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IL BUCO SEMPRE PIÙ NERO DI BLACK BERRY (PIANGE IL TELEFONINO) - 72 ORE DI BLACKOUT SONO TROPPE PER UNA SOCIETÀ CHE A LUNGO HA RAPPRESENTATO LO STATUS SYMBOL DI WALL ST. E DEL MONDO DELLE IMPRESE E DEGLI AFFARI


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#1 XCXC

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Inviato 15 October 2011 - 14:08:53


IL BUCO SEMPRE PIÙ NERO DI BLACK BERRY (PIANGE IL TELEFONINO) - 72 ORE DI BLACKOUT SONO TROPPE PER UNA SOCIETÀ CHE A LUNGO HA RAPPRESENTATO LO STATUS SYMBOL DI WALL ST. E DEL MONDO DELLE IMPRESE E DEGLI AFFARI - SEMPRE PIÙ ALTO IL RISCHIO DI UNA CLASS ACTION CHE RISCHIA DI MANDARE A GAMBE ALL’ARIA UNA COMPAGNIA CHE DALL’ASCESA DELL’IPHONE E DI ANDROID HA SUBITO UNA PERDITA DI CAPITALIZZAZIONE DI CIRCA IL 60%...

Massimo Sideri per il "Corriere della Sera"




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blackberry

Quello che tutti speravano non dovesse accadere alla fine è successo: il blackout degli utenti del BlackBerry si è allargato al mondo intero. Dopo Europa, Asia, Africa e Sud America ieri è stata la volta del Nord America. Un disastro. Forse di più. In tutto il mondo le persone che usano il BB sono 70 milioni. Alcune stime a caldo ieri parlavano di problemi per 30-40 milioni.

Non c'è notizia di un caso così eclatante nella storia della telefonia. Il traffico dati, quello che permette di veicolare un flusso pressoché continuo e ininterrotto di email, instant message, visite ai siti e raccolta di informazioni via web, è diventato un inferno per chi ha uno strumento di lavoro della canadese Research in Motion (Rim).




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IL MIO BLACKBERRY E PIU GRANDE DEL TUO

Ci siamo talmente abituati alla dipendenza dai dati che il caso del blackout Rim - che dura da 72 ore, seppur a singhiozzo, e anzi si sta allargando a macchia d'olio - rischia di scatenare delle azioni legali. Secondo informazioni raccolte dal Corriere molte aziende della City starebbero preparando una class action contro Rim. Il BlackBerry, da sempre, è infatti lo strumento per antonomasia di banchieri e uomini di business.

La stessa azienda ha sempre puntato sulla clientela aziendale proponendo e vendendo il pacchetto che permette di gestire i dati in maniera efficiente ed economica come soluzione professionale. Una strategia che adesso gli si potrebbe ritorcere contro.




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CARTUCCERA BLACKBERRY

La sede londinese della società ieri si è attivata per capire la reale portata del pericolo class action, una eventualità che rischia di peggiorare la già delicata situazione di Rim. L'azienda ha infatti perso in appena 12 mesi il ricco mercato nordamericano, prima un quasi monopolio. Il BlackBerry è stato a lungo lo status symbol di Wall Street.




Banchieri, imprenditori e finanzieri si sono sempre avvalsi dei servizi Rim fino all'avvento dell'era dell'iPhone e degli smartphone Android che ne hanno preso il posto. Uno switch che è costato alla Rim una perdita di capitalizzazione di circa il 60 per cento in Borsa. Ieri il titolo ha perso oltre il 2 per cento a New York e il 3,46% a Toronto. Difficile capire se la class action potrà essere replicata anche in altri Paesi, a partire dall'Italia.




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blackberry bold

La legge che introduceva le azioni collettive anche da noi era stata recepita in maniera parziale, con un sistema che non permette l'aggregazione dei danneggiati come avviene nel mondo anglosassone. È probabile che l'avvio di una procedura formale in Gran Bretagna possa arrivare nel weekend. Ieri gli uffici legali delle due parti si sono mossi in maniera informale per capire le reali intenzioni delle banche e delle società di gestione della City. Bisogna poi considerare l'incognita degli Usa dove le class action sono all'ordine del giorno.




