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E ADESSO SCIOPERANO ANCHE GLI IMMIGRATI A ROSARNO


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Questa discussione ha avuto 43 risposte

#41 Ambasada.it

Ambasada.it

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  • Ambasadiani MIra
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Inviato 12 January 2010 - 02:26:29


http://ilgazzettino....168&sez=NORDEST



Rosarno padovana: «Costretto a vivere
in stalla e a lavorare 12 ore al giorno»

La denuncia: anche a Nordest c'è chi vive come uno schiavo
«Pagati pochi euro e picchiati, ma solo pochi denunciano»


                        

Approfondimenti
■ Venezia. Manzato: «Se la Cgil conosce
casi veri li denunci, non accusi alla cieca»
■ De Poli: «Nel Veneto agricoltura in crisi
e un'azienda su tre rischia di chiudere»
■ Udine. La Lega: un treno fantasma
ha portato 200 persone da Rosarno
■ Maroni: Rosarno ci ha insegnato
che bisogna fermare il lavoro nero
di Donatella Vetuli
PADOVA (11 gennaio) - Picchiati e sottopagati. Costretti a lavorare nei campi anche per 12 ore al giorno. C’è chi è fuggito, come la ragazza romena con le mani corrose dall’acqua, c’è chi ha avuto il coraggio di denunciare il datore di lavoro che lo pestava e lo obbligava a dormire in un giaciglio, nella stalla.

Non siamo in Calabria, ma nelle ordinate campagne del Nordest, dove lo sfruttamento e l’apartheid sono comune denominatore per i tanti lavoratori stranieri stagionali. L’allarme arriva dalla Cgil. «Al Sud il fenomeno è più visibile, perchè ha un riscontro mediatico - afferma Alessandra Stivali, responsabile del dipartimento immigrazione della Cgil di Padova - ma anche da noi le condizioni degli immigrati in agricoltura, soprattutto nelle coltivazioni più diffuse, di patate e radicchio, sono drammatiche, e purtroppo sconosciute. Spesso si tratta di lavoratori in nero, con salari da fame. Seguiamo ancora il caso di un ragazzo marocchino che era stato assunto in un’azienda agricola nel Piovese. Era obbligato a lavorare 12 ore al giorno, veniva pagato 4 euro all’ora e viveva nella stalla. Maltrattato e picchiato. Lui ha avuto coraggio: ha denunciato il datore di lavoro».

Secondo gli ultimi dati dell’osservatorio regionale sull’immigrazione, gli stranieri occupati a tempo determinato, in tutto il Veneto, sono 36 mila. In provincia di Padova 2592, oltre il 7 per cento, lavorano nell’agricoltura, 1764 nel turismo. La nazionalità più rappresentativa è quella romena, mentre i marocchini sono i più numerosi tra gli extracomunitari. «Purtroppo in agricoltura il lavoro nero è diffusissimo - afferma Alessandra Stivali - ed è naturalmente difficile quantificarlo. Ma anche per gli oltre 2500 regolari, la situazione non è facile. In molti casi non vengono retribuiti secondo contratto, non percepiscono più di 3 o 4 euro all’ora, dovendo impegnarsi tutta la giornata. Hanno paura di ribellarsi, paura di perdere il permesso di soggiorno. Qualche tempo fa una ragazza romena, assunta in un’azienda agricola padovana, è scappata. Stava nell’acqua 13 ore al giorno a coltivare radicchio. Le mani corrose, una condizione disumana. Il problema è che quello dell’agricoltura è un mondo difficile da controllare anche per la molteplicità di piccole aziende che lo compongono e che non producono tutto l’anno. E con i venti di crisi attuali, la situazione è ulteriormente peggiorata: orario ridotto a condizioni disperate».

E per chi viene chiamato a un lavoro stagionale, c’è anche la trappola burocratica. Continua Alessandra Stivali: «Spesso le procedure per i permessi di soggiorno sono talmente lunghe che quando gli stranieri arrivano da noi il lavoro non c’è più».

