevalentemente durante i pasti. Si tratta di un profilo caratterizzato dal piacere per il cibo, dal controllo sulle quantità assunte, dall'aspetto prevalentemente conviviale legato ai pasti e dalla assenza di malessere psicologico legato all'assunzione degli alimenti stessi.
Gli eccessi alimentari durante i pasti possono determinare l'insorgenza di una obesità marcata qualora tale comportamento sia frequente, ma il peso può rimanere entro i limiti del sovrappeso (BMI<30) se esso risulta episodico.
•  Obesità da iperfagia.E’ contrassegnata da una costante e continua richiesta psichica di cibo (alimentazione per sedare il nervosismo o il "senso di vuoto"), accompagnata da sensi di colpa e di inadeguatezza interiore e sociale.
Il quadro diagnostico presenta inoltre:
- aumento, almeno del 20%, del peso originale (peso standard).
- Episodi ricorrenti di eccessi alimentari o abbuffate.
- Alimentazione selettiva.
- Tentativi ripetuti ed infruttuosi di perdere peso tramite diete severe e restrittive (sindrome yo-yo).
- Mangiare grandi quantitativi di cibo anche se non ci si sente fisicamente affamati.
•  Grignottage.Con questo termine si intende il mangiucchiare piccole quantità di cibo, soprattutto dolci e grassi, quindi alimenti altamente calorici, durante buona parte della giornata. Il grignotteur, così come l'iperfagico prandiale, mangia lentamente e apprezza quello che sta mangiando, a differenza del primo però, spesso mangia in risposta a noia o malesseri fisici vari. Ad un esame psicologico a volte si riscontrano modesta autostima, tratti ansiosi di personalità o vere e proprie sindromi ansiose o depressive, in genere di modesta gravità.
•  Carbohydrate Craving Syindrome. Disturbo abbastanza comune in soggetti obesi. Consiste nell’assumere in modo compulsivo cibi con molti carboidrati, come la pasta, il pane, i dolci e i farinacei in generale e nell’accentuazione del disturbo del comportamento alimentare nella seconda parte della giornata. La causa solitamente è un’alterazione dell’umore che tende alla depressione


Cavollo io pensavo che sono una buona  forchetta,     ma per  medicina   io soffro di GRIGNOTTAGE,CARBOHYDRATECRAVING SYNDROME,IPERFAGIA PRANDIALE ,OBESITA' PSICOGENA. :sad (4):  :sad (4):  :sad (4):  :girl_cray2:  :girl_cray2:  :girl_cray2:



IPB Image

"Uno schiavo che non ha coscienza di essere schiavo e che non fa nulla per liberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più schiavo, ma uomo libero" (Vladimir Ilich Uljanov - detto Lenin)

#3 vidra

vidra

    MI

  • Ambasadiani MI1-e
  • StellaStella
  • Messaggi: 414

    Medaglie

Inviato 29 August 2008 - 13:27:00


Aggiornamento    :clapping: la mia obesità  psicogena    adesso e diventata soprappeso psicogeno .   :girl_haha:  :girl_haha:  :girl_haha:



IPB Image

"Uno schiavo che non ha coscienza di essere schiavo e che non fa nulla per liberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più schiavo, ma uomo libero" (Vladimir Ilich Uljanov - detto Lenin)




Leggono questa discussione 1 utenti

0 utenti, 1 ospiti, 0 utenti anonimi










                                                               Effettua i tuoi pagamenti con PayPal.  un sistema rapido, gratuito e sicuro.



info@ambasada.it

 Telegram.me/Ambasada     iMessage: info@ambasada.it

fax (+39) 02 70033057       tel (+39) 02 45077169


Sedi diplomatiche della Repubblica di Moldavia:

Ambasciata di Roma
   Consolato di Milano  Consolato di Padova





Privacy e Cookie Policy / Termini e Regole del Forum