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blackberry pearl

Con la diffusione del «virus» che ha bloccato la piattaforma Rim anche in territorio americano è possibile che si decida di procedere anche lì. Il blocco è un bel guaio anche per gli operatori telefonici che in tutto il mondo stanno inviando messaggi di scuse ai propri clienti. Per loro non c'è solo il danno di immagine ma anche quello dei ricavi. Il traffico a singhiozzo che dura da tre giorni comincia ad avere il suo peso.

E anche loro potrebbero mettersi in fila per chiedere i danni. Ieri due operatori degli Emirati Arabi, Emirates Telecommunications e Emirates Integrated Telecommunications, hanno promesso ai propri clienti che saranno compensati per le perdite. Etisalat ha fatto sapere di considerare seriamente questa opzione come anche alcuni operatori inglesi.




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Blackberry

Il problema è sorto nel data center a Slough, fuori Londra, per poi allargarsi nell'infrastruttura della società canadese muovendosi quasi come un virus anche se è stato per ora escluso un attacco di hacker. La Rim ha fatto sapere di stare lavorando giorno e notte per ripristinare il normale funzionamento dell'infrastruttura. Ma per adesso la situazione sembra segnata dal caos e non ci sono previsioni sulle tempistiche necessarie per tornare alla normalità. Rim che ha lanciato di recente il suo cavallo di battaglia, il nuovo Bold, rischia di pagare caro l'incidente.



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#2 XCXC

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Inviato 15 October 2011 - 14:12:34


RIM BlackBerry: utili crollati di quasi il 60%

enerdì sono giunte da Ottawa, sede dalla Research In Motion, le notizie sull’andamento del trimestre finanziario, con la conferma di quanto gli esperti avevano già previsto da più di un anno. Il tracollo di Rim pare entrare a livello del rischio fallimento. Non sono bastati i tagli di migliaia di posti di lavoro per ridare ossigeno alla famosa azienda canadese. Rim ha inventato il cellulare con l’email sempre attiva e, di fatto, ha dominato per 10 anni il mercato. A fronte di quel successo, non ha fatto seguito nessuna innovazione e il management è rimasto comodamente seduto sulla posizione di rendita senza accorgersi di quanto stava avvenendo al di fuori, soprattutto con Apple e Android. Nemmeno l’arrivo del Playbook, il tablet drammaticamente legato alla sola utenza business fornita solo di un BlackBerry, ha frenato il crollo verticale.

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Il calo degli utili è stato esattamente del 58.7 % rispetto l’anno precedente, con 329 milioni di dollari contro i 797 del 2010 (già annus horribilis).I ricavi sono scesi a 4.2 miliardi di dollari, diminuiti del 10% (gli analisti prevedevano peggio).

Bill Kreher, analista di Edward Jones, ha dichiarato: “Stiamo rivalutando la redditività generale a lungo termine, perché ormai il tempo stringe”.

I margini di profitto lordo sono scesi dal 44.5 % di un anno fa all’attuale 38.7 %. La disponibilità di liquidità è calata del 52% e sono raddoppiate le scorte in magazzino (soprattutto di tablet invenduti).

RIM ha spedito 10.9 milioni di telefoni, ovvero 1 milione in meno di quanto avevano preventivato. Peggio di tutti ha fatto il nuovo prodotto di punta, quello che doveva rilanciare in grande stile l’intera azienda: i PlayBook piazzati ai fornitori sono stati 200 mila, la metà di quanti si sperava, con numeri comunque ben al di sotto del minimo vitale.

La prima conseguenza di questi numeri è stata la caduta delle azioni.

La risposta agli andamenti difficili dell’azienda è stata quella affidata al co-amministratore delegato, Jim Balsillie, con l’uscita di 7 nuovi modelli di telefonini. Modelli che rimangono comunque vecchi e di logica difficile se paragonati a quelli dei concorrenti (personalmente ho provato l’utimo modello di punta offerto da TIM e mi pareva un telefono degli anni ’90).

Il management continua incurante nella sua strategia, preoccupato di mantenere solamente il proprio status dirigenziale anche quando il “Titanic sta affondando”. Per cambiare marcia e direzione RIM necessita di un licenziamento totale di tutti i manager, responsabili unici di questa crisi che, come al solito, hanno pagato invece 2 mila dipendenti licenziati d’un colpo solo.