© RIPRODUZIONE RISERVATA  
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 COMMENTI     (30 di 76) Ordina pag: di 3 Scrivi  
@DanieleMB
Questo pezzo della relazione l'avevo tralasciato di proposito, visto però che qualcuno (Vito) ha subito pensato che riguardasse SOLO i meridionali, la ringrazio per aver avuto più coraggio di me, che attacco al suo amor proprio vero signor Vito? Che umiliazione!
commento inviato il 11-01-2010 alle 22:33 da Laura
 
commenti vomitevoli!!!!
nessuno incolpa i nostri governanti, le mafie, spesso connesse a chi governa??
questa gente viene da posti dove cè una situazione disperata, spesso a causa di guerre fomentate DAI PAESI OCCIDENTALI, che per centenni hanno depredato quei paesi delle loro risorse naturali, ed ancora continuano!!!
LAVORATORI ITALIANI E STRANIERI DEVONO UNIRSI CONTRO CHI SFRUTTA !!!!!!
SOLIDARIETÀ AGLI IMMIGRATI , REGOLARIZZARE TUTTI SUBITO E AVVIARE LAVORI PUBBLICI!! CREARE POSTI DI LAVORO
commento inviato il 11-01-2010 alle 22:24 da carlo
 
x commento inviato il 11-01-2010 alle 20:05 da Asylums
Ma la madre in questione il lavoro lo faceva senza piagnucolare ogni pochi mesi.
Una bella differenza con chi mal sopporta un limitato periodo di lavoro senza aver in mente la secolare nostra cultura del sacrificio per ottenere un risultato meritato.
Penso che il significato del discorso stia nel fatto che le conquiste sono tali se sono raggiunte con sforzo,sennò invece di conquiste si chiamano scorciatoie.

E le scorciatoie sono sempre pericolose.

Il significato secondo è che si fa quello che si può ,quando si può-

Le conquiste e le scalate sociali vengono col tempo ,non con i decreti.

A me nessuno ha regalato il camion,l'ho comprato dopo 23 anni fatti in giro per l'Europa come trasportatore dipendente,guidando anche 18 ore al giorno.

Non ho mai chiamato la mamma per difendermi.

La dignità e l'orgoglio danno sapore alle cose guadagnate con le proprie forze che nessun regalo hanno mai avuto.
commento inviato il 11-01-2010 alle 22:16 da emba
 
strria dimenticata
Cari europei, abbiamo forse dimenticato, che siamo stati noi ad andare in giro per il mondo, con la scusa di volere a tutti i costi portare la nostra cultura, religione, e modo di vivere! E´ forse che ce l´ avevano chiesto loro; Africani, Indigeni, Indiani, ecc. ecc. di andare a casa loro e far da padroni? Abbiamo dimenticato che l` economia Europea si basa sulla pelle di queste persone al cui abbiamo schiavizzato/sfruttato, e in derubato di tutti i loro
tesori: oro, argento, diamanti, ecc. ecc. pure la cacca degli uccelli ( guano ) abbiamo saputo rubare! Dando poi (generosamente) la loro indipendenza lasciandoli senza un tozzo di pane in mano ad altra gente senza scrupoli come tutti noi colonialisti! Dovremmo insegnare ai nostri figli che se possono oggi andare a scuola e´ grazie alle universita´ costuite con i tesori che i nostri avi anno rubato a queste persone che oggi vengono da noi per sopravvivere ai disastri da noi creati! Non venitemi a dire che; Mussolini e` andato in Africa a costruire le strade nel deserto! Le autostrade le ha fatte fare pure Hitler in Germania! il 1° con il sangue degli Indigeni, il 2° con qulelo degli ebrei. Questo si dovrebbe insegnare a scuola, solo cosi´ forse impareranno i nostri figli a rispettare le persone che ora vengono da noi a chiedere (nonl`elemosina) bensiil rimborso dovutogli ! Per la redazione: mi farebbe piacere se me la pubblicaste. Grazie in anticipo Tanti Saluti Claudio
commento inviato il 11-01-2010 alle 22:13 da Claudio
 
A quando i bambini in miniera ?
C'è chi prende a modello la madre mondina che lavorava 12 ore al giorno e non si lamentava mai. Chi pensa che dieci ore al giorno a lavorare e le restanti a dormire dentro una stalla per 1200 euro neri al mese (sabato e domenica compresi) siano una vita da re di cui gli immigrati dovrebbero ringraziarci. (snip)
commento inviato il 11-01-2010 alle 22:01 da usafora
 
