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98 MILIARDI DI EVASI DAI CONCESSIONARI DELLE SLOT MACHINE


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Questa discussione ha avuto 1 risposte

#1 sergio3

sergio3

    TpXMI

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Inviato 22 February 2011 - 06:10:05


Avete mai sentito parlare dell'evasione delle Slot Machine- settore nelle mani di personaggi Siculo Napoletani  del FLI e PdL e anche del PD--Con società con sede a Santa Lucia (il regno di Fini e company)
Sono 3 finanziarie mangiate dalla mafia regalate dallo Stato italiano e tutti stanno zitti-- BOICOTTATE QUESTI GIOCHI --


Colossale truffa ai danni dello Stato, spariti 98 miliardi di euro
Una recente inchiesta  volutamente insabbiata ha rivelato che 100000,00 slot machine , pur essendo risultate di azzardo , sono state  regolarmente omologate dallo stato! Sempre la stessa inchiesta ha scoperto un’evasione da parte delle concessionarie di gioco di  98 miliardi di euro..dove sono finiti questi soldi!!!!!!!!!!!!!
Secondo la commissione e gli investigatori, questo tesoro sarebbe stato regalato alle società che gestiscono il gioco d’azzardo legalizzato.  Piccolo particolare ….nei consigli di amministrazione di alcune di queste società siedono uomini appartenenti a famiglie legate alla Mafia.  Insomma, lo Stato italiano invece di combattere Cosa Nostra le avrebbe regalato decine di miliardi di euro.
Come mai tutti i vertici del Monopolio di Stato sono rimasti al loro posto, come il direttore generale dott. Tino, la dottoressa Barbarito , la dottoressa Alemanno (sorella dell’ex ministro di Alleanza Nazionale).
Le indagini hanno evidenziato che i Monopoli hanno sostanzialmente tollerato che l’impianto predisposto» per regolare il gioco e ottenere il pagamento delle imposte «non entrasse a regime per più di un anno, rinunciando a qualunque forma di sanzionamento che avrebbe dovuto essere attuata». E ancora: perché i Monopoli non hanno preteso il pagamento delle somme dovute?
Una delle società concessionarie più importanti è Atlantis , rappresentata da Laboccetta. Laboccetta non si occupa, soltanto di politica, è anche il rappresentante in Italia di Atlantis, cioè della principale società concessionaria dei Monopoli per il controllo delle slot machine. Laboccetta è il legale rappresentante della Atlantis, la società concessionaria di slot-machine che più di ogni altra sarebbe debitrice allo Stato: 31 miliardi e mezzo di euro. Laboccetta è uomo di An e secondo un magistrato che ha seguito l’inchiesta evitano la revoca della concessione per Atlantis World e in cambio sostengono la scelta del dr. Tino al vertice dei Monopoli. Il dirigente, nominato dall’ex ministro Giulio Tremonti, è stato riconfermato dal centrosinistra nonostante l’indagine di Potenza. Dalle telefonate si comprendono gli interessi in gioco: si parla di milioni di euro che i Monopoli dovrebbero incassare e che mancano all’appello. Atlantis è il leader del mercato, ma è in ritardo con il versamento della quota spettante allo Stato. E il rischio del ritiro della concessione avrebbe prodotto un danno di milioni di euro alla società guidata da Laboccetta, un’impresa con base alle Antille. Tra i soci di maggior peso di Atlantis , ci sarebbe Francesco Corallo, figlio del pregiudicato Gaetano, condannato per associazione a delinquere. «Don Gaetano - ricostruisce Marco Lillo - ha scontato la sua pena, ma negli anni Ottanta fu arrestato per la scalata ai casinò di Campione e Sanremo. In quella indagine emersero i rapporti di don Tano con il boss della mafia catanese Nitto Santapaola. Corallo junior non era indagato e oggi guida un impero che controlla tre casinò alle Antille».


Vi ricordate il caso Speciale..il Generale della Finanza rimosso da Visco del Pd …..ecco il perché:
Il generale Roberto Speciale, rimosso dalla guida della Guardia di Finanza, ribadisce le sue accuse al viceministro Vincenzo Visco. Dichiara infatti: «È vero. Vincenzo Visco mi telefonò per avere notizie sull’indagine che riguardava Giorgio Tino, il direttore dei Monopoli di Stato che lui stima molto». Ma aggiunge un elemento di non poco peso,  Spiega Speciale: «Visco mi chiedeva informazioni sulle inchieste della Guardia di Finanza. In particolare mi ricordo una telefonata in cui il viceministro era arrabbiatissimo», è la versione del generale.  La stessa che ha già fornito a Gianluigi Nuzzi del Giornale. E Speciale spiega: «Era la sera del 16 giugno 2006. Molti ufficiali erano con me a Villa Spada per la tradizionale cena di chiusura del corso superiore di polizia tributaria.  All’improvviso tra i commensali si diffonde la notizia dell’arresto di Vittorio Emanuele. E subito dopo squilla il mio telefonino. Era Visco, furente: “Lei non mi ha detto nulla”, esordì. Voleva avere immediate informazioni sulla situazione processuale di Giorgio Tino, il direttore generale dei Monopoli, indagato nell’inchiesta di John Henry Woodcock. Tino è un manager che Visco tiene in alta considerazione». Quali sono le informazioni che Visco avrebbe desiderato? «Voleva notizie sulla posizione di Tino».
Un’inchiesta che ha puntato dritto anche su Tino, tanto che la magistratura contabile ha aperto un procedimento nei confronti del direttore dei Monopoli ipotizzando un ingiusto danno per l’erario di 1,2 miliardi di euro!!!!!!!! Una somma che proprio Tino potrebbe essere chiamato a risarcire allo Stato.
Il Secolo XIX chiede quindi chiarimenti a Giorgio Tino, ma non ottenendo nessuna risposta i suoi cronisti si sono rivolti direttamente a Visco, senza però ottenere una riga di chiarimento.
In particolare: il Secolo XIX ha chiesto al vice-ministro perché Giorgio Tino (nominato dal centrodestra) sia stato confermato al vertice dei Monopoli dallo stesso Visco nonostante un mese prima fosse stato indagato dai magistrati di Potenza.