Come se nulla fosse, Balsillie ha raccontato alla stampa del nuovo sistema operativo di serie sui BB, e di quanto questo abbia avuto un’ottima accoglienza, definendo inoltre il modello Bold 9900 “una vera bellezza per gli occhi“. I pareri tecnici hanno effettivamente criticato positivamente i nuovi prodotti, ma questi rimangono invenduti da più di 3 settimane dalla loro uscita.

RIM intende esportare il sistema operativo QNX del PlayBook anche sui nuovi telefoni in uscita l’anno prossimo, telefoni che dovrebbero essere ancora una volta completamente diversi. Gli analisti ritengono che i clienti più affezionati alla RIM starebbero aspettando l’arrivo di questi prodotti rivoluzionari, determinando quindi questa fase di paralisi delle vendite.

Non si conosco però i tempi di uscita dei nuovi modelli, e questo comporta un ulteriore contraccolpo alle vendite, del resto non si può pretendere di far spendere ai proprio clienti 500 dollari per uno smartphone “non di successo” in attesa del modello nuovo di cui non si conosce nulla (successo possibile compreso).

Il PlayBook è un prodotto “carino”. Chi ha avuto modo di testarlo ha potuto apprezzare alcune novità introdotte dai canadesi, ma se confrontato con i concorrenti il tablet di RIM perde su tutto il campo. In pratica allo stesso costo di un iPad o di un modello con Honeycomb, RIM obbliga i clienti all’acquisto di un BlackBerry, strumento indispensabile per far funzionare il tablet al di fuori della rete wireless. In questo modo il tablet viene ridotto a diventare uno schermo di 7 pollici dello smartphone medesimo. Il tablet manca anche di applicazioni, e a parità di spesa non c’è da sorprendersi se i clienti hanno acquistato i prodotti concorrenti. Il PlayBook era stato presentato anche come uno strumento per l’utenza business (è tascabile), quasi questa fosse l’unica vera piazza del tablet canadese. In questo modo il prodotto è stato “acquisito” dal mercato come vecchio perché legato indissolubilmente a telefoni BlackBerry vecchi, come esclusivo alle aziende, tagliando di fatto l’interesse delle utenze private. Il risultato è un prodotto disponibile sugli scaffali da mesi, invenduto e già condannato da un feroce mercato che non perdona questi errori.

Una delle innovazioni software sulle quali la RIM sta lavorando, è quella di sganciare il sistema delle email dai server BES, strumento oggi indispensabile per il funzionamento delle email. Non si conoscono però i tempi di questi interventi strutturali.

RIM punta anche ad aprire un negozio virtuale per i video, film e programmi TV, sfruttando così la potenza dei nuovi processori.

Non è mancato il commento di un esperto, Ted Schadler di Forrester Research, che ha dichiarato quanto tutti questi cambiamenti (tardivi) non porteranno nessun effetto concreto di rilancio del PlayBook. Schadler ha aggiunto: “Questi ragazzi sono incapaci di vendere ai consumatori“.

E così mentre Apple ha già delineato il futuro imminente con l’uscita del nuovo iPhone e quello prossimo con la terza versione dell’iPad, Google ha comprato Motorola per produrre direttamente i propri telefoni androidizzati, e Nokia si appresta al lancio di nuovissimi telefoni con motore Windows, il futuro di RIM è invece troppo incerto. E gli esperti non scommettono affatto sui meriti teorici e presunti di un prossimo QNX in versione piattaforma.

RIM ha dichiarato di mantenere invariate le proiezioni di vendita anche a fronte degli ultimi risultati finanziari. Balsillie si è detto altresì convinto di riuscire a vendere i 7 nuovi modelli di BB ora che la gente è rientrata dalle ferie.

E’ inutile riportare quanto gli esperti non condividano queste ottimistiche previsioni dell’amministratore delegato di RIM, accusandolo di essere fin troppo fiducioso (e responsabile della crisi stessa).