SCHIAVITU' E MECCANIZZAZIONE
Che il mondo greco e romano, assai avanzato sul piano scietnifico, potesse creare macchinari semplici ma efficaci, è largamente ammesso. Invece, ciò non avvenne, perchè il bassissimo costo del lavoro (grazie alla schiavitù dei prigionieri di guerra e dei debitori insolventi) non rendeva interessante costruire macchine che riducessero l'esigenza di uomni. Negli anni '60 del XX secolo si prevedeva, invece, di meccanizzare praticamente tutto. Perché non è avvenuto ? perchè, con la fine del colonialismo da un lato, le conseguenti guerre endemiche tribali in Africa, quindi il crollo dell'impero sovietico consentirono ai capitalisti di poter usufruire di manodopera praticamente abbondante e poco costosa. I margini di guadagno dati dalla frutta e dagli ortaggi sono enormi. basterebbe confrontare i 6 centesimi per kg di mandarini ed il prezzo ai supermercati, togliere pure spese di trasporto, il resto è guadagno netto per gli internediari. Vedasi pure il latte. Un'enorme responsabilità (altro che nord e sud !) è data da quelle facce impagabili di Bruxelles che hanno creato un'economia artificiosa. Ma sembra logico che nei nostri supermercati si vendano pomodori (di serra !) olandesi ? Se vogliamo risolvere il problema sociale del lavoro dobbiamo liberarci dagli affaristi di Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo .
commento inviato il 11-01-2010 alle 21:59 da tummolo.manlio@tiscali.it
 
ricordiamoci dei nostri migranti e non facciamo gli stessi errori
Dovremmo ricordarci dei nostri migranti quanto e quanto e quanto hanno patito e subito...in decenni passati ... non trasformiamoci da sfruttati a sfruttatori...puzzano sono neri e sporchi però fanno il lavoro che noi e i nostri figli NON vogliamo piu fare neanche con il doppio della paga e l'appartamento gratuito. Prima di bastonare e condannare...verifichiamo chi sono i SIGNORI che importano "carne" da macello, mentre lo Stato apre gli occhi SOLO quando succedono i casini. Perchè fino a .... Rosarno .... abbiamo fatto finta di non sapere niente. Se ci serve manodopera assumiamoli anche stagionali, ma permettiamo loro di vivere da uomini e non da bestie...ricordiamoci dei nostri nonni e genitori ... e poi ... a noi CIVILI piace il lavoro pulito e ben pagato.....vero????????????? scusate, ma io sono nipote, figlia, cugina di migranti...........italiani all'estero ........tanto è vero che venivamo e veniamo chiamati i TERRONI del NORD ovvero VENETI, ciao Donatella
commento inviato il 11-01-2010 alle 21:46 da donatella
 
commento inviato il 11-01-2010 alle 20:54 da DanieleMB
Ahahaha, grande! Come darsi la zappa sui piedi!
Meno male che c'è gente che si vergogna di un documento del genere, riferito a qualsiasi essere umano, proveniente da qualsiasi posto!
commento inviato il 11-01-2010 alle 21:19 da Giulia
 
commento inviato il 11-01-2010 alle 19:56 da Vito
Il suo nome non mi sa di nordico.
E comunque, nordico o meno, lei è della peggior specie,di quelli che parlano di differenze tra gli uni e gli altri, senza alcun merito rispetto a tanta altra onesta gente, dimenticando che esiste un mare di gente che offende gratuitamente non meritanto pertanto il loro minimo rispetto.
Non si crucci: al peggio non c'è mai fine.
commento inviato il 11-01-2010 alle 21:11 da Giulia
 
Per commento inviato il 11-01-2010 alle 19:56 da Vito
La relazione così prosegue: “Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione”.
commento inviato il 11-01-2010 alle 20:54 da DanieleMB
 
Certi immigrati
sicuramente conosco immigrati molto ma molto più intelligenti dei leghisti, riflettete gente, riflettete
commento inviato il 11-01-2010 alle 20:35 da anna
 
Un corteo al giorno !
Questa è la vera, grande vergogna dell'Italia
Che meiterebbe un corteo di protesta al giorno !
commento inviato il 11-01-2010 alle 20:17 da michele
 