Nella faccenda ovviamente viene tirato in ballo il Governo e Antonio Di Pietro che, in qualita’ di Ministro delle Infrastrutture, dichiarava in un intervista al Secolo XIX: «Non approviamo e non approveremo mai nessuna soluzione che non preveda il recupero per intero dei 98 miliardi di euro, la cifra che, secondo le stime della Corte dei Conti, le società concessionarie delle slot machine dovrebbero allo Stato. È accaduto che abbiamo posto all’attenzione del governo la questione che il caso delle slot e di quella gigantesca evasione da 98 miliardi di euro poteva essere risolto soltanto in un modo: recuperandoli tutti quei soldi, fino  all’ultimo!!!
Ebbene solo parole …….infatti pochi mesi dopo viene tutto risolto con un provvedimento che condona ogni cosa.
Infatti il 14 maggio 2008 sempre il Secolo XIX deve pubblicare una sorpresa poco piacevole.
“Silenzio generale. L’accordo è stato siglato, ma nessuno se n’è accorto. I Monopoli e le società concessionarie delle slot machine hanno firmato la nuova convenzione. Il punto chiave? Non è prevista alcuna penale in caso di tardato pagamento del Preu (Prelievo Erariale Unico), la tassa del 12 per cento sulle cifre incassate. In parole povere: se le società non pagheranno per tempo l’imposta prevista per ogni giocata... non succederà niente. È stata di fatto abolita la sanzione che aveva portato la Corte dei Conti a chiedere alle società concessionarie (ma anche ad alcuni funzionari dei Monopoli, tra cui il numero uno, Giorgio Tino) il pagamento di oltre 90 miliardi di euro.
Maggioranza (allora centrosinistra) e opposizione (centrodestra) avevano sostenuto le ragioni delle concessionarie contro gli interessi dello Stato!!!!. L’ex vice-ministro dell’Economia, Vincenzo Visco, si era rifiutato di fornire una qualsivoglia spiegazione dell’accaduto ai cronisti del Secolo XIX: «Con voi non parlo perché non mi siete simpatici», aveva liquidato la questione. Del resto, come dimostra chiaramente l’elezione di Amedeo Laboccetta, le società concessionarie hanno molti amici nel mondo politico. In entrambi gli schieramenti.
Comunque vada a finire, sono in molti a porsi importanti domande.
Tra AAMS (Monopoli) ed i raccoglitori ci sono degli intermediari autorevoli, incominciando dalla Sogei che ha l'obbligo di verificare la regolarità e la tempestività delle comunicazioni che gli pervengono dai 10 concessionari o “provider” che dir si voglia (Criga, Lottomatica, Snai, Sisal, Cogetech, Hbg, Gmatic, Atlantis World, Cirsa, Saparnet) a cui affluiscono automaticamente i dati forniti dalle macchine abilitate.  Di conseguenza tutti costoro, in caso di evasione, sono venuti meno all'obbligo della vigilanza e del controllo.  
Le domande che dobbiamo porci sono le seguenti….chiaramente rimaste irrisolte:
Sono i concessionari con le loro società partecipate (le scatolette cinesi) ad averle trattenute?  E quale e' stato il ruolo della Sogei? E per quale motivo sono i concessionari a dover dare visibilità dei dati della raccolta a Sogei e non e' invece Sogei a dover accedere direttamente ai sistemi informativi dei concessionari?  Ed AAMS ( monopoli di stato)  quale potere aveva, anche propositivo, che non ha esercitato per consentire una costante e corretta visibilità dell'intera filiera affinché potesse funzionare visto che conosceva le difficoltà di Telecom e Tim nel fornire le linee necessarie ai collegamenti automatici?  Ed il PREU che parte occupa nei 98 miliardi di euro?


Sono tutti interrogativi ai quali non e' stata effettivamente data alcuna risposta nell'audizione e mai avremo la possibilità di averne –l’unica cosa certa è che sia destra che sinistra hanno preso una sola decisione comune: avallare le richieste di società private con una decisione ignobile che ha prodotto un grave ammanco allo stato!
La morale…una sola…lavorate schiavi!!!!!!!!!!!!!!!!



Io non mi sento italiano, voglio resistere e insorgere


#2 XCXC

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Inviato 22 February 2011 - 16:55:48


e' una storia gia' trattata da striscia qualche anno fa... un bel casino... senza soluzione pare...

http://www.striscial...07/10/slot6.wmv

http://www.striscial...07/10/eco12.wmv



http://www.striscial...10_10_gabi8.flv



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