Fonte: NYT



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#3 XCXC

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Inviato 15 October 2011 - 14:18:26


Wall Street: “Apple è il peggior incubo per RIM”


Con il lancio di iMessage, il servizio di messaggistica gratuita su iOS 5, RIM si è vista superare anche in quello che fino a pochi giorni fa, era il suo punto di forza: BlackBerry Messanger.




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Secondo gli analisti di Wall Street, Apple è ormai il peggior incubo di RIM, dato che il servizio iMEssage è destinato a catturare nuovi utenti che provengono proprio dal BlackBerry. Se non è uno scacco matto, dicono, poco ci manca.

RIM, proprio nella giornata di ieri, ha purtroppo annunciato che taglierà i costi di produzione e licenzierà diversi lavoratori per contenere le perdite degli ultimi mesi. E il futuro non sembra più roseo.




Il Governo Federale degli Stati Uniti sostituisce i BlackBerry con gli iPhone


Il Governo Federale degli Stati Uniti ha deciso di sostituire i BlackBerry con nuovi iPhone, Microsoft Outlook con Gmail e i laptop con gli iPad, secondo quanto riferito dal Washington Post.




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Un funzionario afferma che questo passaggio fara risparmiare sugli 80 miliardi di dollari spesi annualmente dal Governo Federale per l’informatizzazione dei vari uffici. Inoltre, alcuni hanno confermato che l’attuale tecnologia aziendale viene disprezzata dalla maggior parte dei dipendenti del governo.

Dopo le banche, quindi, anche il Governo abbandona RIM e abbraccia Apple.







Ciao ciao Blackberry, le banche vogliono l’iPhone


L’ultima fortezza dei Blackberry, quel campo aziendale che da sempre è dominato da RIM, sta per essere abbattuta da Apple e dal suo iPhone. Diverse importanti banche che operano negli USA, infatti, stanno gettando i Blackberry nel cestino a favore dell’iPhone.




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La prima banca in ordine di tempo è la Deutsche Bank, che ha sostituito tutti i dispositivi RIM con nuovi iPhone 4. Inoltre, questa è la prima banca ad utilizzare un’applicazione iOS per la sicurezza e la crittografia dei dati, realizzata proprio per questo tipo di utilizzi interni, e che si chiama Good.

Presto seguiranno altre importanti banche, come la Morgan Stanley, la Goldman e la Bank of America,



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#4 XCXC

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Inviato 25 October 2011 - 00:20:37


BlackBerry abbandonati anche dai fedelissimi

La crisi di RIM è nota da molto tempo. Ma le notizie che giungono dall’andamento delle quote di mercato starebbero indicando il peggiore dei finali per l’azienda canadese. Una ricerca condotta da Enterprise Management Associates prevede un calo del 30% delle utenze nei prossimi mesi, portando l’azienda canadese sul punto di non ritorno.



RIM è arrivata a possedere il 100% dell’intero mercato degli smartphone aziendali ma, forte di quel successo incontrastato per molti anni, non è stata capace di innovarsi per fronteggiare una concorrenza sempre più agguerrita. Quegli anni di totale immobilismo hanno permesso “agli altri” di colmare il divario e di arrivare a costruire i prodotti migliori. Il divario si è così invertito, con la differenza che RIM non ha oggi la forza e lo slancio per reagire. Il tempo è stato sprecato con progetti sbagliati e la convinzione di proseguire sulla propria strada, quando il mercato andava già dalla parte opposta.

Se la quota di mercato dei telefoni con email aziendale era pressoché del 100% fino pochi mesi fa, oggi è scesa al 52%, quota però destinata a un drammatico -30% nei prossimi mesi. Le grandi aziende hanno scelto iOS e Android perché al servizio di email si possono anche aggiungere tutti i protocolli di sicurezza, software per ogni genere di bisogno e la possibilità di sviluppare applicativi proprietari. Il tutto aggiunto al totale gradimento degli utenti. E senza dimenticarsi che finalmente non sarà più necessario il server BES, un vero intruso nelle sale macchine.

Ci aspettavamo di vedere una certa perdita di quote di mercato da parte di RIM, ma questi risultati sono molto più drammatici di quanto si poteva prevedere“, riferisce Steve Brasen, amministratore delegato di EMA. In una visione più generale, ogni tipo di utente sta rinunciando al BB per passare sostanzialmente a un telefono AA (Apple-Android).