Immigrazione.
In un paese come l'Italia l'immigrazione dovrebbe essere stagionale o contrattuale : finita la stagione...a casa;finito il contratto ....a casa. Di consumatori ce ne sono già anche troppi in Italia e anche sulla Terra!!!
commento inviato il 11-01-2010 alle 20:07 da jeff 505
 
...Ma noi 'La Mondina' non la vogliamo più fare!
Difatti era la Madre che faceva la Mondina (tempi di lavoro duro e lotta con i piè in acqua); ma nel 2010 di italiane che fanno simili professioni, che sono disposte a farlo son gran gran poche. Questo è ineludibile, perchè statistico e sotto gli occhi di tutti.
Se le generazioni passate hanno dovuto subire la durezza di condizioni storiche del Veneto e del Regno d'Italia, il dopoguerra poi, non è detto che lo debba essere anche ai giorni nostri, solo perchè quel lavoro lo fa una persona non italiana!
Che centra? A rivalsa del sudore delle antiche mondine?
Con rispetto, ma la figlia della mondina, se le farebbe 12 ore sui campi a 2 euro l'ora, come in Calabria? Io spero e credo di no!
commento inviato il 11-01-2010 alle 20:05 da Asylums
 
valigia
preparatevi perche a questo passo dobbiamo farsi le valigie; inutile continuare con queste moralita continuano a bastonarci anche nel veneto ci comportiamo male,cosi li mandano qua ,noi siamo peggio dei calabresi __ prepariamoci a farsi le valigie
commento inviato il 11-01-2010 alle 20:02 da gino besego
 
per Laura 17.47
Forse si e' dimenticata di sottolineare che erano prevalentemente del "Sud Italia", coloro, che nostro malgrado ci hanno fatto diventare alla vista degli altri cittadini del mondo "mafiosi". Questa ingiustissima etichetta a noi Veneti non appartiene ed ogni volta che andiamo per un motivo o l'altro all'estero, dobbiamo raccontare la breve storia degli italioti e della differenza tra nord e sud.
commento inviato il 11-01-2010 alle 19:56 da Vito
 
immigrati sfruttatori (con l'aiuto dei sindacati)
FATTO REALMENTE AVVENUTO
una azienda agricola zootecnica assume in regola (come avviene quasi sempre nel nord est) due marocchini; dopo un anno di buon servizio, uno dei titolari si accorge che i due lavoratori segnano (e di conseguenza si fanno pagare) ore mai svolte. Vengono licenziati in tronco. Fanno ricorso entrambi con l'aiuto dei sindacati e vanno a processo. Pur senza nessuna prova il giudice condanna il titolare al pagamento di 7.000 euro per ore "non pagate" ad uno degli stranieri, come si sa i giudici in mancanza di prove danno sempre ragione al lavoratore. L'altro (poco furbo) ha perso la causa, perchè ha segnato le ore false in un periodo in cui l'azienda agricola ancora non esisteva. Dei 7.000 euro rapinati legalmente all'imprenditore, il 5% (350 euro) è andato ai sindacati per l'assistenza (il)legale.
Ho chiesto per curiosità all'anziana madre dei titolari che cosa ne pensava ora degli stanieri: risposta "non sono tutti uguali" c'è un marocchino che lavorava qui un tempo e che si era licenziato perchè trasferitosi in un altro paese, che ogni volta che gli capita di passare da queste parti si ferma a ringraziarci per averlo assunto. I sindacati sbagliano a fare così, perchè ora, pur avendo la possibilità, non daremo più lavoro a nessun straniero.
Questo succede nel Veneto, altro che in Italia
commento inviato il 11-01-2010 alle 19:55 da Ezio
 
MIA MADRE
Mia madre faceva la mondina,lavorava di media 12 ore al giorno,spesso succedeva anche di lavorare di notte,per 3-4 ore,alcune compagne dice che avevano anche i bambini che aiutavano.

Lo ha fatto per anni,non per pochi mesi,non si è mai lamentata o ha maledetto quello che faceva.
Era un lavoro onesto di cui aveva bisogno.
Nessun prete o organizzazione varia si è mai sognata di mettere il naso .

