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Scrissi questa mia esperienza anni fa su moldweb.
La ripropongo qua, sperando di far cosa gradita.
La prima volta che andai in Brasile fu stato il marzo del 1989. Mio zio abita li dagli anni '50 e mio padre ci visse, sempre in quel periodo, per una decina d'anni. Andare a vivere in Brasile fu il mio sogno di adolescente .Faccio una premessa importante: eravamo nel 1989, quindi: chi scrive, l' Italia e la stessa Europa eravamo "VERGINI!." Non era caduto il muro di Berlino e l' Urss era ancora tutta intatta. Nessuna emigrazione, la parola extracomunitario non la conosceva nessuno. Per strada in Italia, non si vedevano mendicanti o donne con il bourqua ; al massimo qualche zingaro in qualche borgata di periferia. Doverosa premessa perché, appena messo piedi in quel Rio la prima preoccupazione di mio zio, fu di farmi subito "acclimatare" con quella megalopoli quale era ed è tuttora, Rio e l' impatto che potesse avere su di me. Tra le cose che mi disse ne ricordo una che non ho mai piu’ dimenticato: " Nipote nè tu, nè nessuno può risolvere i problemi del Brasile, quindi non fare mai elemosina,Mai!..PRIMO perchè te la chiederanno almeno 30 persone al giorno, quindi o la dai a tutti ( e resteresti senza neanche i soldi per tornare in Italia) o a nessuno, SECONDO perchè qua i bimbi devono abituarsi a lavorare, se invece sanno di poter vivere cosi sarà sempre peggio ( e all’ epoca c’era anche il problema dei “bambini di strada” )! Va bene dissi! E sebbene all’ inizio fui preso da qualche rimorso ben presto mi abituai allo “zio pensiero.”
Ormai la vacanza giungeva al termine. Una mattina ero a copacabana a bere l' acqua di una noce di cocco (buonissima!)..al lato di un ristorante. Una coppia di tedeschi mangiavano, all’esterno dello stesso ristorante un pollo alla passarinha, mentre si avvicina loro un ragazzino di 9/10 anni chiedendo di poter avere qualcosa. Chiaramente i tedeschi neanche lo guardarono. ( forse io avrei fatto lo stesso
) Anzi, chiamarono il cameriere chiedendogli di allontanare quel ragazzino. Cosa che questi fece subito! Il ragazzo si allontanò. Ma… non più di un paio di metri. Forse quel giorno aveva FAME, molta FAME, piu’ del solito. Ci riprovò di nuovo, ma con lo stesso esito. Dopo qualche minuto la coppia ( forse anche scocciati) se ne vanno. Il ragazzo, che era rimasto nelle vicinanze, tornò alla carica! Si avvicina di nuovo al tavolo e chiese allo stesso cameriere se poteva prendersi quegli avanzi. Il cameriere gli fece cenno di si e gli disse: “ rapido rapaz". Ero anche io felice! Ma poi successe qualcosa che mi fece venire la pelle d'oca! (e mi sta succedendo lo stesso anche ora, e mi succede ogni qual volta ricordo quella scena). Il ragazzino si era appena seduto e stava iniziando a gustarsi il suo meritato pranzo, quando si avvicina un altro ragazzo; molto piu’ piccolo di lui, quasi un BIMBO! Non aveva piu’ di 4/5 anni. Piccolissimo, basso e piangeva. ANCHE LUI AVEVA FAME! Forse ancora più fame dell' altro! Con Il viso pieno di lacrime e catarro, si avvicinò alla "tavola" e chiese, al ragazzo più grande, se poteva avere anche lui qualcosa! Il “grande” si scompose appena e non ci pensò neanche un minuto: si alzò, andò a prendere un altra sedia e l’ avvicinò al tavolo! Aiutò il bimbo a salirci sopra ( era talmente piccolo che da solo avrebbe avuto problemi) e mise il suo piatto al centro della tavola...E DIVISE IL SUO PASTO! Si, fece proprio cosi. Mi resi conto che per la prima volta nella mia vita avevo visto un RE! Si lui era un vero Re. Il Re DI RIO! E io? Io ero solo povero un turista coglioncello che non ha seppe fare altro, se non asciugarsi le lacrime a andarsene via dalla VERGOGNA!!!
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