Il gradimento dei BB è sceso al 14% degli utenti che lo utilizzano, percentuale causata da un sistema non paragonabile alla facilità generale dei modelli concorrenti. E se a cedere è lo zoccolo duro che ha resistito fino ad oggi in attesa di un modello rivoluzionario mai arrivato, la situazione si fa drammatica.

In questi mesi l’azienda canadese ha impegnato i manager, ovvero i responsabili del disastro RIM, in una frettolosa dieta dimagrante dei conti, licenziando 2 mila impiegati. Con la solita manovra da furbetti, i manager hanno sistemato i conti del trimestre e messo sul mercato i nuovi telefoni, modelli però praticamente identici nei difetti dei predecessori. Al boom mondiale dei tablet, RIM ha risposto con un tablet vincolato al BlackBerry, decretandone fin da subito il fallimento del progetto. Non ha sorpreso, quindi, se ai tablet PlayBook si sono aggiunti sugli scaffali dei prodotti invenduti anche gli ultimi telefoni BB.

L’unica cosa che doveva fare RIM era quella di licenziare tutti i manager, unici responsabili, e con coraggio doveva buttarsi su un binario completamente nuovo. Doveva fare quello che Steve Jobs è stato capace di imporre ad Apple al suo rientro negli anni ’90. Apple versava allora in una crisi tremenda, e la situazione permetteva a Steve Jobs di scegliere nuove strategie, di concentrarsi su pochi progetti e di rischiare il tutto per tutto senza perdere tempo. Era la filosofia del “think different“. Il management fu spazzato via, e tutte le energie vennero concentrate su pochi prodotti veramente nuovi.

Nel solo mese di Agosto, RIM ha perso il 5% della quota smartphone del mercato USA, attestandosi al 19.7%, contro il 43.7% di Android e il 27.3% di Apple. Un ulteriore calo delle quote di mercato obbligherà RIM al licenziamento di altre migliaia di impiegati, solo per rimanere a galla coi conti. Mentre Nokia sta provando a rinnovarsi con prodotti completamente nuovi, strategie nuovissime e un managment rinnovato quasi totalmente, RIM prosegue per la sua rotta, con tutta la vecchia squadra al comando !

Speriamo i canadesi siano capaci di inventarsi il miracolo, di credere e puntare tutto su un potenziale nuovo Steve Jobs. Perdere l’azienda che ha inventato gli smartphone sarebbe un danno enorme per tutti, concorrenti compresi, ma soprattutto per noi utenti.





Fonte: InfoWorld



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Inviato 22 November 2011 - 13:26:38


   Apple sorpassa RIM anche per gli utenti business  
     C'è stato un periodo in cui la scelta del  telefono per gli utenti business aveva come dispositivo preferito il  BlackBerry. Ma da quello che risulta dall'ultima ricerca di mercato,  qusto non corrisponde più alla realtà.

La ricerca ha coinvolto oltre 2300 utenti di oltre 1100 grosse industrie  a livello mondiale e i risultati parlano di un sorpasso, ora è l'iPhone  a guidare il gruppo con una percentuale di preferenza che si aggira  attorno al 45 percento , mentre solo 32 utenti ogni 100 intervistati  scelgono lo smart phone canadese. Il sorpasso era gia nell'aria lo  scorso anno, quando BlackBerry era ancora avanti ma Apple stava gia  colmando la differenza a grandi passi. Dichiaravano la loro preferenza  per lo smart phone di RIM il 35 percento degli intervistati, mentre per  Apple la percentuale era leggermente inferiore e si attestava a poco più  del 31%.

Dall'anno passato gli utenti di Android sono quasi raddoppiati, ma hanno  ancora un po di gap dai primi della classe. Solo il 21,3% fa questa  scelta.

La seconda parte della ricerca poneva una domanda sulle intenzioni  future. Nei prossimi 12 mesi il 18% degli intervistati ha affermato di  voler comprare un dispositivo Apple. Seguono gli appassionati di Android  con l'11,2%. Solo il 2,3% ha invece dichiarato di voler comprare un  prodotto di RIM.



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