Forse gli Italiani devono tutelare senza esserlo stati mai.
commento inviato il 11-01-2010 alle 19:11 da UN TEMPO NON LONTANO
 
NORDE O SUDDE, SEMPRE LO STESSO SONO...
Che ci si trovi a nord, o che ci si trovi a sud, il capitalista (non a caso dottrina economico-politica nata in Gran Bretagna, prima di diffondersi nel mondo - cfr. Adam Smith) mira non solo all'attivo o ad un onesto profitto, ma all'arricchimento sistematico, proporzionalmente crescente. Se oggi guadagna 100 euro, domani si sentirà in crisi se non recupera almeno 130 - 150. La stasi è per il capitalista già crisi. E' ovvio che, in questa mentalità, senza leggi che lo impediscano, il capitalista cerca di arricchirsi a spese sia dei suoi dipendenti, sia dei suoi acquirenti. Egli non ha altro obiettivo che aumentare le proprie riccezze, ed entra in crisi psicopatologica se non ci riesce. Nulla dunque di strano, perché la cosa venne descritta da quasi 200 anni in varie opere: Marx segue tra gli ultimi, non tra i primi. Ciò che meraviglia è che teorici e pratici di una cosiddetta sinistra, ed umanitaristi e solidaristi di stampo cristiano, abbiano sempre fatto finta di non sapere e di non vedere, benedicendo il tutto come segno di progresso sociale e di grande umanità. Soprattutto il fatto di far arrivare in Italia milioni di persone è parso il massimo progresso possibile, ritenendo che l'Italiano sia ormai troppo pigro per schiavizzarsi a quel punto. Ora i nodi stanno arrivando al pettine (gli episodi di Castelvolturno e di Rosarno sono solo le punte dell'iceberg) e - come d'uso .- si piange sul latte versato .
commento inviato il 11-01-2010 alle 19:00 da tummolo.manlio@tiscali.it
 
Poveri giornalisti e sindacalisti.
E gia' che ci siamo perche' non parlate del lavoratore ebete che le prende dalla mattina alla sera dai suoi compagni di lavoro in quanto incapace, oppure del titolare d'azienda che palpa il c..o all'impiegata. Questi sono casi singoli, cari miei giornalisti siamo ben lontani da Roarno, la ci sta' la MAFIA che niente niente comanda anche voi.
commento inviato il 11-01-2010 alle 18:34 da Vito
 
lavoro nero
Quattro euro all'ora vuole dire che in una giornata di dieci ore percepisce 40 euro al giorno, se moltiplicato per 30 giorni risulta uno stipendio di 1200 ero. In tempi di vacche magre questo è uno stipendio di tutto rispetto. Ricordiamoci che i nostri pensionati,dopo aver lavorato tutta una vita e pagato le tasse, in Italia e non nel Burundi, percepiscono una pensione di 600 euro mensili. In tempi di vacche magre dove i bianchi trovano le liste di collocamento in bianco non vedo alcuna anomalia se i negri trovano lavoro nero. Nel caso in cui a questi signori non comoda stare in Italia,se ne vadano al loro paese e al loro posto impieghiamo i nostri pensionati ancora arzilli che vogliono quadagniare qualche euro al fine di arrotondare le ormai magre pensioni.L'italia non è mai stata un paese di razzismo ma a tutto cè un limite.
commento inviato il 11-01-2010 alle 18:14 da franco
 
ma i sindacati ...
... ma i sindacati, l'ufficio del lavoro, l'INPS e via dicendo cosa stanno a fare? se vengono a conoscenza di situazioni di sfruttamento fuori nomi e cognomi e prove per una regolare denuncia!
commento inviato il 11-01-2010 alle 18:12 da roxy
 
Integrazione? Utopia ipocrita.

