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Mohamed Jelloul, 26 anni, nato in
Libia ma di cittadinanza marocchina, ha svolto il servizio militare, giurando fedeltà alla Repubblica italiana, ma ora è stato espulso dal nostro Paese. E' considerato "clandestino" ed entro domenica dovrà lasciare il territorio nazionale.
La controversa vicenda è raccontata dal quotidiano "La Sicilia" ed è confermata dallo stesso giovane che vive a Ragusa dal 1994, quando con la madre e i suoi due fratelli aveva raggiunto il padre che si trovava in Sicilia da qualche anno.
Dice Jelloul "Ho frequentato l'istituto salesiano e poi mi sono diplomato nella scuola professionale come tornitore. Nel 1998 ho ricevuto la cartolina per la visita militare. Il 9 marzo del 1999 sono partito per la leva".
Il ragazzo marocchino è stato congedato il 10 gennaio 2000, dopo aver fatto il Car a Orvieto e il servizio nel reggimento lancieri di Montebello dove ha conseguito la patente per i mezzi pesanti. Dopo qualche tempo chiese la cittadinanza italiana, rinnovando di anno in anno il permesso di soggiorno. L'ultimo rinnovo però non è stato concesso perchè Jelloul non ha un lavoro fisso.
Una sera è stato fermato dalla polizia stradale per un normale controllo, gli agenti hanno accertato che il suo permesso di soggiorno era scaduto ed è scattata l'espulsione.
Secondo il legale di Jelloul, Maria Grazia Criscione, si tratta di "un caso incredibile, certamente senza precedenti. Ci sono da chiarire parecchie cose, prima fra tutte quella di come il nome di uno straniero sia stato inserito, al Comune di Ragusa, nelle liste elettorali, con conseguente chiamata alle armi".
"L'unica spiegazione possibile - continua il legale - è che Mohamed, inserito nelle liste dell'Anagrafe, sia stato iscritto a quelle elettorali da cui la Leva normalmente, attingeva i nomi dei giovani che dovevano fare il servizio militare".
"Ma - prosegue - c'è anche un altro aspetto da considerare: in genere ci sono due modi per diventare cittadini italiani facendo il servizio militare: o si chiede l'inserimento nelle liste elettorali al fine di essere iscritti alla Leva, si presta il servizio da volontari e si diventa cittadini oppure, e questo è quanto accaduto al mio cliente, si presta il servizio e poi, entro un anno dal congedo, si chiede la cittadinanza".
"Mohamed - spiega - ha fatto l'istanza nel 2001 ma non ha ancora avuto risposta. Nelle more escludo, però, che possa essere espulso".
Il padre del ragazzo, 45 anni, carrozziere, non ha ottenuto la cittadinanza. Nessuno dei familiari è cittadino italiano.
L'unico senza permesso di soggiorno, però, è Mohamed. I fratelli, di 23 e 18 anni, sono uno muratore, l'altro studente.

(Ansa http://www.tuttostra...?TOPIC_ID=4304)