Io sono convinto che il problema dell’immigrazione è serio e difficile accettarlo così com’è, ma l’integrazione è solo utopia, poiché riguarda la sfera dell’individuo, se accettarlo o sopportarlo incide nella personalità e pesantemente con ripercussione al walfare e Sanità, nonché Sociale. Inutile dirvi, che io ipocritamente ed unilateralmente accuso solo il Creatore di averci dato molti colori e con tante lingue e non un solo colore e linguaggio per non farci capire una mazza, eppure, non gli costava nulla regalarci un po’ di felicità di farci capire e non avere più forme di razzismo così criminale solo perché di colore diverso! Io che ho viaggiato in lungo e largo per il mondo di cui non mi sono sentito né perso, né socialmente isolato come lo sono qui, nel mio Paesello natio. Ovunque, io ho trovato persone squisite dall’Africa nera, al sud Est Asiatico gialla e, persino in Giappone. Ovunque, ho usato l’astuzia per farmi capire e girare in Tokyo che consisteva che solo chiedere informazioni a giovani studenti che incontravo di cui non erano restii a parlare in Inglese ( per i bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki). In Africa trovai un Tunisino che avevo incontrato sull’Arno ed Indios Peruviani a Los Angeles,Hollywood e Beverly Hills farmi capire con qualche parola in Spagnolo dopo due viaggi in Amazonas e alle Ande. http://forum.panoram...ed=1#post173742

(snip)
commento inviato il 11-01-2010 alle 18:09 da Vincenzo Alias Il Contadino
 
ha ragione Manzato
si spara nel mucchio senza dare fonti certe e senza dati certi....
così tanto per dire!!
che ci sia la politica in mezzo? probabile!!
commento inviato il 11-01-2010 alle 18:01 da gil
 
non si capisce
di quante persone stile Rosarno si parla? uno cento o centomila? mi sembra una notizia priva di numeri e di sostanza
commento inviato il 11-01-2010 alle 17:55 da gil
 
Generalmente sono di piccola statura e di pelle sccura. non amano l'acqua, molti puzzano perchè tengono lo stesso vestito per settimane. Si costruiscono baracche di legno. Quando si avvicinano al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti, si presentano di solito in due, dopo pochi giorni diventano quattr, sei, dieci. Tra loro parlano lingue incomprensibili, forse antichi dialetti. Fanno molti figli che faticano a mantenere, dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati diventano violenti. Le nostre donne li evitano perchè si è diffusa la voce di di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi e soprattutto non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano per lavorare e quelli che pensano di vivere con attività criminali. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare di più.
(Relazione dell'Ispettorato per l'immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912).
commento inviato il 11-01-2010 alle 17:47 da Laura
 
Intanto rimaniamo sempre in attesa...
..che il lavoro di imprenditori e dipendenti sia tutelato. Dopo ogni morte sul lavoro mi sembrava di aver sentito che si srebbe fatto qualcosa, che era ora di finirla, "Noi diciamo basta...", tante parole che i fatti (i morti e gli sfruttati) negano. Continuiamo così. Rientrino i capitali al 5% così chi paga e si fa il mazzo è contento. Controlli sul lavoro mai. Così chi può recupera i sodi dell'evasione che non ha potuto fare prima. Se qualcuno ci lascia le penne chiacchieriamo un pò di ciò che faremo e via. Se dopo qualcuno s'incazza demoliamo le baracche e li spostiamo per un pò finche non se ne parla più. E la storia continua imperterrita e senza una scalfitura.
commento inviato il 11-01-2010 alle 17:36 da Michele
 
I giornlisti
Quando la sorte di lavoratori stranieri di Rosarno tocca agli italiani, nessun giornale fa tutta questa cagnara.
Credo, tra l'altro, che tra poco saremo noi italiani a essere sfruttati dagli stranieri di cui ci riempiamo il paese, è solo una questione di tempo e di numeri.
commento inviato il 11-01-2010 alle 17:27 da Eli
 
ma...
ma questi signori cosa pretendono? che tornino nei loro paesi come sono venuti. sempre a lamentarsi, sempre a piangere il morto e tutti: " poverini sono trattati male". vi fanno pena dategli il vostro lavoro, portateli a casa vostra, dopo vediamo se li difendete ancora. e basta con questo falso buonismo!!!!!!
commento inviato il 11-01-2010 alle 17:14 da roxy
 
calabria
ma non erano i calabresi gli incivili a trattare disumanamente i POVERI MIGRANTI SFASCIATUTTO??
commento inviato il 11-01-2010 alle 17:01 da calabroveronese



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#42 XCXC

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Inviato 12 January 2010 - 09:34:35


notizia importante: grazie ai contributi europei la differenza di guadagno tra gli agrumi lasciati sull'albero e quelli raccolti e' di 3 centesimi.

e' ovvio che, a questo punto, conviene lasciar perdere e far nulla... il problema era buttar fuori da Rosarno quella gente inutile...

e ci sono riusciti alla grande... prendendo in giro tutti.

Per l'ennesima volta scopriamo che i contributi arricchiscono SOLO i grandi latifondieri... Qui al nord c'e' gente come Coin (quelli dei magazzini) che hanno migliaia di ettari lasciati incolti... che rendono solo sulla carta... poi... ogni tanto grazie a tecnici/assessori/sindaci comunali corrotti (o per legittime esigenze) si riesce a passarli da agricoli a edificabili...

questa e' l'Europa... ancora in mano a Re e Principi

W GLI USA



.


#43 cemento

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Inviato 12 January 2010 - 10:22:52


Visualizza messaggioXCXC, su 12-Jan-2010 09:34, dice:

notizia importante: grazie ai contributi europei la differenza di guadagno tra gli agrumi lasciati sull'albero e quelli raccolti e' di 3 centesimi.

e' ovvio che, a questo punto, conviene lasciar perdere e far nulla... il problema era buttar fuori da Rosarno quella gente inutile...

e ci sono riusciti alla grande... prendendo in giro tutti.

Per l'ennesima volta scopriamo che i contributi arricchiscono SOLO i grandi latifondieri... Qui al nord c'e' gente come Coin (quelli dei magazzini) che hanno migliaia di ettari lasciati incolti... che rendono solo sulla carta... poi... ogni tanto grazie a tecnici/assessori/sindaci comunali corrotti (o per legittime esigenze) si riesce a passarli da agricoli a edificabili...

questa e' l'Europa... ancora in mano a Re e Principi

W GLI USA

Il vero problema è questo, da ragazzo la regione siciliana, come tutti sanno

è autonoma, cioè libera di rubare come vuole, dava contributi per le fattorie

di mucche, giustamente come li dava, a chi ne aveva 1.000 dava i soldi

per 1.000 quindi raddoppiava, chi ne aveva 10, arrivava a 20.

Questo faceva in modo che lo scalino si...allungava, questo anche per altri

settori, ma nessuno mai si è permesso di cambiare il sistema.

Ora io sono al di fuori dalla politica, che mi si creda o no, ma nel'ultimo

governo siciliano, su 61 seggi il centro destra, ne ha preso......61.

La regione Lombardia, ha 267 dirigenti con stipendio....normale,

La regione siciliana, ha 2.500 dirigenti con stipendio 3 volte superiore

al normale, un assessore siciliano ha lo stipendio, superiore ad un ministro,

quindi ad un politico siciliano che azzo fa a fare il ministro, perde

un sacco di soldi, il nostro ministro di......giustizzia, vive ad Agrigento

nella classifica delle città è ultima....nemmeno si vergogna.

Attenzione questo sistema è applicato in parte in Val D'Aosta,

in toto in Trentino, infatti alcuni paesi del veneto al confine con il

Trentino vogliono passare....di là.

In sicilia si dice che il popolo è puorcu (porco maiale) non capisce

niente, ma i politici.....no.

Ora è chiaro che questo sistema per andare avanti deve avere....sostegno

in nero (mafia) in bianco....la politica.

Io do la colpa ai siciliani all' 70% ma più volte mi accorgo che non è

così facile come si crede, io.....credo che senza appoggio...della politica...

dello stato....del governo, difficilmente, la mafia......perchè nessuno me lo

toglie dalla testa....se lo stato vuole.....si fa.

Perchè non si spiega che al nord quasi tutti gli agenti...finanza, polizia..ecc.

sono gente del sud...è lavorano bene, mentre al sud vengono uccisi.

Ma questa è una mia..teoria.


#44 XCXC

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Inviato 01 July 2011 - 00:57:52


In Italia tante "altre Rosarno"
a rischio scontri 15 province


La mappa è stata tracciata da una ricerca dell'Ires sul territorio. Tre delle aree in cui potrebbero scoppiare rivolte sono in Campania, tre in Puglia, due in Calabria, sette in Sicilia. Emerge una situazione di sfruttamento che non riguarda solo gli immigrati
di VLADIMIRO POLCHI

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Protesta di immigrati a Bari




ROMA - Polveriere pronte a saltare. Sono le altre Rosarno d'Italia: quindici province "a rischio di conflittualità sociale". Dove sono? Tre in Campania, tre in Puglia, due in Calabria e ben sette in Sicilia. Incubatrici di tensioni economiche e sociali, che potrebbero esplodere in rivolte e scontri tra immigrati e italiani. Come a Rosarno nel gennaio 2010 1. In testa alla "black list" c'è Caserta e la sua provincia.

La mappa del rischio. A tracciare la mappa del rischio è una lunga ricerca sul territorio - 175 pagine - condotta dall'Ires (Istituto ricerche economiche e sociali), che la Cgil presenterà il prossimo 1° luglio a Roma. "Le nuove Rosarno - scrivono i ricercatori - si possono riscontrare in diversi territori del nostro Paese: il combinato disposto di sfruttamento, mancato sviluppo e corruzione della piana di Gioia Tauro e di Rosarno costituiscono una sorta di paradigma di quello che potrebbe accadere in molte altre realtà. Quanto è emerso dopo la rivolta dei lavoratori africani ha posto l'attenzione sia sulle gravi forme di sfruttamento lavorativo e degrado sociale in cui versa una considerevole parte di lavoratori in questo Paese - e si tratta soprattutto di immigrati - sia sull'assenza di adeguate politiche locali e nazionali in materia di accoglienza, lavoro e sviluppo, che porterebbero a ridurre, almeno in parte, i rischi potenziali di conflitto sociale".

LE MAPPE DEL RISCHIO 2

Le 15 nuove Rosarno. L'Italia che emerge dalla ricerca Ires è una coperta d'Arlecchino: tanti colori, quante sono le province a rischio rivolte. Dal bianco e giallo del Nord (basso e medio rischio), al marrone del Centro e della Sardegna (alto rischio di conflittualità), fino ad arrivare al rosso del Sud (rischio molto alto). Le quindici province italiane "a maggior propensione rischio di conflittualità sociale" sono nell'ordine: Caserta, Crotone, Napoli, Siracusa, Ragusa, Caltanissetta, Reggio Calabria, Salerno, Catania, Trapani, Foggia, Taranto, Palermo, Agrigento e Lecce. Ma quali sono gli ingredienti della conflittualità?

Gli ingredienti del conflitto. La mappa del rischio incrocia quattro indici, quali fattori anticipatori dei conflitti. Il primo è l'indice di sviluppo occupazionale che esprime la capacità del mercato di offrire lavoro, garantirne la sicurezza e, limitatamente ai settori agricolo e delle costruzioni, rispettare le regole contrattuali (in questo caso è Crotone la provincia peggiore). Segue l'indice di sviluppo economico che misura la ricchezza prodotta (il record negativo spetta qui alla provincia di Enna). Nell'indice della qualità sociale, la provincia più a rischio è invece quella di Taranto. Infine l'indice di qualità dell'insediamento della popolazione immigrata vede primeggiare negativamente Caserta.

Rapporti internazionali. Ma la ricerca Ires tiene conto anche di altri parametri. Secondo il rapporto annuale dell'European Network Against Racism, per esempio, in Italia il 65% dei lavoratori stagionali vive in baracche, il 10% in tende e solo il 20% in case in affitto. Sono lavoratori fondamentali per l'economia agricola soprattutto nelle Regioni meridionali, eppure nella maggior parte dei casi sono costretti a vivere in condizioni disumane, senza acqua, luce e cure mediche, con paghe che non superano i 25 euro giornalieri.

Guerra tra poveri. Il rischio conflitti nasce dunque dallo sfruttamento, che non colpisce però solo gli immigrati. "Se io vado in un cantiere - spiega nella ricerca Mario Martucci, segretario generale Fillea di Caserta - appena entro se ci sono 10 operai, ne scappano 9, perché non sono in regola. Poi, quando si accorgono che sono un sindacalista e non un ispettore del lavoro, allora vengono da me e mi raccontano la loro condizione. Questo avviene appunto sia tra gli italiani che tra gli stranieri e dobbiamo sfatare il mito per cui sono solo gli immigrati a essere sfruttati per via del permesso di soggiorno e simili: lo sfruttamento qui riguarda e coinvolge tutti".

(28 giugno 2011)




www.repubblica.it/solidarieta/immigrazione/2011/06/28/news/altre_rosarno-18348589/?rss



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